Andrea M. Maccarini (a cura di)

L'educazione socio-emotiva
Character skills, attori e processi nella scuola primaria

La riflessione educativa delle società avanzate enfatizza sempre più la rilevanza di capacità personali definite "competenze socio-emotive" o character skills. Esse sono, dunque, divenute una formula che rappresenta la pressione del cambiamento sociale e culturale sul soggetto umano in ambienti sociali e professionali complessi e multiculturali. Ma come si generano e come crescono queste qualità? La scuola italiana sa produrre un ambiente favorevole al loro sviluppo? Dopo avere presentato un inquadramento teorico, che colloca il tema sullo sfondo degli studi internazionali più innovativi, questo volume esplora alcuni fattori generativi delle competenze socio-emotive nella scuola primaria, attraverso una ricerca condotta sugli alunni di un campione di scuole torinesi. L’idea guida è di cogliere i processi fondamentali attraverso cui tali competenze vengono coltivate durante un anno di vita scolastica. L’indagine verte anche sulla misurazione di livelli di competenze, ma specialmente sul clima e la cultura scolastica e sugli stili educativi degli insegnanti, lanciando un primo sguardo alle difficoltà introdotte dall’irruzione nei processi educativi della didattica a distanza.
Qualità dell’istruzione e autonomia delle istituzioni scolastiche: questi i principali obiettivi dell’intervento della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo. In stretta sinergia con le scuole, la Fondazione ne sostiene l’innovazione didattica e il miglioramento gestionale, alla ricerca di soluzioni efficaci in grado di rispondere alle sfide dell’economia della conoscenza e ai bisogni formativi della società contemporanea, per un sempre miglior servizio ai giovani. Promuovendo contemporaneamente eccellenza ed equità, la Fondazione incentiva la progettualità degli istituti scolastici, realizza sperimentazioni didattiche, incontri di formazione e aggiornamento, promuove ricerche, analisi di modelli, trasferimento di buone pratiche e rende disponibili dati e comparazioni internazionali. Questa Collana mette a servizio del mondo della scuola e della ricerca educativa un’illustrazione del lavoro compiuto e saggi di autori di rilievo sia italiani che stranieri.

insegna Sociologia all’Università di Padova. È autore, tra l’altro, di "Lezioni di sociologia dell’educazione" (Padova, 2003) e di "Deep Change and Emergent Structures in Global Society" (Dordrecht, 2019).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788815370327
DOI: 10.978.8815/370327
Licenza: CC BY-NC-ND

Pubblicazione a stampa: 2021
Isbn edizione a stampa: 9788815293404
Collana: Collana della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo
Pagine: 320

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I CAPITOLI

DOI | 10.1401/9788815370327/p1

Prefazione

Da tempo si sottolinea che nella società contemporanea la scuola dovrebbe assumere una funzione sempre più formativa, non perdendo, ma de-enfatizzando quella informativa. È noto infatti che le informazioni su qualunque questione o materia sono facilmente reperibili da fonti molteplici, ed è comunque impossibile includere nella scuola ogni ulteriore tema o argomento che sarebbe di per sé interessante conoscere, mentre è estremamente importante saper cercare, selezionare, interpretare criticamente e utilizzare in modo correttamente finalizzato le informazioni necessarie. Tuttavia, quello delle informazioni è ambito tradizionalmente frequentato dalla scuola e intorno a esso si è sviluppato un robusto apparato di trasmissione e valutazione delle conoscenze – fatto di lezioni, stili didattici, verifiche, voti e giudizi – mentre invece la funzione formativa rimane oggi il più delle volte valorizzata in teoria, ma gestita con una certa genericità e vaghezza. Il primo aspetto costituisce pur...
Pagine | 7 - 9
DOI | 10.1401/9788815370327/c1
Capitolo primo

Le competenze socio-emotive e il loro ecosistema scolastico. Che cosa sono e perché studiarle

Il capitolo ha come obbiettivo il fornire una prospettiva di analisi in merito a quella particolare tipologia di competenze possedute dall’individuo che comunemente vengono definite come socio-emotive. Esse sono di fondamentale importanza in quanto consentono di affrontare la pressione dei mutamenti sociali e culturali e quindi, potenzialmente, di abitare le cosiddette società “ipercomplesse”. Nello specifico esse sono qui concettualizzate in ambito educativo, con lo scopo di mostrare la rilevanza che la scuola assume per il loro sviluppo e, parallelamente, con lo scopo di introdurre la ricerca empirica che costituisce il nucleo centrale dell’intero volume, basata sulla raccolta di dati provenienti da alcuni istituti scolastici torinesi raccolti tra il 2018 e il 2020. La presentazione della ricerca si intreccia qui con questioni legate all’apparato teorico e metodologico a supporto di essa, di cui è necessario chiarire gli aspetti connessi anzitutto alle definizioni, ai concetti e alle strategie impiegate.
Pagine | 11 - 49
DOI | 10.1401/9788815370327/c2
Capitolo secondo

Le competenze sociali ed emotive degli alunni in un anno scolastico

Entrando nel vivo della ricerca introdotta nel precedente capitolo si fa qui riferimento anzitutto alle problematiche connesse alla situazione pandemica e alla conseguente adozione della didattica a distanza, tali da aver reso necessaria una rimodulazione sia delle pratiche di rilevamento dei dati che delle modalità con cui tali dati devono essere interpretati. In secondo luogo, si forniscono dei chiarimenti in merito alle principali caratteristiche che hanno condotto alla scelta di Torino come città campione, considerando quelle che sono le sue specificità territoriali, amministrative, demografiche e socio-economiche. Si fornisce, infine, una panoramica del profilo medio degli alunni coinvolti nella ricerca, evidenziando l’interesse nel partecipare al progetto, la composizione etnica, il livello di istruzione dei genitori, le lingue conosciute, l’impegno civico e le attività svolte sia in ambito scolastico che extrascolastico.
Pagine | 59 - 81
DOI | 10.1401/9788815370327/c3
Capitolo terzo

La scuola Ginestra: perseverare e resistere

Il primo istituto preso in esame è la scuola Ginestra, situata all’interno di una circoscrizione che vede una massiccia presenza di popolazione straniera, uno status socio-economico medio di basso livello e un altrettanto basso livello di istruzione. Si considera anzitutto il ruolo che la scuola assume in un contesto territoriale così fragile, con particolare attenzione rivolta alle scelte educative e ai rapporti tra l’istituto e le famiglie degli alunni. Si procede poi alla lettura delle risposte date nei questionari, dove è possibile delineare un quadro relativo alle percezioni degli studenti in merito alla quotidianità scolastica e domestica, al rapporto instaurato con gli insegnanti e con gli altri compagni e alla didattica a distanza. Sulla base di queste osservazioni si riflette, infine, sui modi in cui le competenze socio-emotive siano state effettivamente sviluppate o meno, sia da parte degli alunni che da parte degli insegnanti.
Pagine | 83 - 122
DOI | 10.1401/9788815370327/c4
Capitolo quarto

La scuola Gelsomino: arrivare prima, arrivare primi

Il secondo istituto preso in esame è la scuola Gelsomino, situata all’interno di una circoscrizione di stampo tipicamente borghese, in cui la presenza di popolazione straniera è esigua, in cui vi è una forte presenza da parte delle istituzioni e in cui il livello di istruzione e le condizioni socio-economiche sono mediamente alti. Oggetto di particolare interesse è l’atteggiamento delle famiglie degli alunni, le quali dispongono di grande potere sugli insegnanti, tale da dare origine a rapporti spesso conflittuali, e che hanno spesso aspettative molto alte sul rendimento dei figli. Si procede poi alla lettura delle risposte date nei questionari, dove è possibile delineare un quadro relativo alle percezioni degli studenti in merito alla quotidianità scolastica e domestica, al rapporto instaurato con gli insegnanti e con gli altri compagni e alla didattica a distanza. Sulla base di queste osservazioni si riflette, infine, sui modi in cui le competenze socio-emotive siano state effettivamente sviluppate o meno, sia da parte degli alunni che da parte degli insegnanti.
Pagine | 123 - 161
DOI | 10.1401/9788815370327/c5
Capitolo quinto

La scuola Camelia: equilibri imperfetti

Ultimo istituto preso in esame è la scuola Camelia, situata in una circoscrizione popolata principalmente dal ceto medio e caratterizzata da una media presenza di stranieri e un livello di istruzione che si attesta anch’esso ad un livello medio-basso. Anche qui si procede considerano anzitutto le caratteristiche della scuola, quali in questo caso un’autonomia più ampia delle figure educative e relazioni con le famiglie mediamente soddisfacenti. Si procede poi alla lettura delle risposte date nei questionari, dove è possibile delineare un quadro relativo alle percezioni degli studenti in merito alla quotidianità scolastica e domestica, al rapporto instaurato con gli insegnanti e con gli altri compagni e alla didattica a distanza. Sulla base di queste osservazioni si riflette, infine, sui modi in cui le competenze socio-emotive siano state effettivamente sviluppate o meno, sia da parte degli alunni che da parte degli insegnanti.
Pagine | 163 - 194
DOI | 10.1401/9788815370327/c6
Capitolo sesto

Breve sintesi: insegnanti, stili educativi e competenze socio-emotive

Dopo aver preso in esame singolarmente gli istituti presentati nel terzo, quarto e quinto capitolo si giunge, qui, ad una sintesi che mira a comprendere le dinamiche che intercorrono tra i vari ambienti di apprendimento, e quindi i contesti scolastici, i vari stili educativi e lo sviluppo delle competenze socio-emotive. In particolar modo si tiene conto della figura del docente e delle metodologie di insegnamento da esso adottate, oltre che del ruolo ricoperto nella mediazione tra ambiente scolastico e ambiente domestico-famigliare. A tal proposito è preliminarmente necessario operare una riflessione in merito ai criteri utilizzati per la classificazione e per l’analisi dei vari stili di insegnamento.
Pagine | 197 - 211
DOI | 10.1401/9788815370327/c7
Capitolo settimo

Un modello integrato: da che cosa dipendono le SES

Sempre sulla base dei dati raccolti dai singoli istituti considerati nella ricerca si tenta, in questo capitolo, di individuare quelle che potenzialmente potrebbero essere le caratteristiche socio-demografiche, relazionali e specificamente scolastiche che maggiormente influiscono sulla facilitazione o sull’impedimento di uno sviluppo corretto delle competenze socio-emotive. Lo scopo è qui quello di giungere a dei modelli che possano fornire dei criteri oggettivi sulla base dei quali poter strutturare dei modelli predittori. Si considerano pertanto i vari modelli che la ricerca utilizza per l’interpretazione dei dati forniti dal sondaggio.
Pagine | 215 - 242
DOI | 10.1401/9788815370327/c8
Capitolo ottavo

Insegnanti a scuola e fuori da scuola. La trasformazione delle competenze socio-emotive tra presenza e distanza

Dopo aver trattato il tema delle competenze socio-emotive dal punto di vista degli studenti ci si pone qui due importanti domande relative agli insegnanti. La prima si chiede quanto il ruolo degli insegnanti sia determinante nei processi di apprendimento di tali competenze da parte degli studenti, la seconda si chiede se e come quelle possedute dagli insegnanti stessi influenzino quelle dei loro alunni. Sempre relativamente alle figure educative si tenta poi di comprendere, sulla base di analisi statistiche, i profili dei docenti, che tengono conto della propensione al benessere degli studenti, del rapporto con i colleghi e con le famiglie, della qualità della formazione professionale e della capacità di modificare le proprie modalità didattiche così come è stato reso necessario dalla pandemia.
Pagine | 243 - 296
DOI | 10.1401/9788815370327/c9
Capitolo nono

Conclusioni

La ricerca ha prodotto un insieme di dati che, oltre alle prime interpretazioni che abbiamo esposto lungo i vari capitoli del presente volume, può alimentare ulteriori approfondimenti in molteplici direzioni. Non intendiamo qui riprendere analiticamente tutti gli esiti e le conclusioni che si possono trarre dall’indagine, ma solo schematizzarne i messaggi principali. Ricordiamo anzitutto che non abbiamo studiato dei programmi di SEL espliciti e mirati, ma abbiamo cercato dei predittori dello sviluppo di tali competenze nelle caratteristiche socio-demografiche dei bambini, in alcuni aspetti del loro benessere, soprattutto relazionale, e in alcuni elementi della loro vita scolastica. Abbiamo, soprattutto, studiato il clima educativo delle scuole, per comprendere meglio alcuni significati che le variabili precedenti potrebbero assumere e quali caratteristiche dell’esperienza scolastica siano connesse allo sviluppo delle SES. In primo luogo, abbiamo visto che i livelli di SES misurati...
Pagine | 297 - 302
DOI | 10.1401/9788815370327/a1

Appendice metodologica

1. Gli studi di caso Le scuole individuate per gli studi di caso sono state selezionate secondo un criterio di campionamento, tra le 11 disponibili, a scelta ragionata. Era obiettivo del gruppo di ricerca garantire sia l’eterogeneità tra scuole in base al profilo sociale, economico e culturale dell’utenza, sia l’eterogeneità tra classi/sezioni, scegliendo ove possibile due sezioni all’interno di una stessa scuola. Sono state selezionate tre scuole: 1) scuola Ginestra, con una prevalenza della classe sociale operaia, un’alta densità di stranieri, la cui ubicazione è in un quartiere periferico della città di Torino (zona Nord); 2) scuola Gelsomino, con una prevalenza della classe sociale borghese e del ceto medio, con bassa presenza di stranieri, la cui ubicazione è nel centro della città; 3) scuola Camelia, caratterizzata da un’utenza mista (presenza del ceto medio, delle classi operaie e di stranieri), la cui ubicazione è in un quartiere semicentrale (Torino Ovest) con una forte...
Pagine | 305 - 316