Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c19
Il processo progettuale, dunque,
deve essere predisposto come un organico sistema di alternative di tracciato
organizzate in scenari di sviluppo da sottoporre a processi di
partecipazione, proposte di interventi di inserimento
paesaggistico dell’infrastruttura e di opere compensative mirate a
¶{p. 349}rimediare danni pregressi, pratiche manutentive e
gestionali che perseguano l’efficacia ecologica, e socio-economica degli
interventi previsti, per un paesaggio migliore: più vitale e vivibile. Infine è
necessaria una gestione degli appalti finalizzata alla
realizzazione del progetto nel suo complesso, compresi gli interventi mitigativi e
compensativi, e la gestione del monitoraggio dell’intero processo.
4. Esempi
4.1. L’AV a Corte Valle Re, 1998
L’AV Milano-Roma è stata
inaugurata nel 2008, ma i progetti risalgono all’inizio degli anni ’90 del secolo
scorso. Lo Studio di impatto ambientale è ancora più antico ed erano sfuggite molte
delle problematiche che si sono affrontate successivamente con i progetti di
mitigazione e compensazione ambientale. Gli affidamenti sono stati attribuiti dopo
che il tracciato era stato deciso, per tratti e tematiche separate, e si sono
sviluppati senza interlocuzioni sufficienti ed efficaci con gli sviluppatori del
progetto ferroviario.
Nonostante la mancanza di
integrazione nel processo di sviluppo progettuale, l’esperienza di Corte Valle Re
(RE) mostra alcuni aspetti significativi.
Qui la linea ferroviaria scorre
in affiancamento all’Autosole e, oltre ad aumentare la già presente frammentazione
del paesaggio agrario, interferiva con una zona ricca di fontanili, la Riserva
naturale statale di Pro Natura, situata a nord della via Emilia, tra il torrente
Crostolo ed il fiume Enza, nel comune di Campegine (cfr. figg. 3-4).
Stante la sensibilità
dell’area, è stato avviato uno studio con lo scopo di verificare la fattibilità
dell’opera, valutarne gli impatti al fine di definire un progetto di compensazione
realmente efficace rispetto alle criticità ambientali. Gli obiettivi erano:
- individuare lo stato ecologico dell’area interessata dal TAV (Tracciato alta velocità), le caratteristiche principali ¶{p. 350}degli ecosistemi presenti e delle loro interazioni, le criticità, le necessità ambientali anche in rapporto con il territorio circostante;
- ¶{p. 353}individuare le condizioni di equilibrio del sistema eco-paesistico;
- verificare gli effetti indotti dal TAV: valutazione della compatibilità o meno con gli equilibri possibili e con le esigenze del sistema, individuazione e quantificazione degli impatti prodotti e delle mitigazioni e compensazioni efficaci.
IMPATTI
DIRETTI |
IMPATTI
INDIRETTI |
Opere
interessate |
---|---|---|
Scala vasta |
||
Frammentazione
degli habitat naturali e agricoli. |
Perdita/alterazione di
biodiversità floro-faunistica, con riduzione delle specie
autoctone sensibili alla frammentazione e aumento delle
alloctone ubiquiste (fauna e vegetazione). |
S, F, C,
R |
Possibile perdita di
produttività agricola e rischio di compromissione dei paesaggi
agricoli/rurali relativi. |
||
Interruzione di corridoi
ecologici tra macchie distanti. |
Riduzione della capacità
portante delle macchie connesse. |
S, F, C, R |
Alterazione
delle dinamiche paesistiche per la frattura nel paesaggio e per
l’effetto «attrattore» delle strade. |
Crescita di nuovi insediamenti
sparsi e di conurbazioni lineari, aumento del consumo di risorse
legato all’urbanizzazione diffusa (suolo, combustibili fossili,
energia, ecc.), inquinamento atmosferico e idrico, aumento dei
disturbi sugli ecosistemi dovuto ai nuovi insediamenti, aumento
della spesa di gestione delle reti e del territorio in
generale. |
S |
Divisione di ambiti paesistici
e progressiva trasformazione radicale di una o entrambe delle
due parti separate. |
S, F, C, P |
|
Aumento degli insediamenti
lineari lungo le strade, con effetto barriera e alterazione
della struttura del mosaico paesaggistico. |
Nel tempo: riduzione della
velocità di percorrenza dovuta ai numerosi accessi che si
vengono a creare, progressiva riduzione di efficienza e
frequente necessità di potenziamento/duplicazione della strada,
riduzione degli habitat e della biodiversità. |
S |
Aumento del volume globale di
traffico. |
Ogni nuova strada tende a
facilitare l’utilizzo dell’auto con l’aumento del traffico e
degli impatti indotti, compreso lo stress per le attese nel
traf- fico. |
S |
Aumento incidentalità per la
fauna anche a causa delle mitigazioni con fasce continue di
vegetazione attrattiva arboreo/arbustiva. |
Minaccia alle migrazioni e
spostamenti degli animali terrestri e dell’avifauna, formazione
di trappole ecologiche con le mitigazioni. |
S, F, L |
Aumento
dell’illuminazione notturna negli ambienti naturali.
|
Disturbi agli ecosistemi e
alla fauna. |
S |
Nuovi elementi (artificiali)
del paesaggio notturno. |
||
Scala locale |
||
Alterazione
della struttura delle macchie paesistiche: modifica degli
habitat (+ margine, - nucleo centrale, - area minima
vitale). |
Impoverimento
ecosistemico, allontanamento di specie sensibili, aumento delle
ubiquiste e delle invasive: banalizzazione del
paesaggio. |
¶{p. 351} F, C,
L |
Effetto
barriera: riduzione della possibilità di movimento della fauna
sensibile e delle dinamiche degli ecosistemi
attraversati. |
Diminuzione di
diversità, estinzioni locali, aumento di vegetazione ruderale di
scarpata con specie alloctone (effetto margine negativo),
limitazione degli scambi genetici, riduzione della disponibilità
delle risorse ambientali per le specie
selvatiche. |
S, F, C
|
Gestione delle
acque superficiali: opere ingegneristiche per il consolidamento
delle scarpate, regimazione delle acque e degli attraversamenti
fluviali. |
Alterazione
del ciclo idrologico. L’artificializzazione delle sponde
comporta effetti estetici, inibizione e alterazione dei processi
ecosistemici nelle aree interessate, perdita di biodiversità
fluviale. |
S, F, C,
P |
Variazione
delle caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua di scolo,
aumento di metalli pesanti, idrocarburi, erbicidi, sale,
ecc. |
Effetti sui
corpi d’acqua recettori, sulla vegetazione limitrofa, sulla
biocenosi acquatica; in particolare, sulla microfauna acquatica
e ittiofauna. |
S, C,
P |
Estetico-percettivi legati alla riconoscibilità e identità dei
luoghi e condizioni d’uso. |
Perdita di
valore paesaggistico, interruzione della continuità morfologica
e delle relazioni tra i siti attraversati. |
L,
P |
Inquinamento
atmosferico da gas di scarico, rumore. |
Inquinamento
dei prodotti agricoli con riduzione della qualità e valore delle
colture agrarie. |
|
Invasione di
ampie fasce di territorio per l’impianto del cantiere con
impiego di notevoli superfici di suolo. |
Possibile non
accurato ripristino dei luoghi alla fine dei
lavori. |
S,
F |
Aumento del
traffico, della rumorosità e delle polveri. |
||
Realizzazione
di nuova viabilità di accesso al cantiere. |
||
Alterazione
anche permanente degli habitat. |
||
Variazione del
valore dei terreni prossimi alla realizzazione
dell’opera. |
Attività
speculative, accelerazione delle dinamiche insediative, consumo
di suolo. |
|
¶
Le analisi preliminari sono
basate sull’ecologia del paesaggio che è stata fondamentale ai fini di definire e
ordinare sia le criticità pregresse, sia quelle ulteriori indotte dal tracciato, per
permettere di sviluppare scenari efficaci nei confronti delle problematiche
principali. L’approccio è stato multiscalare e multidisciplinare. Le analisi svolte
per fasi successive interrelate tra loro.
La tab. 3 riporta le fasi
principali delle analisi che hanno portato agli scenari di progetto che sono stati
discussi con la comunità locale, associazioni, amministrazione comunale, e un
comitato scientifico appositamente nominato dall’amministrazione. Il processo ha
consentito di sciogliere molti dei conflitti nati prima dell’attivazione dello
studio e di giungere, in tempi relativamente brevi, alla condivisione dello scenario
di progetto.
4.2. Le occasioni dell’intermodalità
Stante le premesse, i treni
dovrebbero essere la modalità di trasporto più usata per un futuro sostenibile, al
fine di comprimere consumi ed emissioni. L’Italia soffre di un ritardo notevole
soprattutto per il trasporto merci. I motivi sono vari. Uno di questi è la mancanza
di una rete efficiente di scali intermodali dove avvengono gli scambi tra gomma e
ferro e viceversa.
A scala vasta la costruzione di
un terminal intermodale è indubbiamente una buona pratica.
I problemi si verificano a
scala locale, dove si concentrano gli impatti sul paesaggio che si trasforma, sul
suolo
¶{p. 354}che viene impermeabilizzato, sull’aumento del
traffico che incide su aria, rumore, acque di dilavamento stradale, ecc. e, dunque,
sulla popolazione.
Note