Dante e dopo
L’idea della scrittura tra Medioevo e Umanesimo
Nei saggi che compongono il volume, attraverso l’analisi di alcuni testi fondamentali – la Vita nova di Dante, il Decameron di Boccaccio – e l’esame di particolari aspetti della riflessione sulle peculiarità della parola scritta implicita negli autori italiani fra Tre e Quattrocento, si mettono in luce dei caratteri specifici della cultura umanistica. Se per un verso si evidenziano le radici che essa affonda nell’esegetica biblica medievale, per l’altro si pone l’accento sulla valorizzazione della soggettività individuale che caratterizza la nuova epoca. Un ruolo fondamentale in questa vicenda è riconosciuto all’evoluzione della tecnica di produzione libraria dovuta all’invenzione della stampa tipografica. Si definisce così un corpus di testi, legati all’idea di soggettività, i quali costituiscono ciò che successivamente è stato designato come “letteratura” e che rappresentano un prodromo della specializzazione dei saperi propria dell’età moderna.
Volume pubblicato con il contributo finanziario dell’Università degli Studi dell’Aquila – Dipartimento di Scienze umane.