Beatus, felix, fortunatus
Il lessico virgiliano della felicità

Lo studio del linguaggio virgiliano della felicità in tutte le sue manifestazioni e gradazioni (la gioia momentanea, la serenità, la beatitudine) consente di illuminare le idee del poeta su temi cruciali: dalle parole, infatti, traspaiono i concetti, che rinviano al pensiero filosofico dell’autore, sempre oscillante tra epicureismo e stoicismo, ma pure fondato su principi irrinunciabili e sull’esigenza di cercare risposte per le angosce della sua epoca travagliata. I termini della felicità utilizzati da Virgilio sono posti costantemente in rapporto con quelli impiegati dagli scrittori che più lo hanno influenzato: Catullo, Lucrezio, Orazio. Attraverso questi confronti emergono sia i significati correnti dei singoli vocaboli, sia l’uso accurato e talvolta specifico che ne fa il poeta mantovano, rispettando e valorizzando sempre tutte le possibili sfumature semantiche. Oltre che per gli specialisti interessati a studiare il pensiero di Virgilio su temi fondamentali della sua opera o a riflettere sul suo raffinato impiego della lingua, il libro può rivelarsi utile per chiunque voglia conoscere meglio la complessa spiritualità dell’età augustea attraverso uno dei suoi più grandi autori.

insegna Latino e Greco al liceo ed è docente a contratto presso l’Università degli Studi della Basilicata. A Virgilio ha dedicato numerosi articoli, pubblicati in riviste italiane e internazionali, il volume Gravis cantantibus umbra. Studi su Virgilio e Cornelio Gallo (Bologna 2003) e il Commento alla decima ecloga di Virgilio (Hildesheim 2014).

Editore: Carocci

Pubblicazione online: 2022
Isbn edizione digitale: 9788829019168
DOI: 10.978.8829/019168

Pubblicazione a stampa: 2017
Isbn edizione a stampa: 9788843085767
Collana: Lingue e letterature Carocci
Pagine: 176

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