Avanzare insieme nella società anziana
DOI: 10.1401/9788815413086/c3
Età |
Donne
che hanno dato almeno un aiuto |
Tipo di
aiutoa |
Numero
medio di aiuti dati |
|||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Aiuto
economico |
Prestazioni
sanitarie |
Assistenza di
adulti |
Accudimento
di bambini |
Attività
domestiche |
Compagnia,
accompagnamento, ospitalità |
Espletamento
di pratiche burocratiche |
Lavoro extra-
domestico |
Aiuto nello
studio |
Cibo,
vestiario, altro |
|||
18-24 |
40,3 |
6,5 |
8,7 |
18,4 |
25,1 |
35,7 |
36,8 |
17,7 |
6,0 |
33,4 |
20,1 |
¶{p. 73} 2,1 |
25-34 |
33,2 |
19,2 |
11,9 |
16,7 |
27,6 |
37,7 |
38,9 |
28,3 |
9,8 |
14,8 |
24,0 |
2,3 |
35-44 |
39,8 |
17,4 |
15,4 |
21,0 |
21,1 |
29,9 |
30,6 |
30,5 |
8,9 |
10,8 |
31,6 |
2,2 |
45-54 |
45,6 |
13,7 |
17,7 |
33,2 |
14,9 |
35,6 |
40,5 |
33,3 |
9,0 |
10,1 |
26,9 |
2,4 |
55-64 |
49,3 |
15,8 |
15,1 |
32,1 |
30,4 |
31,2 |
37,1 |
28,2 |
8,0 |
4,8 |
24,6 |
2,3 |
65-74 |
38,0 |
18,6 |
10,5 |
20,0 |
49,2 |
24,7 |
28,0 |
15,6 |
4,6 |
9,3 |
28,4 |
2,1 |
75 e più |
19,7 |
31,8 |
8,2 |
14,0 |
24,6 |
18,5 |
27,8 |
6,9 |
2,1 |
4,8 |
33,4 |
1,7 |
Totale |
38,2 |
16,9 |
13,7 |
24,5 |
26,6 |
31,2 |
35 |
25,6 |
7,5 |
11,1 |
27,1 |
2,2 |
a Percentuali
calcolate ogni 100 persone di una classe di età. L’intervistato poteva
scegliere più tipologie di aiuto dato. Ad esempio, 1.525 persone di età
compresa tra 18-24 anni (il 36,5% delle persone) hanno dato in totale 3.053
aiuti gratuiti, cioè circa 2 aiuti in media ognuna. Di queste 1.525 persone,
142 (il 9,3%) hanno dato aiuto economico, 108 (il 7,1%) hanno dato
prestazioni sanitarie, e così via. | ||||||||||||
Fonte: ISTAT,
Famiglie e soggetti sociali. |
Età |
Persone
che hanno dato almeno un aiuto |
Tipo di
aiutoa |
Numero
medio di aiuti dati |
|||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Aiuto
economico |
Prestazioni
sanitarie |
Assistenza di
adulti |
Accudimento
di bambini |
Attività
domestiche |
Compagnia,
accompagnamento, ospitalità |
Espletamento
di pratiche burocratiche |
Lavoro extra-
domestico |
Aiuto nello
studio |
Cibo,
vestiario, altro |
|||
18-24 |
36,5 |
9,3 |
7,1 |
14,2 |
18,0 |
32,8 |
36,2 |
19,7 |
12,3 |
32,1 |
18,5 |
¶{p. 74} 2,0 |
25-34 |
32,3 |
22,3 |
11,0 |
15,4 |
20,0 |
30,2 |
34,9 |
27,8 |
16,7 |
13,8 |
24,1 |
2,2 |
35-44 |
35,0 |
20,8 |
13,2 |
18,9 |
17,1 |
26,6 |
29,8 |
30,8 |
13,6 |
8,4 |
29,0 |
2,1 |
45-54 |
40,5 |
18,4 |
15,8 |
28,7 |
11,9 |
29,7 |
37,3 |
34,6 |
13,2 |
8,2 |
26,0 |
2,3 |
55-64 |
44,1 |
18,1 |
14,9 |
28,1 |
26,8 |
28,0 |
36,7 |
33,1 |
11,2 |
4,8 |
26,7 |
2,3 |
65-74 |
38,3 |
21,4 |
10,0 |
16,8 |
45,3 |
20,8 |
28,2 |
22,8 |
9,1 |
7,1 |
26,2 |
2,1 |
75 e
più |
20,3 |
33,6 |
7,2 |
13,0 |
31,0 |
13,9 |
25,2 |
11,8 |
4,8 |
5,4 |
28,1 |
1,8 |
Totale |
35,7 |
20,0 |
12,4 |
21,2 |
23,2 |
26,8 |
33,3 |
28,2 |
12,0 |
9,9 |
26,0 |
2,2 |
¶
Dagli ultimi dati disponibili
(tab. 3.4) emerge che fra coloro che hanno dato aiuto a persone esterne alla famiglia,
il 33,3% ha dato aiuti come fare compagnia, accompagnare o dare ospitalità. Il 28,2% si
è dedicato, invece, all’espletamento di pratiche burocratiche. Più di un quarto ha
fornito aiuto nelle attività domestiche oppure ha dato aiuto sotto forma di cibo,
vestiario o altro. Considerevole anche la quota di coloro che hanno accudito bambini
(23,2%) o adulti (21,2%). Una persona su cinque ha dichiarato di avere offerto un
sostegno di tipo economico (20,0%). Infine, il 12,4% ha fornito prestazioni di tipo
sanitario (iniezioni, medicazioni ecc.), il 12,0% aiuto nell’esecuzione di lavoro
extradomestico e il 9,9% aiuto nello studio. Dalla graduatoria degli aiuti forniti si
nota come le forme di sostegno che coinvolgono quote più alte di
caregivers siano riferibili a problemi legati
all’invecchiamento: sono soprattutto le persone anziane ad aver bisogno di essere
accompagnate, aiutate nelle pratiche burocratiche e nelle attività domestiche.
Anche i dati del 1998 (tab. 3.1)
mostravano come al primo posto tra gli aiuti forniti a persone non conviventi si
posizionassero gli aiuti per compagnia e accompagnamento (27,7%), e al secondo gli aiuti
per l’espletamento di pratiche burocratiche (22,7%). Infine, tra le forme di sostegno
trovava un posto considerevole anche l’aiuto nelle attività domestiche (22,4%). I
bisogni principali delle famiglie non sembrano dunque essere cambiati nell’arco di circa
vent’anni, sebbene le quote di aiuti forniti in questi ambiti siano sostanzialmente
cresciute. L’impatto dell’invecchiamento della popolazione risulta evidente: negli anni
si evidenzia un sempre maggiore supporto nell’aiuto per l’espletamento di pratiche
burocratiche e per la compagnia, l’accompagnamento e l’ospitalità, tutte attività che si
associano maggiormente all’aiuto rivolto verso famiglie con
anziani.¶{p. 76}
3. ... e chi riceve aiuto
La quota di famiglie che ha
ricevuto aiuti è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 1998. Tuttavia, nel corso
del tempo è aumentato il numero assoluto di famiglie raggiunte da tali aiuti: le
famiglie aiutate nel 1998 erano poco più di 3 milioni, mentre nel 2016 questa quota
supera i 4 milioni
[4]
. Cambia, tuttavia, la gerarchia degli aiuti. Specularmente a quanto visto
per gli aiuti forniti: al primo posto resta il supporto nelle attività domestiche (dal
32,0% del 1998 al 34,5% del 2016), ma conquistano posizioni preminenti gli aiuti
destinati a compagnia, accompagnamento, ospitalità (26,5%) e quelli per l’espletamento
di pratiche burocratiche (24,8%)
[5]
. Nel 1998 questi aiuti occupavano la quarta e la sesta posizione, con
percentuali pari rispettivamente al 18,1% e al 17,4%.
A definire lo scenario in cui le
reti di sostegno si attivano, sono le caratteristiche dei componenti della famiglia.
Analizzando le famiglie che hanno ricevuto aiuto per età del capofamiglia si nota che la
quota in cui il capofamiglia ha meno di 45 anni oppure più di 74 anni supera ampiamente
il 20%: sono cioè le famiglie con bambini piccoli e le famiglie con anziani quelle che
ricevono maggiormente gli aiuti dati. I dati rivelano anche che le famiglie in cui il
capofamiglia è una donna (soprattutto donne vedove anziane o giovani madri separate o
divorziate) sono più aiutate di quelle in cui il capofamiglia è un uomo (il 19,3% contro
il 15,8%). Inoltre, se il capofamiglia donna ha più di 74 anni, la percentuale di
famiglie aiutate sale al 26,5% (contro il 19,6% con capofamiglia uomo). La maggiore
longevità femminile, combinata con la differenza di età fra i coniugi e la maggiore
propensione degli uomini a risposarsi, rende le donne maggiormente esposte al rischio di
restare sole, private del caregiver principale che è appunto il
partner.
Un ulteriore approfondimento,
essenziale ai fini di questo volume, riguarda le famiglie in cui almeno un componente ha
almeno una limitazione nello svolgimento delle attività abituali
¶{p. 77}di vita quotidiana. Nel 2016, oltre 5,5 milioni di famiglie
hanno dichiarato di avere almeno un componente affetto da limitazioni funzionali, si
tratta di oltre un quinto delle famiglie. In questi casi emerge chiaramente come gli
aiuti ricevuti siano un sostegno effettivo e necessario per le famiglie: un terzo di
tutte le famiglie con un membro affetto da limitazioni, e un quarto di quelle con un
componente gravemente limitato, ricevono infatti aiuto. Il tipo di aiuto che queste
famiglie ricevono è indicativo dei bisogni che esprimono: oltre la metà delle famiglie
riceve aiuti per assistenza (aiuto nel vestirsi, mangiare ecc.), mentre poco meno della
metà è stata assistita per esigenze di compagnia e accompagnamento. Il 45% ha ricevuto
aiuti per le attività domestiche (preparazione dei pasti, pulizie ecc.), il 41,2% per
l’espletamento di pratiche burocratiche e il 38,1% per assistenza di tipo sanitario
(somministrazione di farmaci ecc.). Studiare il tipo di aiuto ricevuto permette quindi
di fare anche luce sui particolari bisogni di assistenza di queste famiglie e sulle
lacune dell’offerta pubblica/privata di servizi.