Matelda Reho, Filippo Magni (a cura di)
Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c12
Il tematismo CCS presente nel Geoportale, visualizzabile e scaricabile in formato vettoriale, costituisce un importante strumento di analisi multi-temporale e di verifica delle scelte urbanistiche e territoriali in ambito di pianificazione comunale. Risulta un prezioso strumento per il monitoraggio delle trasformazioni territoriali con particolare riguardo al tema dell’antropizzazione, dell’impermeabilizzazione dei suoli o della presenza di aree degradate e abbandonate in linea con le politiche regionali di contenimento di consumo del suolo introdotte con la l.r. 14/2017. Per quanto riguarda il territorio aperto la Carta diviene uno strumento di monitoraggio nel valutare, ad esempio, la variazione delle aree coperte da boschi o dei cambi colturali in territorio agricolo. Non da ultimo la CCS è divenuta uno strumento per il monitoraggio del piano territoriale regionale di coordinamento (PTRC) approvato nel 2020 e per la lettura delle «componenti» del territorio nell’attuale fase di redazione del piano paesaggistico regionale.
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Fig. 3. Particolare della Carta di copertura del suolo 2020 all’interno del visualizzatore dedicato.

4. Gli effetti sul paesaggio dell’evento Vaia e dell’infestazione da bostrico

Fra i visualizzatori geografici presenti all’interno del Geoportale regionale è di particolare interesse, a causa degli importanti effetti determinati sul paesaggio montano, quello dedicato all’evento calamitoso denominato «tempesta Vaia» e al successivo sviluppo dell’infestazione da bostrico. La vitalità dei boschi di abete rosso (Picea abies) del Veneto è, infatti, ancora oggi messa a repentaglio da un piccolo coleottero che si nutre di legno: il bostrico tipografo dell’abete rosso (Ips typographus L.).
Nell’ottobre del 2018 l’evento estremo Vaia ha colpito i boschi veneti abbattendo milioni di alberi, per la quasi totalità di abete rosso. Il materiale legnoso schiantato ha costituito un’importante disponibilità di cibo per il bostrico tipografo, che ha avuto la possibilità di riprodursi in massa sviluppando la più ampia infestazione da bostrico tipografo mai osservata sulle Alpi meridionali. Le piante sopravvissute alla tempesta sono estremamente vulnerabili all’attacco del bostrico, in parte perché indebolite e in parte per la grande pressione dell’insetto (fase epidemica). Per effetto del bostrico vasti gruppi di piante si presentano completamente disseccati e il colore delle chiome vira repentinamente dal verde scuro {p. 239}al giallo e quindi al rosso ruggine. Dal novembre 2021 è istituito un Tavolo tecnico-scientifico da parte del Ministero delle politiche agricole a cui prendono parte anche la Regione del Veneto e l’Università di Padova al fine di studiare e seguire il fenomeno per poterlo correttamente governare. Mediante l’utilizzo di applicazioni per smartphone sviluppate dall’Università di Padova – Dipartimento DAFNAE e basate su ESRI ArcGIS Online e grazie alla collaborazione con personale che opera sul territorio (Veneto Agricoltura, servizi forestali, guardie boschive, liberi professionisti) è in via di popolamento la banca dati tematizzata nel visualizzatore geografico dedicato all’interno di IDT-RV 2.0.
Fig. 4. Il monitoraggio dell’infestazione da bostrico nel 2022 comprensivo della perimetrazione dei danni causati da Vaia al patrimonio forestale.
Il confronto con l’analisi dei dati satellitari raccolti dalla Regione del Veneto permette di stimare e aggiornare il numero delle piante attaccate dal bostrico tipografo nel corso della stagione, quantificare i danni nelle varie zone colpite e organizzare gli interventi previsti nell’ambito della Strategia regionale per il contrasto del bostrico tipografo in Veneto. A supporto della programmazione degli interventi di contrasto al bostrico sono state individuate le aree a maggior rischio, anch’esse rappresentate nel visualizzatore geografico, definite attraverso un’analisi multifattoriale che individua le zone boscate che, per la loro vicinanza a nuclei attivi o ad alberi schiantati ancora al suolo, hanno maggiori probabilità di essere oggetto di una espansione dell’infestazione.{p. 240}

5. I livelli informativi del PTRC e il paesaggio

Il piano territoriale regionale di coordinamento, approvato con DCR 62 del 30 giugno 2020, rappresenta lo strumento regionale di governo del territorio e sostituisce il precedente PTRC approvato nel 1992. Il PTRC coordina gli altri piani regionali di settore e mette a sistema, in un’ottica di coerenza e sostenibilità, le principali politiche territoriali nel campo della sicurezza del territorio, della mobilità, della rigenerazione urbana, del contrasto al cambiamento climatico.
Il Quadro conoscitivo del piano è presente all’interno del Geoportale regionale e si compone di livelli informativi in formato vettoriale (shapefile) consultabili e scaricabili sia dalla sezione Ricerca da catalogo, sia attraverso il visualizzatore geografico dedicato. Il QC è formato dagli oltre 300 tematismi che compongono le tavole grafiche di piano: la maggior parte dei tematismi sono riferiti a indicazioni progettuali, altri invece sono mutuati dalle banche dati già presenti nell’ampio catalogo regionale, come ad esempio il reticolo idrografico del Veneto e il grafo della rete stradale. I tematismi del piano sono riconoscibili per la presenza del suffisso «PTRC 2020» nel titolo e per il riferimento, nella descrizione sintetica, all’elaborato di piano al quale appartengono. All’interno del visualizzatore geografico i tematismi sono organizzati secondo l’elaborato di appartenenza e sono disponibili tutte le funzioni tipiche del webmapping: consultazione, interrogazione, analisi, download e stampa.
Il PTRC non possiede la valenza di piano paesaggistico ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004), tuttavia il paesaggio si configura come tematica particolarmente rilevante all’interno del piano tanto da individuarlo come linea di progetto fondamentale per la quale è stato redatto lo specifico elaborato denominato Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto; gli elementi di paesaggio, inoltre, sono presenti nelle tavole grafiche di piano e in particolare nella Tavola 09.
Navigando nel visualizzatore geografico proprio all’interno della Tavola 09 Sistema del territorio rurale e della
rete ecologica
è presente il livello informativo denominato «Ricognizione dei paesaggi del Veneto»: le indagini conoscitive del PTRC si sono infatti articolate in 39 ricognizioni, riguardanti ciascuna una diversa parte del territorio. Tali ricognizioni hanno condotto alla definizione di 40 obiettivi di qualità paesaggistica preliminari alla stesura del piano paesaggistico regionale. Ad ogni ricognizione è dedicata una scheda analitica che è contenuta nel sopracitato Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto. Le schede hanno una funzione di strumento conoscitivo e propositivo per l’integrazione del paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio e nelle altre politiche settoriali che possono avere un’incidenza diretta o indiretta sul paesaggio.
Fig. 5. PTRC, particolare della Tavola 09 Sistema del territorio rurale e della rete ecologica.
I tematismi dai quali prende il nome la Tavola 09 del PTRC fanno indubbiamente parte delle componenti che concorrono a definire il paesaggio regionale. Si tratta, in primo luogo, del sistema della Rete ecologica regionale (RER) costituita, secondo il piano, dalle aree che presentano i maggiori valori di biodiversità ovvero i siti della Rete Natura 2000 e le aree naturali protette di cui alla l. 394/1991, a cui si aggiungono i corridoi ecologici essenziali per la migrazione, la distribuzione e lo scambio di specie vegetali e animali e le grotte. L’altro tematismo riguarda il sistema del territorio rurale, individuato tenendo in consi{p. 242}derazione l’uso agricolo dei suoli derivato dalle particelle catastali e dalla CCS. Il PTRC definisce infatti 4 categorie di aree rurali, graduate in considerazione del loro grado di naturalità, specializzazione, presenza di aree antropizzate: aree di agricoltura periurbana, aree agropolitane, aree ad elevata utilizzazione agricola ed aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa.
Nel visualizzatore geografico sono inoltre presenti i livelli informativi afferenti a quelli che il PTRC definisce «Sistemi di valori», anche questi contenuti nel Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto. Nel territorio regionale vi è una diffusa presenza di alcune tipologie di beni, non sempre sottoposti a tutela paesaggistica, storicamente rappresentativi del paesaggio e dell’identità regionale che si configurano come dei sistemi di valore da salvaguardare. I Sistemi di valori individuati dal PTRC sono: i siti patrimonio mondiale dell’UNESCO, le Ville venete inserite nel Catalogo dell’Istituto regionale ville venete (IRVV), le ville del Palladio e i relativi contesti, i Forti e manufatti difensivi, le Architetture del Novecento, i Parchi e giardini di rilevanza paesaggistica, l’Archeologia industriale (gli ultimi due sistemi sono presenti nel QC sotto forma di elenchi). Un cenno particolare va al progetto regionale Architetture del Novecento, che è stato uno dei temi di ricerca più innovativi sviluppati durante l’elaborazione del PTRC, al fine di determinare una maggiore consapevolezza rispetto al patrimonio architettonico appartenente al secolo scorso. L’individuazione di tali architetture e manufatti da un lato vuole riconoscere il ruolo che hanno rivestito nel conferire qualità e identità al territorio veneto contemporaneo e, dall’altro, vuole promuovere il loro recupero e valorizzazione. La Tavola 09 si completa con i livelli informativi relativi ad ambiti regionali caratterizzati da paesaggi agrari storici e da paesaggi terrazzati e da elementi di carattere antropico quali i centri storici e i centri storici minori di cui all’Atlante regionale, le città murate, i castelli.