La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/c8
- alla promozione della frequentazione di librerie e biblioteche;
- alla diffusione della pratica della lettura;
- al sostegno e alla valorizzazione della lingua italiana, attraverso la diffusione della conoscenza delle opere italiane¶{p. 204}più importanti anche all’estero, attraverso l’utilizzo delle biblioteche;
- all’avvio di politiche sociali a favore di persone con disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, con disabilità o che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale;
- alla maggiore apertura al carattere interculturale della lettura nelle biblioteche e nelle scuole;
- a favorire un approccio alla lettura che rispetti quelle competenze digitali che l’ecosistema richiede oggi, come l’ascolto di testi registrati, la lettura ipertestuale e la post-produzione di testi.
In questo quadro così articolato
di obiettivi emerge come la promozione della lettura richieda impegno e tempo,
nonché il sostegno degli insegnanti [Elche, Sánchez-García e Yubero 2019; Márquez
Jiménez 2017; Molina Villaseñor 2006; González e Llamozas 2018; Ozola e Geske 2019].
Se da un lato infatti, come si è
visto in precedenza, è fondamentale la selezione adeguata dei testi affinché lo
studente possa esplorare e interagire con i testi [Gómez Nashiki 2008], dall’altro
diventa strategico il ruolo del docente.
González e Llamozas [2018] hanno
evidenziato che gli insegnanti che applicavano metodi di lettura obsoleti, basati
sulla memoria, potevano addirittura ostacolare lo sviluppo del processo di pensiero
degli studenti e, di conseguenza, il loro rendimento scolastico.
A questo proposito Muñoz
et al. [2022] e Montesinos Ruiz [2006] sottolineano
l’importanza delle abitudini di lettura dei futuri insegnanti che hanno certamente
una ripercussione in classe nel promuovere il piacere della lettura negli studenti
stessi. Anche la creatività dell’insegnante e la sua passione per la lettura sono
strumenti per raggiungere questo scopo.
Appare centrale in questa
direzione il ruolo della formazione permanente del personale docente, in modo che
possa muoversi con facilità nelle scelte e nei metodi di lettura, ma anche nella
conoscenza dei programmi di lettura e nella progettazione di ambienti di lettura, in
quanto esperienze concrete.
Nell’intenzione di favorire
l’incontro con il libro nasce ¶{p. 205}e si sviluppa il
Reading and Writing Workshop, un metodo laboratoriale
elaborato negli Stati Uniti allo scopo di crescere lettori e scrittori curiosi
all’interno di una «comunità di pratiche di scrittura e di lettura» [Giusti 2023,
196] che si basa su un setting e su delle routine molto
strutturate, il cui scopo è assicurare agli alunni le risorse necessarie a svolgere
le loro attività in modo autonomo, mettendoli in condizione di scegliere cosa fare
con le tecniche di scrittura e di lettura e con i libri che sono messi a loro
disposizione dall’insegnante.
La lettura, naturalmente, deve
essere sostenuta dalla disponibilità di materiale da leggere, che deve essere
interessante per i lettori. Indispensabile in tal senso è l’implementazione di
biblioteche. Le scuole con programmi bibliotecari efficaci hanno da sempre, di
fatto, registrato un alto livello di rendimento [Ida 2016]. Secondo Gbadamosi [2007]
e Anyanwu, Obichere e Ossai-Onah [2012], la lettura richiede libri e una buona
abitudine alla lettura promuove un uso efficace delle risorse librarie della
biblioteca. È stato osservato, infatti, che quando gli studenti hanno un maggiore
accesso ai libri, ai materiali letterari, al supporto per l’alfabetizzazione e
all’istruzione tecnologica che le biblioteche scolastiche forniscono, c’è una
maggiore probabilità che diventino lettori esperti.
Di grande rilevanza, in questa
direzione, sono le azioni proposte in un’ottica di promozione attiva della lettura
da parte del Centro per il libro e la lettura (Cepell), istituto dotato di autonomia
speciale del Ministero della Cultura. Tra le diverse iniziative il filo rosso è
quello di attribuire valore sociale alla lettura che si concretizza con il favorire
la creazione di reti di scopo e la sottoscrizione di patti territoriali per la
lettura.
5. Conclusioni
La lettura costituisce un veicolo
strategico per l’innovazione e il cambiamento di una società a partire dal singolo che
sperimentando e facendo proprio questo strumento ¶{p. 206}costruisce nel
tempo la propria capacità di realizzare un cambiamento consapevole di pratiche, di
visioni, di idee, di geografie, di letture di contesto; l’acquisizione della lettura
come abitudine porta inevitabilmente con sé trasformazioni, consente di vedere seconde
possibilità per sé, per gli altri e per il pianeta [De Carlo 2021].
«Il senso critico e gli stimoli che
la lettura offre sono di aiuto per il miglioramento della convivenza civile» [Solimine
2011, 69], ma anche per implementare un’educazione umanistica nella formazione del
cittadino [Nussbaum 1995] e per affermare dentro e fuori la scuola una democrazia
cognitiva. Per realizzare questo principio è tuttavia fondamentale che la scuola
abbandoni quelle pratiche didattiche di cui Gianni Rodari sottolineava l’inutilità o la
dannosità più di mezzo secolo fa ed elabori una politica educativa incentrata sulla
persona che attraverso la lettura e la possibilità di confronto con una varietà di
storie possa cominciare a costruirsi e a vedersi nel presente ma soprattutto nel futuro.