Note
  1. Tra i principali approcci statistici di riferimento vi sono quello sviluppato dall’OECD e quello di Eurostat, basato sul grado di urbanizzazione. Non mancano altre definizioni date, a tutti i livelli, per identificare i vari aspetti fisici, economici, sociali, culturali della ruralità.
  2. «Le cooperative di comunità si stanno oggi diffondendo in diverse parti del mondo. Questo fenomeno è il punto di arrivo di un’evoluzione secolare che ha visto il progressivo spostamento del baricentro delle cooperative da particolari gruppi sociali o professionali alla società nel suo complesso. Mentre in passato le cooperative si preoccupavano in via prioritaria di soddisfare i bisogni di specifici gruppi all’interno della società, spesso individuati sulla base delle funzioni economiche svolte (lavoratori, consumatori ecc.), le cooperative di comunità sono al servizio di un’intera comunità» [Mori 2015, 246].
  3. «Vi è però un certo fermento a livello regionale, dove alcuni provvedimenti normativi hanno già visto la luce negli ultimi anni. Secondo l’European Research Institute on Cooperatives and Social Enterprises (EURICSE), alcune Regioni (Puglia, Basilicata, Abruzzo, Lombardia, Liguria, Sardegna) riconoscono la Cooperativa di Comunità come una qualifica applicabile, con particolari requisiti e condizioni, a svariate tipologie di impresa cooperativa; l’Emilia-Romagna punta invece a limitare il campo soprattutto alla cooperazione sociale. Vi sono poi altre differenze che riguardano vari aspetti, dal modello di governance, alla delimitazione geografica del campo d’azione, alle limitazioni sulla composizione dei soci come avviene ad esempio nel caso della Regione Puglia che ha imposto una percentuale minima di soci della cooperativa rispetto al numero di abitanti» [Dumont 2019, 158].
  4. Inserito nel settennato 2014-2020, il progetto ha avuto una durata di 36 mesi, una dotazione finanziaria complessiva di 913.750 euro di cui 776.687 euro provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) (http://interreg-maritime.eu/it/web/meco/progetto).
  5. Oggi è un borgo popolato da 161 abitanti, nel 2015 da 150 (https://www.tuttitalia.it/liguria/87-mendatica/).
  6. Con 13 soci, 14 dipendenti, 6 collaboratori, con circa 5.000 visite all’anno tra le varie attività, in un contesto di Pro Loco attiva, con amministrazione virtuosa e un team giusto (https://www.coopdicomunita.eu/coop_home_page/coop-brigi/).
  7. Una serata durante la quale il borgo di Mendatica, come tradizione da diversi anni, ospita, tra aie e caruggi, un itinerario gastronomico alla scoperta delle malghe tipiche della transumanza. La cucina bianca (composta da farinacei, latticini, ortaggi come patate, rape, porri e aglio) diventa protagonista di una serata interamente dedicata alla memoria di un patrimonio che ogni anno viene riproposto in un percorso itinerante dove a ogni punto di degustazione corrisponde un piatto caratteristico preparato dalle singole famiglie del paese (https://www.borghidiriviera.it/evento/festa-della-cucina-bianca-mendatica/).
  8. L’alluvione mise in ginocchio Mendatica, con danni per quasi 4 milioni di euro sul territorio.
  9. I 10 Comuni coinvolti sono: Trontano, Beura-Cardezza, Vogogna, Premosello-Chiovenda, San Bernardino Verbano, Cossogno, Miazzina, Caprezzo, Intragna e Aurano (in provincia del Verbano Cusio Ossola).
  10. Negli anni, questa iniziativa è cresciuta per dimensione e flussi arrivando a toccare quota 2.000 partecipanti nelle sue più recenti edizioni.
  11. Rodari aveva inserito nel suo C’era due volte il barone Lamberto il Belvedere di Quarna Sopra tra i punti panoramici del lago; punto strategico da secoli, è turisticamente rilevante anche oggi, sia nella prospettiva del turismo outdoor che letterario.
  12. Dati comunali al 31 dicembre 2021.
  13. Immobile abbandonato, viene acquisito nel 2006 dal Comune di Quarna Sotto (http://cusio24.it/index.php/1859-quarna-progetta-il-futuro-nei-locali-di-una-fabbrica-dismessa-videointervista).
  14. Si tratta del progetto «Riapriamo la Grassi», finanziato attraverso il bando Emblematici Provinciali di Fondazione Cariplo, di cui la responsabile è Paola Bazzoni (https://www.labsus.org/2018/05/e-ora-di-cambiare-musica-la-grassi-da-spazio-abbandonato-a-bene-comune/).