L'educazione socio-emotiva
Character skills, attori e processi nella scuola primaria
Sociologia
Sociologia della famiglia e dell'educazione
Educazione e istruzione
Sociologia dell'educazione
La riflessione educativa delle società avanzate enfatizza sempre più la rilevanza di capacità personali definite "competenze
socio-emotive" o character skills. Esse sono, dunque, divenute una formula che rappresenta la pressione del cambiamento sociale e culturale sul soggetto umano in ambienti sociali e professionali complessi e multiculturali. Ma come si generano
e come crescono queste qualità? La scuola italiana sa produrre
un ambiente favorevole al loro sviluppo? Dopo avere presentato
un inquadramento teorico, che colloca il tema sullo sfondo
degli studi internazionali più innovativi, questo volume esplora
alcuni fattori generativi delle competenze socio-emotive nella
scuola primaria, attraverso una ricerca condotta sugli alunni
di un campione di scuole torinesi. L’idea guida è di cogliere i
processi fondamentali attraverso cui tali competenze vengono
coltivate durante un anno di vita scolastica. L’indagine verte
anche sulla misurazione di livelli di competenze, ma specialmente
sul clima e la cultura scolastica e sugli stili educativi
degli insegnanti, lanciando un primo sguardo alle difficoltà introdotte dall’irruzione nei processi educativi della didattica a
distanza.
Qualità dell’istruzione e autonomia delle istituzioni
scolastiche: questi i principali obiettivi dell’intervento della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo. In stretta sinergia con le scuole, la Fondazione ne sostiene l’innovazione
didattica e il miglioramento gestionale, alla ricerca di soluzioni efficaci in grado di rispondere alle sfide dell’economia della conoscenza e ai bisogni formativi della società contemporanea, per un sempre miglior servizio ai giovani. Promuovendo contemporaneamente
eccellenza ed equità, la Fondazione incentiva la progettualità degli istituti scolastici, realizza sperimentazioni didattiche, incontri di formazione e aggiornamento, promuove ricerche, analisi di modelli, trasferimento di buone pratiche e rende disponibili dati e comparazioni internazionali. Questa Collana mette a servizio del mondo
della scuola e della ricerca educativa un’illustrazione del lavoro compiuto e saggi di autori di rilievo sia italiani che stranieri.
I CAPITOLI
DOI | 10.1401/9788815370327/p1
Prefazione
Da tempo si sottolinea che nella società contemporanea la scuola dovrebbe assumere una funzione sempre più formativa, non perdendo, ma de-enfatizzando quella informativa. È noto infatti che le informazioni su qualunque questione o materia sono facilmente reperibili da fonti molteplici, ed è comunque impossibile includere nella scuola ogni ulteriore tema o argomento che sarebbe di per sé interessante conoscere, mentre è estremamente importante saper cercare, selezionare, interpretare criticamente e utilizzare in modo correttamente finalizzato le informazioni necessarie. Tuttavia, quello delle informazioni è ambito tradizionalmente frequentato dalla scuola e intorno a esso si è sviluppato un robusto apparato di trasmissione e valutazione delle conoscenze – fatto di lezioni, stili didattici, verifiche, voti e giudizi – mentre invece la funzione formativa rimane oggi il più delle volte valorizzata in teoria, ma gestita con una certa genericità e vaghezza. Il primo aspetto costituisce pur...
Pagine | 7 - 9
DOI | 10.1401/9788815370327/c1
Capitolo primo
Le competenze socio-emotive e il loro ecosistema scolastico. Che cosa sono e perché studiarle
Il capitolo ha come obbiettivo il fornire una prospettiva di analisi in merito
a quella particolare tipologia di competenze possedute dall’individuo che
comunemente vengono definite come socio-emotive. Esse sono di fondamentale
importanza in quanto consentono di affrontare la pressione dei mutamenti sociali e
culturali e quindi, potenzialmente, di abitare le cosiddette società
“ipercomplesse”. Nello specifico esse sono qui concettualizzate in ambito educativo,
con lo scopo di mostrare la rilevanza che la scuola assume per il loro sviluppo e,
parallelamente, con lo scopo di introdurre la ricerca empirica che costituisce il
nucleo centrale dell’intero volume, basata sulla raccolta di dati provenienti da
alcuni istituti scolastici torinesi raccolti tra il 2018 e il 2020. La presentazione
della ricerca si intreccia qui con questioni legate all’apparato teorico e
metodologico a supporto di essa, di cui è necessario chiarire gli aspetti connessi
anzitutto alle definizioni, ai concetti e alle strategie impiegate.
Pagine | 11 - 49
DOI | 10.1401/9788815370327/c2
Capitolo secondo
Le competenze sociali ed emotive degli alunni in un anno scolastico
Entrando nel vivo della ricerca introdotta nel precedente capitolo si fa qui
riferimento anzitutto alle problematiche connesse alla situazione pandemica e alla
conseguente adozione della didattica a distanza, tali da aver reso necessaria una
rimodulazione sia delle pratiche di rilevamento dei dati che delle modalità con cui
tali dati devono essere interpretati. In secondo luogo, si forniscono dei
chiarimenti in merito alle principali caratteristiche che hanno condotto alla scelta
di Torino come città campione, considerando quelle che sono le sue specificità
territoriali, amministrative, demografiche e socio-economiche. Si fornisce, infine,
una panoramica del profilo medio degli alunni coinvolti nella ricerca, evidenziando
l’interesse nel partecipare al progetto, la composizione etnica, il livello di
istruzione dei genitori, le lingue conosciute, l’impegno civico e le attività svolte
sia in ambito scolastico che extrascolastico.
Pagine | 59 - 81
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Capitolo terzo
La scuola Ginestra: perseverare e resistere
Il primo istituto preso in esame è la scuola Ginestra, situata all’interno di
una circoscrizione che vede una massiccia presenza di popolazione straniera, uno
status socio-economico medio di basso livello e un altrettanto basso livello di
istruzione. Si considera anzitutto il ruolo che la scuola assume in un contesto
territoriale così fragile, con particolare attenzione rivolta alle scelte educative
e ai rapporti tra l’istituto e le famiglie degli alunni. Si procede poi alla lettura
delle risposte date nei questionari, dove è possibile delineare un quadro relativo
alle percezioni degli studenti in merito alla quotidianità scolastica e domestica,
al rapporto instaurato con gli insegnanti e con gli altri compagni e alla didattica
a distanza. Sulla base di queste osservazioni si riflette, infine, sui modi in cui
le competenze socio-emotive siano state effettivamente sviluppate o meno, sia da
parte degli alunni che da parte degli insegnanti.
Pagine | 83 - 122
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Capitolo quarto
La scuola Gelsomino: arrivare prima, arrivare primi
Il secondo istituto preso in esame è la scuola Gelsomino, situata all’interno
di una circoscrizione di stampo tipicamente borghese, in cui la presenza di
popolazione straniera è esigua, in cui vi è una forte presenza da parte delle
istituzioni e in cui il livello di istruzione e le condizioni socio-economiche sono
mediamente alti. Oggetto di particolare interesse è l’atteggiamento delle famiglie
degli alunni, le quali dispongono di grande potere sugli insegnanti, tale da dare
origine a rapporti spesso conflittuali, e che hanno spesso aspettative molto alte
sul rendimento dei figli. Si procede poi alla lettura delle risposte date nei
questionari, dove è possibile delineare un quadro relativo alle percezioni degli
studenti in merito alla quotidianità scolastica e domestica, al rapporto instaurato
con gli insegnanti e con gli altri compagni e alla didattica a distanza. Sulla base
di queste osservazioni si riflette, infine, sui modi in cui le competenze
socio-emotive siano state effettivamente sviluppate o meno, sia da parte degli
alunni che da parte degli insegnanti.
Pagine | 123 - 161
DOI | 10.1401/9788815370327/c5
Capitolo quinto
La scuola Camelia: equilibri imperfetti
Ultimo istituto preso in esame è la scuola Camelia, situata in una
circoscrizione popolata principalmente dal ceto medio e caratterizzata da una media
presenza di stranieri e un livello di istruzione che si attesta anch’esso ad un
livello medio-basso. Anche qui si procede considerano anzitutto le caratteristiche
della scuola, quali in questo caso un’autonomia più ampia delle figure educative e
relazioni con le famiglie mediamente soddisfacenti. Si procede poi alla lettura
delle risposte date nei questionari, dove è possibile delineare un quadro relativo
alle percezioni degli studenti in merito alla quotidianità scolastica e domestica,
al rapporto instaurato con gli insegnanti e con gli altri compagni e alla didattica
a distanza. Sulla base di queste osservazioni si riflette, infine, sui modi in cui
le competenze socio-emotive siano state effettivamente sviluppate o meno, sia da
parte degli alunni che da parte degli insegnanti.
Pagine | 163 - 194
DOI | 10.1401/9788815370327/c6
Capitolo sesto
Breve sintesi: insegnanti, stili educativi e competenze socio-emotive
Dopo aver preso in esame singolarmente gli istituti presentati nel terzo,
quarto e quinto capitolo si giunge, qui, ad una sintesi che mira a comprendere le
dinamiche che intercorrono tra i vari ambienti di apprendimento, e quindi i contesti
scolastici, i vari stili educativi e lo sviluppo delle competenze socio-emotive. In
particolar modo si tiene conto della figura del docente e delle metodologie di
insegnamento da esso adottate, oltre che del ruolo ricoperto nella mediazione tra
ambiente scolastico e ambiente domestico-famigliare. A tal proposito è
preliminarmente necessario operare una riflessione in merito ai criteri utilizzati
per la classificazione e per l’analisi dei vari stili di insegnamento.
Pagine | 197 - 211
DOI | 10.1401/9788815370327/c7
Capitolo settimo
Un modello integrato: da che cosa dipendono le SES
Sempre sulla base dei dati raccolti dai singoli istituti considerati nella
ricerca si tenta, in questo capitolo, di individuare quelle che potenzialmente
potrebbero essere le caratteristiche socio-demografiche, relazionali e
specificamente scolastiche che maggiormente influiscono sulla facilitazione o
sull’impedimento di uno sviluppo corretto delle competenze socio-emotive. Lo scopo è
qui quello di giungere a dei modelli che possano fornire dei criteri oggettivi sulla
base dei quali poter strutturare dei modelli predittori. Si considerano pertanto i
vari modelli che la ricerca utilizza per l’interpretazione dei dati forniti dal
sondaggio.
Pagine | 215 - 242
DOI | 10.1401/9788815370327/c8
Capitolo ottavo
Insegnanti a scuola e fuori da scuola. La trasformazione delle competenze socio-emotive tra presenza e distanza
Dopo aver trattato il tema delle competenze socio-emotive dal punto di vista
degli studenti ci si pone qui due importanti domande relative agli insegnanti. La
prima si chiede quanto il ruolo degli insegnanti sia determinante nei processi di
apprendimento di tali competenze da parte degli studenti, la seconda si chiede se e
come quelle possedute dagli insegnanti stessi influenzino quelle dei loro alunni.
Sempre relativamente alle figure educative si tenta poi di comprendere, sulla base
di analisi statistiche, i profili dei docenti, che tengono conto della propensione
al benessere degli studenti, del rapporto con i colleghi e con le famiglie, della
qualità della formazione professionale e della capacità di modificare le proprie
modalità didattiche così come è stato reso necessario dalla pandemia.
Pagine | 243 - 296
DOI | 10.1401/9788815370327/c9
Capitolo nono
Conclusioni
La ricerca ha prodotto un insieme di dati che, oltre alle prime interpretazioni che abbiamo esposto lungo i vari capitoli del presente volume, può alimentare ulteriori approfondimenti in molteplici direzioni. Non intendiamo qui riprendere analiticamente tutti gli esiti e le conclusioni che si possono trarre dall’indagine, ma solo schematizzarne i messaggi principali. Ricordiamo anzitutto che non abbiamo studiato dei programmi di SEL espliciti e mirati, ma abbiamo cercato dei predittori dello sviluppo di tali competenze nelle caratteristiche socio-demografiche dei bambini, in alcuni aspetti del loro benessere, soprattutto relazionale, e in alcuni elementi della loro vita scolastica. Abbiamo, soprattutto, studiato il clima educativo delle scuole, per comprendere meglio alcuni significati che le variabili precedenti potrebbero assumere e quali caratteristiche dell’esperienza scolastica siano connesse allo sviluppo delle SES. In primo luogo, abbiamo visto che i livelli di SES misurati...
Pagine | 297 - 302
DOI | 10.1401/9788815370327/a1
Appendice metodologica
1. Gli studi di caso Le scuole individuate per gli studi di caso sono state selezionate secondo un criterio di campionamento, tra le 11 disponibili, a scelta ragionata. Era obiettivo del gruppo di ricerca garantire sia l’eterogeneità tra scuole in base al profilo sociale, economico e culturale dell’utenza, sia l’eterogeneità tra classi/sezioni, scegliendo ove possibile due sezioni all’interno di una stessa scuola. Sono state selezionate tre scuole: 1) scuola Ginestra, con una prevalenza della classe sociale operaia, un’alta densità di stranieri, la cui ubicazione è in un quartiere periferico della città di Torino (zona Nord); 2) scuola Gelsomino, con una prevalenza della classe sociale borghese e del ceto medio, con bassa presenza di stranieri, la cui ubicazione è nel centro della città; 3) scuola Camelia, caratterizzata da un’utenza mista (presenza del ceto medio, delle classi operaie e di stranieri), la cui ubicazione è in un quartiere semicentrale (Torino Ovest) con una forte...
Pagine | 305 - 316