Cecilia Tomassini, Marco Albertini, Carlo Lallo (a cura di)
Avanzare insieme nella società anziana
DOI: 10.1401/9788815413086/c5

5. La prospettiva sociologica. La disuguaglianza socio-economica nella domanda di cura
di Marco Albertini, Giorgio Piccitto e Francesca Zanasi

Notizie Autori
Marco Albertini professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Bologna.
Notizie Autori
Giorgio Piccitto ricercatore a tempo determinato, Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Notizie Autori
Francesca Zanasi ricercatrice a tempo determinato, Università di Bologna.
Abstract
Nel capitolo vengono analizzate le relazioni fra le condizioni socio-economiche delle famiglie e lʼaccesso al supporto da parte della popolazione anziana. Dallo studio emergono rapporti rilevanti affiancati da diverse ambiguità. Sono descritti inoltre alcuni scenari di potenziali disuguaglianze nella ricezione di assistenza da parte degli immigrati e della popolazione «povera» in tema di educazione digitale.

1. Status socio-economico e ricezione di cure di lungo termine in età anziana (65+) in Italia: una revisione sistematica della letteratura

Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione italiana è accompagnato, a livello micro-sociale, da una diversa velocità nei processi simultanei di aumento della longevità e di diminuzione della morbilità in età anziane. Questi fenomeni sono destinati a produrre una crescente richiesta di cure di lungo termine. Tale richiesta, tuttavia, è destinata a non trovare risposta nel contesto attuale che vede una diminuzione nelle risorse disponibili per cure informali e forti vincoli all’espansione dell’intervento pubblico nel settore dei servizi e trasferimenti per le cure di lungo termine. Stante questo scenario, diventa particolarmente importante capire come le scarse risorse di cura formale e informale disponibili siano distribuite nella popolazione, particolarmente tra gruppi sociali caratterizzati da diverso status socio-economico.
La disuguaglianza nella distribuzione di bisogni e risorse di cura in età anziana, va ad aggiungersi ed esacerbare le disuguaglianze accumulatesi durante il corso di vita non solo degli individui ma anche, in una prospettiva di lungo periodo, durante il susseguirsi delle diverse generazioni all’interno del gruppo familiare.
Lo scopo di questo capitolo è quello di fornire una revisione sistematica della letteratura che ha analizzato l’accesso alle cure di lungo termine in una prospettiva di stratificazione socio-economica. Nel seguito considereremo tre dimensioni della stratificazione sociale: il livello di istruzione, il reddito e la ricchezza.{p. 112}
La prima dimensione si riferisce al capitale umano dell’individuo, cogliendo aspetti di stratificazione non solo lungo la dimensione economica ma anche rispetto agli aspetti cognitivi, culturali e di socializzazione. Il reddito è utilizzato come indicatore del livello di benessere economico della persona anziana, o della sua famiglia, in uno specifico periodo storico e fase del corso di vita. La ricchezza rappresenta invece una misura di accumulazione del benessere economico sia lungo il corso di vita individuale, sia nel susseguirsi delle diverse generazioni familiari [Barone e Mocetti 2021; Spilerman 2000].

2. Criteri di selezione degli studi

La strategia di ricerca degli articoli da includere nella rassegna ha utilizzato un approccio Pico (popolazione, intervento, confronto, esito, cfr. Higgins et al. [2023]) e un processo iterativo nel corso del quale sono state affinate le stringhe di ricerca al fine di delineare in maniera quanto più precisa e accurata possibile il campo d’indagine di interesse. La ricerca è stata effettuata sulle principali banche di dati della letteratura scientifica in ambito sociale (Scopus e Web of Science). Nello specifico, nel campo «popolazione/confronto» sono stati inclusi i termini che hanno consentito di identificare gli studi che si concentrano solo su una popolazione anziana. Nel campo «intervento» sono invece stati inclusi i termini che si riferiscono allo status socio-economico dell’anziano e della famiglia in cui vive. In questo senso, occorre specificare come lo status socio-economico non possa essere definito come un intervento, bensì come un’esposizione a una data condizione [Ranganathan e Aggarwal 2018]; pertanto, si utilizza in tabella l’etichetta «intervento» solamente per conformità alla terminologia del modello Pico. Infine, nel campo «esito» sono stati inclusi i termini di ricerca che si riferiscono al ricevere aiuto di cura (tab. 5.1).
Tab. 5.1. Definizione della strategia di ricerca degli articoli
Elementi
Termini di ricerca
Popolazione/confronto
(«old*» OR «late*» OR «elder*»)
Intervento
(«social background» OR «social class» OR «socioeconomic» OR «socio-economic» OR «education*» OR «income» OR «wealth»)
Esito
(«care» OR «home care» OR «help» OR «support»)
 
 
Fonte: Nostre elaborazioni.
Tab. 5.2. Studi inclusi nella rassegna della letteratura e variabili dipendenti
Studio
Variabile dipendente
Albertini e Pavolini [2017]
Formale
Arlotti, Parma e Ranci [2020]
Uso di servizi pubblici di assistenza domiciliare
Uso di caregivers familiari per più di venti ore settimanali
Uso badante
Ore passate con l’anziano dalla persona che ci passa più ore
Balia e Brau [2014]
Ore di cura formale
Ore di cura informale
Broese Van Groenou, Glaser, Tomassini e Jacobs [2006]
Informale
Formale
Floridi, Carrino e Glaser [2021]
Informale
Formale
Misto
Lallo, Pasqualini e Tomassini [2022]
Uso servizi sanitari
Uso servizi sociali
Uso servizi privati
Tomassini, Glaser e Askham [2003]
Aiuto da parte della famiglia
Aiuto privato a pagamento
Suanet, Van Groenou e Van Tilburg [2012]
Informale
Formale
Misto
 
 
Fonte: Nostre elaborazioni.

3. Caratteristiche degli studi considerati

3.1. Fonti di dati e paesi considerati

Degli otto studi inclusi nella rassegna della letteratura, tre utilizzano i dati dell’indagine ISTAT Multiscopo famiglie e soggetti sociali, quattro la Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe (SHARE), e uno combina i dati dell’indagine ISTAT Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari con quelli raccolti nell’ambito di un’indagine nazionale a cura del Laboratorio di politiche sociali (LPS) del Politecnico di Milano. La numerosità campionaria degli studi considerati è piuttosto eterogenea: in base alla banca dati utilizzata essa varia dagli 800 casi dello studio di Arlotti e colleghi, agli oltre 15.000 casi dello studio di Floridi e colleghi, studio che si basa su un campione che comprende 12 diversi paesi europei, tra cui l’Italia.
Degli studi selezionati per la rassegna, due si riferiscono solo all’Italia, mentre sei considerano anche altri paesi europei. Di questi ultimi, in tre casi i risultati vengono forniti in maniera distinta per ciascuno dei paesi inclusi nello studio; in tre casi invece i risultati vengono forniti considerando l’Italia insieme ad altri paesi, e non è dunque possibile isolare i risultati relativi al contesto italiano.

3.2. Indicatori di status socio-economico

Il livello di istruzione dell’anziano che riceve cura viene considerato come variabile di stratificazione in tutti gli otto studi selezionati. Quattro delle ricerche considerate analizzano l’associazione esistente tra reddito, individuale o familiare, e accesso alle cure di lungo termine. Per quanto riguarda la ricchezza: in due casi viene studiata la relazione tra ricchezza familiare netta e accesso alle cure; in quattro casi si considera il possesso dell’abitazione di residenza come indicatore di ricchezza; in un caso si tiene conto del possesso di un’automobile; uno studio analizza l’impatto di risiedere nella periferia di una grande città; uno studio analizza la relazione tra accesso alle cure e la soddisfazione rispetto alle risorse economiche della famiglia nel momento dell’intervista (sufficiente, non sufficiente). Infine, in un {p. 115}caso viene utilizzato come indicatore di status socio-economico l’ultima occupazione svolta dall’anziano, distinta in: i) operaio, apprendista, lavoratore a domicilio (da ora in poi: operaio); ii) lavoratore in proprio, coadiuvante familiare (da ora in poi: lavoratore in proprio); iii) impiegato; iv) quadro, dirigente, imprenditore, libero professionista (da ora in poi: lavoratore qualificato). Va segnalato come, in sette degli studi inclusi nella rassegna, si utilizzano due o più indicatori per indicare lo status socio-economico dell’anziano, così da renderne sia la dimensione legata al capitale umano e culturale che quella legata alla condizione materiale.

3.3. Definizione delle variabili dipendenti

La maggior parte degli studi definisce come variabile dipendente la ricezione di aiuto di cura formale o informale. Negli studi di Broese Van Groenou e colleghi e in quello di Tomassini e colleghi vengono distinte due variabili dicotomiche, ovvero: a) il ricorso ad aiuto informale; b) il ricorso ad aiuto formale o a un mix di aiuto formale e informale. A causa delle caratteristiche del dataset utilizzato da questi due studi, ovvero l’indagine Multiscopo di ISTAT, che non raccoglie informazioni circa l’eventuale aiuto ricevuto da parte di familiari conviventi, l’aiuto informale include solo l’aiuto ricevuto da individui esterni al nucleo familiare.
Lo studio di Albertini e Pavolini utilizza una variabile dicotomica che indica l’utilizzo di supporto formale, inteso come l’essere stati in una casa di cura o l’aver ricevuto al proprio domicilio una cura professionale, o comunque pagata, nell’arco degli ultimi 12 mesi.
Lo studio di Floridi e colleghi utilizza come dipendente una variabile a diverse classi, con le seguenti categorie: a) l’aver ricevuto esclusivamente cura informale almeno una volta a settimana, indipendentemente dal fatto che fosse fornito o meno da un componente della rete parentale (ad es. partner, figli, amici); b) l’aver ricevuto esclusivamente cura formale, in forma di cure domiciliari pagate o comunque professionali; c) l’aver ricevuto un mix di cure, ovvero una combinazione di cure informali e formali.
{p. 116}
Note