L'educazione socio-emotiva
DOI: 10.1401/9788815370327/c2
L’idea che il processo educativo
sia multiforme conduce a indagare i diversi aspetti che lo compongono: innanzitutto il
«che cosa» si fa (il che implica una ricognizione delle attività), ma anche il «con chi»
(e in tal modo si rimanda alle figure degli insegnanti). I docenti costituiscono per i
bambini un riferimento non solo didattico, ma altresì educativo. Indagare le relazioni
con gli insegnanti e gli educatori diventa quindi essenziale per comprendere chi siano
questi bambini e quale sia il loro livello di benessere complessivo. Nel nostro studio,
pertanto, abbiamo investigato le relazioni docenti-alunni sondando tre aspetti
principali: la percezione, da parte dei bambini, di essere trattati in modo equo
dalle/dagli insegnanti, l’andare d’accordo con loro e l’interessamento delle/degli
insegnanti per il loro benessere (tab. 2.5). Le risposte vanno in direzione di un
complessivo apprezzamento per quanto riguarda l’equità del trattamento: il 77,6% degli
alunni si sente trattato in modo giusto dagli insegnanti «con una certa frequenza» (una
o più volte a settimana). Un dato analogamente positivo si ha rispetto all’andare
d’accordo con gli insegnanti: il 72%. Quanto
¶{p. 69}all’interessamento
percepito per il proprio benessere, solo il 49,8% degli alunni riporta che gli
insegnanti se ne occupino con una certa frequenza. Questo aspetto relazionale è stato
indagato anche nella seconda rilevazione, con esiti molto diversi. Infatti, dalle
risposte ricevute risulta che la percezione dell’interessamento dell’insegnante per il
proprio benessere è aumentata sensibilmente: ben il 72,8% del campione dichiara di avere
questa sensazione con la frequenza di una o più volte a settimana. Sembrerebbe che la
mancanza d’interazione in presenza abbia condotto le insegnanti a una maggiore
attenzione alla condizione di benessere dei loro alunni e alla qualità delle loro
relazioni con gli stessi, il che è stato confermato dalle interviste condotte con le insegnanti
[7]
.
Relazione con le/gli insegnanti
|
Mai
o quasi mai (%)
|
Qualche volta in un anno (%)
|
Qualche volta in un mese (%)
|
Una
o più volte a settimana (%)
|
Trattamento
giusto da parte degli insegnanti
|
4,3
|
8,4
|
9,7
|
77,6
|
Andare
d’accordo con gli insegnanti
|
2,8
|
9,7
|
15,5
|
72,0
|
Interesse
insegnanti al benessere studenti
|
||||
– prima
rilevazione
|
12,1
|
14,7
|
23,3
|
49,8
|
– seconda
rilevazione
|
3,5
|
8,8
|
15,0
|
72,8
|
La definizione di benessere dei
bambini passa anche attraverso gli stati d’animo, sui quali abbiamo posto l’attenzione,
sia nella prima che nella seconda rilevazione, attraverso una batteria di domande che
sollecitavano gli intervistati ad alcune autodefinizioni rispetto a come si erano
sentiti nell’ultimo mese (si veda tab. 2.6). Se nella prima wave la
percentuale degli intervistati che si autodefiniscono «quasi sempre» allegri e vivaci è
stata elevata (soprattutto per il primo stato d’animo), cioè rispettivamente il 73,4% e
54,1% dei casi, la percentuale di coloro che si sentivano quasi sempre calmi e riposati
è stata relativamente bassa, ¶{p. 70}rispettivamente il 39,3% e il
43,9%, scendendo dunque al di sotto della metà del campione. Le risposte concernenti
queste ultime due dimensioni potrebbero essere giustificate dal sovraccarico di
attività, anche ludiche, che gravano oggi sui bambini, e dall’ansia da prestazione che
deriva da alcuni modelli educativi, connotati anche in base alla classe sociale, fin dal
periodo dell’infanzia. Ricordiamo anche che nella prima rilevazione queste domande hanno
intercettato il momento di conclusione delle vacanze estive e l’avvio del nuovo anno
scolastico. Nella seconda rilevazione, invece, la situazione era ben diversa, dato che
si era in pieno lockdown a causa della situazione epidemica. In
questo secondo caso, i dati evidenziano un calo complessivo della percezione di
benessere in tutte le dimensioni prese in considerazione. Solo il 42% degli alunni
afferma di essersi sentito quasi sempre allegro, il 24,8% calmo, il 36,8% vivace e il
36,6% riposato. Evidentemente la situazione di incertezza in cui hanno vissuto in quel
periodo e la contrazione delle relazioni sociali hanno avuto un peso notevole
sull’approccio dei bambini alla vita e alle dimensioni del quotidiano, incidendo sul
loro benessere complessivo.
Contribuisce a una definizione
complessiva di benessere anche la percezione che i bambini hanno circa gli spazi in cui
vivono. Nel presente studio è stato rilevato il senso di sicurezza che i rispondenti
avvertono, rispettivamente nel contesto scolastico, domestico e comunitario (tab. 2.7).
Mentre la maggior parte degli alunni riporta di sentirsi molto al sicuro a casa (89,6%),
questa sensazione di sicurezza è più debole in riferimento alla scuola – con un tasso di
risposta del 55,3% – e nel quartiere di residenza, rispetto al quale i numeri calano
addirittura al 37,6%.
Un altro aspetto che si è ritenuto
importante nella vita dei soggetti, anche e soprattutto in quella dei più piccoli, è
quello relazionale e, nello specifico, quella proprietà dei legami che attiene alla
forza della relazione con le persone alle quali siamo connessi. Nello studio, in
entrambe le somministrazioni, abbiamo rilevato la vicinanza emotiva
[8]
dei ¶{p. 71}bambini ai genitori, all’insegnante preferito e
ai compagni di classe (si veda tab. 2.8). Nella prima wave, in
media, i legami degli intervistati possono definirsi «molto intensi» con la figura
materna (3.74), a seguire quelli con il padre (3.55), con i compagni di classe (3.24) e
con l’insegnante preferito (3.10). Nella seconda wave, invece, se
rimane molto forte il ¶{p. 72}legame con la madre (3.76) e quasi
invariato quello con il padre (3.50), la vicinanza emotiva sembra essere minore nelle
relazioni con i compagni di classe (2.78) e con l’insegnante a cui si guarda come punto
di riferimento (2.75).
Benessere Prima rilevazione N = 651
|
Mai
(%)
|
Qualche volta (%)
|
Più
della metà del tempo (%)
|
Quasi sempre (%)
|
Mi sono
sentito allegro
|
2,2
|
10,6
|
13,8
|
73,4
|
Mi sono
sentito calmo
|
7,7
|
28,0
|
25,0
|
39,3
|
Mi sono
sentito vivace
|
4,1
|
17,1
|
24,7
|
54,1
|
Mi sono
sentito riposato
|
12,6
|
27,2
|
16,3
|
43,9
|
Benessere Seconda rilevazione N = 400
|
Mai
(%)
|
Qualche volta (%)
|
Più
della metà del tempo (%)
|
Quasi sempre (%)
|
Mi sono
sentito allegro
|
1,2
|
23,0
|
33,8
|
42,0
|
Mi sono
sentito calmo
|
6,5
|
33,4
|
35,3
|
24,8
|
Mi sono
sentito vivace
|
2,7
|
27,0
|
33,5
|
36,8
|
Mi sono
sentito riposato
|
7,8
|
34,3
|
21,3
|
36,6
|
Contesto N = 651
|
Per
niente al sicuro (%)
|
Abbastanza al sicuro (%)
|
Molto al sicuro (%)
|
Scuola
|
3,8
|
40,9
|
55,3
|
Casa
|
1,4
|
9,1
|
89,6
|
Quartiere
|
11,4
|
51,0
|
37,6
|
Vicinanza emotiva
|
Prima rilevazione N = 651 Media (DS)
|
Seconda rilevazione N = 400 Media (DS)
|
Madre
|
3.74
(0.57)
|
3.76
(0.56)
|
Padre
|
3.55
(0.78)
|
3.50
(0.78)
|
Compagni di
classe
|
3.24
(0.69)
|
2.78
(0.84)
|
Insegnante
preferito
|
3.10
(0.82)
|
2.75
(0.84)
|
4. Le competenze sociali ed emotive nel contesto scolastico
Come già anticipato, uno degli
obiettivi dello studio consiste nel misurare le SES dei bambini decenni, con lo scopo
ultimo di esplorare le caratteristiche socio-demografiche, relazionali e legate al
contesto scolastico che possono influenzarle (fig. 2.1). A tal fine, l’ultima parte del
questionario includeva uno strumento di autovalutazione delle SES somministrato
all’inizio dell’anno scolastico e alla sua conclusione. L’idea di fondo che ha condotto
alla misurazione delle competenze in due momenti diversi dell’anno scolastico è quella
di rilevare l’eventuale potenziamento delle medesime a seguito dell’intervento educativo
e del percorso di crescita individuale che può esplicarsi in un learning
context come la scuola. I soggetti che hanno risposto ai questionari sono
651 nella prima rilevazione e 301 nella seconda. Si sottolinea che questo numero
differisce dai 400 rispondenti complessivi, a causa dell’incompletezza di alcuni
questionari; sono mancate le risposte ad alcune specifiche domande, che sarebbero state
utilizzate nell’analisi che qui presentiamo, mentre invece sono presenti le risposte
impiegate nelle analisi descrittive.
Com’è stato illustrato nel capitolo
1, il framework teorico di riferimento a cui ci si è ispirati
nell’individuazione di ¶{p. 73}alcune delle sottodimensioni delle SES
indagate nella ricerca è quello proposto dallo studio internazionale SSES
(Study of Social and Emotional Skills), in fase di sviluppo
presso OECD-Ceri [Kankaraš e Suárez-Álvarez 2019]. Nella fattispecie, le competenze dei
bambini oggetto del presente lavoro sono le seguenti: resistenza allo stress,
socievolezza, collaborazione, creatività e perseveranza; sono stati identificati 25 item
come possibili indicatori di queste sottodimensioni.