La valutazione dell'esperienza duale nell'istruzione e formazione professionale
DOI: 10.1401/9788815371225/a1
– Quali azioni (ad es.
assegno di collocamento per seguire i giovani dopo l’uscita dai percorsi, ...) si
dovrebbero intraprendere per spingere le istituzioni nazionali e regionali a fornire
un assetto normativo, di risorse e di regolazione territoriale che favorisca la
diffusione del duale?¶{p. 322}
Area |
Regione |
Risposte |
Citazioni |
Nord |
Piemonte |
Sicuramente qualche assegno di
collocamento per seguire i giovani dopo l’uscita dei percorsi
potrebbe essere una cosa interessante, cioè realizzare qualcosa che
dia un feedback |
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Lombardia |
Maggiori campagne informative
circa le professioni interessate dai percorsi in sistema duale [...]
Istituzione di un organo specifico che sia di supporto ai consulenti
di lavoro delle aziende che intendono aderire al
progetto |
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Lombardia |
Le associazioni dovrebbero creare
una mentalità per la quale l’idea che l’esperienza formativa e di
insegnamento che fanno, non è un’esperienza che è finalizzata a
individuare un guadagno lì, il guadagno si ha nella creazione e
supporto di un sistema complessivo formato da professionalità di un
certo livello |
||
Liguria |
La fascia di età 16-18, è la
fascia più abbandonata a se stessa [...] provare a studiare e a
mettere in pratica un sistema che li porti in un’alternanza, che non
sia apprendistato ma che vada nella direzione
dell’apprendistato |
||
TAA |
Una riflessione da parte delle
regioni per trovare un modo di regolamentare le cose in maniera
condivisa e comunicare meglio con l’impianto statale. In più ci sono
anche i soggetti sociali, le norme non le cambi se non c’è la parte
datoriale e sindacale, esse per come le ho viste io, sono abbastanza
diffidenti in quanto credono che il lavoro sia sfruttamento o «prima
la scuola e poi il lavoro» |
||
Veneto |
Segnalare la bontà
dell’esperienza |
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Veneto |
Bisognerebbe aumentare la forma di
apprendistato di primo livello, perché le aziende (che lo hanno
provato) lo continuano a utilizzare, mentre le aziende che non lo
conoscono sono impaurite dall’utilizzo perché è di fatto un
contratto a tempo indeterminato (le aziende hanno paura di
ritrovarsi intrappolati in qualche normativa che poi le andrebbe a
penalizzare nel momento in cui si dovessero trovare in crisi e
quindi fare licenziamenti) [...] Questo tipo di incentivo dovrebbe
essere maggiormente pubblicizzato e rivolto alle aziende, in modo
tale che venga utilizzato in modo più efficace |
||
FVG |
Creare una conoscenza diffusa che
passa attraverso quelli che sono gli interlocutori delle aziende, mi
riferisco in particolar modo a studi di consulenti del lavoro e
commercialisti |
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Emilia-R. |
Manca un vero e proprio
finanziamento che dica: tu centro hai una persona che si dedica a
quello [duale], una persona che dedica una parte della sua attività
a quello |
||
Emilia-R. |
Bisognerebbe renderla [duale] più
accessibile e fruibile a tutti |
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Centro |
Toscana |
Bisogna investire sulla
comunicazione di che cosa è il duale, perché la formazione
professionale in duale viene considerata la «figlia bastarda» della
scuola [...] mettere in comunicazione gli uffici scolastici
regionali con i centri per l’impiego [...] Questi ragazzi hanno
seguito, magari hanno una certificazione, però a volte sono casi di
analfabetismo funzionale, non riescono a trovare un lavoro. Questa
dispersione implicita è gravissima. Se invece ci fosse una
comunicazione a monte, fatta bene, di che cos’è il sistema duale,
questi target potrebbero essere convogliati e valorizzati nella
didattica specifica che a loro serve, cioè con un effetto sociale
maggiore |
|
Marche |
Dobbiamo essere un po’ bravi noi
enti di formazione, per far passare un determinato messaggio alle
regioni. Se diamo un messaggio alle regioni che la sperimentazione
funziona e diamo anche le prove di questo, sarà molto più facile che
le regioni facciano il passaggio verso la normazione e la
stabilizzazione |
||
¶{p. 323} Lazio |
Avere maggiore certezza dei
finanziamenti |
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Lazio |
Bisognerebbe che le aziende
iniziassero a fidarsi e a conoscere maggiormente il sistema duale
perché per ora non riescono a vederne i vantaggi |
||
Sud |
Abruzzo |
Spesso abbiamo riscontrato che
dopo tutta la fatica fatta nel corso del duale, nella fase
contrattuale, questi ragazzi vengono un po’ lasciati al loro destino
lavorativo; invece, anche nella fase successiva all’assunzione
avrebbero bisogno ancora di qualche misura di accompagnamento che
non li faccia sentire abbandonati, perché spesso il fallimento
avviene subito dopo, o nei periodi successivi alla fase di
contrattualizzazione |
|
Molise |
Da un lato le risorse come
l’assegno di collocamento, dall’altro penso anche sia da
intraprendere una sensibilizzazione ancora da parte delle
istituzioni verso le aziende, verso il tessuto produttivo, per far
capire l’importanza del duale |
||
Campania |
L’assegno di ricollocamento e
queste cose sono qualcosa che ancora non riusciamo a
utilizzare |
||
Puglia |
Per esempio, l’assegno di
collocamento sarebbe una bella opportunità, purché non segua le
normative di Garanzia Giovani, che non sia un
ripiego |
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Calabria |
(Vedi risposta
precedente) |
||
Sicilia |
L’apprendistato, aumentando però
anche la fascia di età coinvolta, perché l’apprendistato lo puoi
fare fino a una certa età. Io allargherei questa opportunità anche a
30, 32 anni, tanto i disoccupati sono fino a quell’età. Poi anche
spostare la fascia di età per dare la possibilità alle aziende di
avere incentivi |
||
¶
– Tutte le innovazioni
richiedono investimenti (di tempo e di risorse) ingenti. Come mettere a disposizione
il patrimonio di elaborazione progettuale e di didattica formativa per far crescere
tutto il sistema della IeFP (ad es. una piattaforma comune dove si condividono
contatti, relazioni ed esperienze fra enti, fra singoli centri,
...)?¶{p. 325}
Area |
Regione |
Risposte |
Citazioni |
Nord |
Piemonte |
La Regione Piemonte ha una
piattaforma dove si vanno a inserire e registrare le attività di
inserimento delle aziende. C’è un sistema informativo che tiene
traccia di tutti i contratti di lavoro, di tutte le esperienze
formative e lavorative dei ragazzi. Potrebbe essere sicuramente
utile avere qualcosa a livello nazionale |
|
Lombardia |
Si sono già creati gruppi di
lavoro, tavoli di confronto anche tra enti e piattaforme che già
esistono |
||
Lombardia |
Se una parte dei finanziamenti
fosse legata anche al rispetto di alcune modalità di relazione,
questo costringerebbe di fatto gli enti a incontrarsi. I
finanziamenti, nel sistema di accreditamento per esempio, potrebbero
definire anche, non solo la presenza di figure professionali di un
certo tipo qualificate, ma anche un obbligo di confronto e che gli
elementi di tale confronto siano socializzati e recepiti dagli enti
come condizioni per ottenere i finanziamenti |
||
Liguria |
Bisogna un po’ studiarla, però sì,
credo che sarebbe utile condividere le esperienze, anche alcuni
strumenti. Poi ovviamente se ci fosse la possibilità anche di avere
degli scambi o dei confronti con qualche esperienza eccellente che
poi possa essere replicata... però poi è difficile tradurle e
qualche struttura ha anche resistenza a condividere, perché ognuno
pensa di avere tutto un patrimonio che è meglio tenere. Tutto quello
che può accrescere il sistema andrebbe fatto |
||
TAA |
Bisogna dare tempo alle persone
che lavorano in questo ambito e dare un riconoscimento sociale alla
funzione di tutorship: il tutor formativo è un ruolo chiave che deve
essere legittimato, se non si fa questo passaggio di legittimazione
non si va da nessuna parte. Ci vuole un impegno totale. Il passaggio
fondamentale è che da insegnante (persona che trasmette sapere dal
palco) scende dal palco e diventa guida all’apprendimento [...]
Bisogna fare un investimento nelle risorse umane e sociali che
intervengono e nell’organizzazione |
||
Veneto |
Se un’esperienza è positiva con
dati e numeri alla mano deve essere semplicemente riconosciuta e
valorizzata, come fanno Anpal e altri enti, per superare l’idea
della nicchia e permettere la diffusione. Basterebbe riuscire ad
arrivare ad avere maggiore condivisione di buone
prassi |
||
Veneto |
Le relazioni ed esperienze tra
enti esistono già, ci sono dei tavoli nei quali partecipano non solo
i direttori, ma anche i coordinatori, e condividono le buone
pratiche a livello regionale all’interno di più tavoli ed escono
sempre fuori spunti che possono essere utilizzati dai vari enti e
anche fra centri; condividere su piattaforme uniche queste
esperienze potrebbe essere sicuramente molto
importante |
||
FVG |
L’Atlante delle competenze sta
cercando di normare e sviluppare in maniera omogenea sul piano
nazionale quelle che sono le competenze, parallelamente si può
immaginare che alcuni passi sulle modalità di erogazione possano
essere interiorizzati da tutti, ma non è facile. Ci sono molte
diversità, anche sulla concezione del ruolo della formazione
professionale, ci sono situazioni diverse |
||
Emilia-R. |
Sarebbero molto interessanti delle
collaborazioni tra enti, difficilissime però da mettere in essere
perché si scontrano poi con diversi calendari. Per noi sarebbe un
attimo fare un progetto di collaborazione con uno degli enti qui a
Bologna che si occupa di ristorazione: grafica e ristorazione
andrebbero benissimo insieme, «voi fate il menù e noi vi facciamo la
grafica». Però, mettere insieme le diverse calendarizzazioni diventa
veramente complicato |
||
¶{p. 326} Emilia-R. |
Interessante, ma non
sa |
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Centro |
Toscana |
Dovrebbe essere la risultanza di
un mix di miglioramento procedurale-burocratico e comunicativo, però
mi sembra che siamo molto indietro rispetto a questi obiettivi [...]
la trasferibilità dei progetti non è così automatica, perché c’è un
sistema eterogeneo. Io non sono favorevole a lasciare la formazione
professionale alle regioni, mi sarebbe piaciuto che questa materia
fosse accentrata, come quella della scuola al Miur |
|
Marche |
Siamo talmente legati ai singoli
problemi che facciamo fatica a dare uno sguardo più in là,
complessivo [...] l’unica cosa che mi viene da suggerire è cercare
di creare degli spazi di condivisione che mettano insieme un po’
tutte le realtà |
||
Lazio |
Prima di tutto sarebbe utile
trovare un sistema che valorizzi e faccia conoscere il sistema di
formazione professionale che attualmente comprende e può comprendere
anche il duale, sarebbe un ottimo punto di
partenza |
||
Lazio |
La piattaforma comune esiste già,
ma bisognerebbe aumentare le risorse per il miglioramento della
comunicazione tra enti, bisognerebbe migliorare strumenti che già
abbiamo |
||
Sud |
Abruzzo |
È la suggestione più attraente,
cioè quella di costituire una banca dati, una sorta di piattaforma
sulla quale tutti quelli che hanno aderito a questa sperimentazione
possano confrontarsi. Poi, certo, c’è bisogno di risorse e di
personale che va dedicato a questa fase di
innovazione |
|
Molise |
Potrebbe essere molto interessante
favorire uno scambio di esperienze. Tra l’altro penso che questa
cosa sia molto importante tra le regioni, proprio a livello
istituzionale: far conoscere le esperienze [...] in fase iniziale si
potrebbe fare anche favorendo incontri e seminari semplici, in cui
ci si raccontano le esperienze |
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{p. 327} Campania |
I ragazzi che non vanno a scuola
hanno bisogno di un’accoglienza, di una modalità diversa che
purtroppo la scuola pubblica non può dare [...] La piattaforma può
essere interessante, anche se in questo momento di piattaforme siamo
pieni, non ce la facciamo più. Però, mi dispiace dirlo, noi non
siamo un sistema. Noi siamo delle azioni sporadiche dettate dalla
buona volontà di qualcuno in un momento, per cui, finché non
diventeremo un sistema, non ne vale nemmeno la pena di lavorare su
questo [...] più che di una piattaforma, parlerei dell’esigenza di
una comunità di formatori che fanno questa attività. L’idea della
comunità mi piace molto. La piattaforma è un po’ sterile. Poi
sensibilizzare la politica, perché la politica non capisce
l’importanza di questo |
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Puglia |
Sarebbe interessante aprire una
piattaforma comune per una maggiore condivisione |
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Calabria |
Noi abbiamo già delle aggregazioni
di enti a livello nazionale, a livello di territorio, con cui
collaboriamo |
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Sicilia |
Intanto bisogna vedere se c’è la
volontà di farlo, perché in questo settore siamo molto egoisti,
quindi difficilmente raccontiamo quello che
facciamo |
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