Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c12
Il tematismo CCS presente nel
Geoportale, visualizzabile e scaricabile in formato vettoriale, costituisce un
importante strumento di analisi multi-temporale e di verifica delle scelte urbanistiche
e territoriali in ambito di pianificazione comunale. Risulta un prezioso strumento per
il monitoraggio delle trasformazioni territoriali con particolare riguardo al tema
dell’antropizzazione, dell’impermeabilizzazione dei suoli o della presenza di aree
degradate e abbandonate in linea con le politiche regionali di contenimento di consumo
del suolo introdotte con la l.r. 14/2017. Per quanto riguarda il territorio aperto la
Carta diviene uno strumento di monitoraggio nel valutare, ad esempio, la variazione
delle aree coperte da boschi o dei cambi colturali in territorio agricolo. Non da ultimo
la CCS è divenuta uno strumento per il monitoraggio del piano territoriale regionale di
coordinamento (PTRC) approvato nel 2020 e per la lettura delle «componenti» del
territorio nell’attuale fase di redazione del piano paesaggistico
regionale.
¶{p. 238}
4. Gli effetti sul paesaggio dell’evento Vaia e dell’infestazione da bostrico
Fra i visualizzatori geografici
presenti all’interno del Geoportale regionale è di particolare interesse, a causa degli
importanti effetti determinati sul paesaggio montano, quello dedicato all’evento
calamitoso denominato «tempesta Vaia» e al successivo sviluppo dell’infestazione da
bostrico. La vitalità dei boschi di abete rosso (Picea abies) del
Veneto è, infatti, ancora oggi messa a repentaglio da un piccolo coleottero che si nutre
di legno: il bostrico tipografo dell’abete rosso (Ips typographus
L.).
Nell’ottobre del 2018 l’evento
estremo Vaia ha colpito i boschi veneti abbattendo milioni di alberi, per la quasi
totalità di abete rosso. Il materiale legnoso schiantato ha costituito un’importante
disponibilità di cibo per il bostrico tipografo, che ha avuto la possibilità di
riprodursi in massa sviluppando la più ampia infestazione da bostrico tipografo mai
osservata sulle Alpi meridionali. Le piante sopravvissute alla tempesta sono
estremamente vulnerabili all’attacco del bostrico, in parte perché indebolite e in parte
per la grande pressione dell’insetto (fase epidemica). Per effetto del bostrico vasti
gruppi di piante si presentano completamente disseccati e il colore delle chiome vira
repentinamente dal verde scuro ¶{p. 239}al giallo e quindi al rosso
ruggine. Dal novembre 2021 è istituito un Tavolo tecnico-scientifico da parte del
Ministero delle politiche agricole a cui prendono parte anche la Regione del Veneto e
l’Università di Padova al fine di studiare e seguire il fenomeno per poterlo
correttamente governare. Mediante l’utilizzo di applicazioni per smartphone sviluppate
dall’Università di Padova – Dipartimento DAFNAE e basate su ESRI ArcGIS Online e grazie
alla collaborazione con personale che opera sul territorio (Veneto Agricoltura, servizi
forestali, guardie boschive, liberi professionisti) è in via di popolamento la banca
dati tematizzata nel visualizzatore geografico dedicato all’interno di IDT-RV 2.0.
Il confronto con l’analisi dei dati
satellitari raccolti dalla Regione del Veneto permette di stimare e aggiornare il numero
delle piante attaccate dal bostrico tipografo nel corso della stagione, quantificare i
danni nelle varie zone colpite e organizzare gli interventi previsti nell’ambito della
Strategia regionale per il contrasto del bostrico tipografo in Veneto. A supporto della
programmazione degli interventi di contrasto al bostrico sono state individuate le aree
a maggior rischio, anch’esse rappresentate nel visualizzatore geografico, definite
attraverso un’analisi multifattoriale che individua le zone boscate che, per la loro
vicinanza a nuclei attivi o ad alberi schiantati ancora al suolo, hanno maggiori
probabilità di essere oggetto di una espansione
dell’infestazione.¶{p. 240}
5. I livelli informativi del PTRC e il paesaggio
Il piano territoriale regionale di
coordinamento, approvato con DCR 62 del 30 giugno 2020, rappresenta lo strumento
regionale di governo del territorio e sostituisce il precedente PTRC approvato nel 1992.
Il PTRC coordina gli altri piani regionali di settore e mette a sistema, in un’ottica di
coerenza e sostenibilità, le principali politiche territoriali nel campo della sicurezza
del territorio, della mobilità, della rigenerazione urbana, del contrasto al cambiamento
climatico.
Il Quadro conoscitivo del piano è
presente all’interno del Geoportale regionale e si compone di livelli informativi in
formato vettoriale (shapefile) consultabili e scaricabili sia dalla
sezione Ricerca da catalogo, sia attraverso il visualizzatore geografico dedicato. Il QC
è formato dagli oltre 300 tematismi che compongono le tavole grafiche di piano: la
maggior parte dei tematismi sono riferiti a indicazioni progettuali, altri invece sono
mutuati dalle banche dati già presenti nell’ampio catalogo regionale, come ad esempio il
reticolo idrografico del Veneto e il grafo della rete stradale. I tematismi del piano
sono riconoscibili per la presenza del suffisso «PTRC 2020» nel titolo e per il
riferimento, nella descrizione sintetica, all’elaborato di piano al quale appartengono.
All’interno del visualizzatore geografico i tematismi sono organizzati secondo
l’elaborato di appartenenza e sono disponibili tutte le funzioni tipiche del
webmapping: consultazione, interrogazione,
analisi, download e stampa.
Il PTRC non possiede la valenza di
piano paesaggistico ai sensi del Codice dei beni culturali e del
paesaggio (d.lgs. 42/2004), tuttavia il paesaggio si configura come
tematica particolarmente rilevante all’interno del piano tanto da individuarlo come
linea di progetto fondamentale per la quale è stato redatto lo specifico elaborato
denominato Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto;
gli elementi di paesaggio, inoltre, sono presenti nelle tavole grafiche di piano e in
particolare nella Tavola 09.
Navigando nel visualizzatore
geografico proprio all’interno della Tavola 09 Sistema del territorio rurale e
della
¶
rete ecologica è presente il livello
informativo denominato «Ricognizione dei paesaggi del Veneto»: le indagini conoscitive
del PTRC si sono infatti articolate in 39 ricognizioni, riguardanti ciascuna una diversa
parte del territorio. Tali ricognizioni hanno condotto alla definizione di 40 obiettivi
di qualità paesaggistica preliminari alla stesura del piano paesaggistico regionale. Ad
ogni ricognizione è dedicata una scheda analitica che è contenuta nel sopracitato
Documento per la valorizzazione del paesaggio veneto. Le schede
hanno una funzione di strumento conoscitivo e propositivo per l’integrazione del
paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio e nelle altre politiche
settoriali che possono avere un’incidenza diretta o indiretta sul paesaggio. I tematismi dai quali prende il
nome la Tavola 09 del PTRC fanno indubbiamente parte delle componenti che concorrono a
definire il paesaggio regionale. Si tratta, in primo luogo, del sistema della Rete
ecologica regionale (RER) costituita, secondo il piano, dalle aree che presentano i
maggiori valori di biodiversità ovvero i siti della Rete Natura 2000 e le aree naturali
protette di cui alla l. 394/1991, a cui si aggiungono i corridoi ecologici essenziali
per la migrazione, la distribuzione e lo scambio di specie vegetali e animali e le
grotte. L’altro tematismo riguarda il sistema del territorio rurale, individuato tenendo
in consi¶{p. 242}derazione l’uso agricolo dei suoli derivato dalle
particelle catastali e dalla CCS. Il PTRC definisce infatti 4 categorie di aree rurali,
graduate in considerazione del loro grado di naturalità, specializzazione, presenza di
aree antropizzate: aree di agricoltura periurbana, aree agropolitane, aree ad elevata
utilizzazione agricola ed aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa.
Nel visualizzatore geografico sono
inoltre presenti i livelli informativi afferenti a quelli che il PTRC definisce «Sistemi
di valori», anche questi contenuti nel Documento per la valorizzazione del
paesaggio veneto. Nel territorio regionale vi è una diffusa presenza di
alcune tipologie di beni, non sempre sottoposti a tutela paesaggistica, storicamente
rappresentativi del paesaggio e dell’identità regionale che si configurano come dei
sistemi di valore da salvaguardare. I Sistemi di valori individuati dal PTRC sono: i
siti patrimonio mondiale dell’UNESCO, le Ville venete inserite nel Catalogo
dell’Istituto regionale ville venete (IRVV), le ville del Palladio e i relativi
contesti, i Forti e manufatti difensivi, le Architetture del Novecento, i Parchi e
giardini di rilevanza paesaggistica, l’Archeologia industriale (gli ultimi due sistemi
sono presenti nel QC sotto forma di elenchi). Un cenno particolare va al progetto
regionale Architetture del Novecento, che è stato uno dei temi di
ricerca più innovativi sviluppati durante l’elaborazione del PTRC, al fine di
determinare una maggiore consapevolezza rispetto al patrimonio architettonico
appartenente al secolo scorso. L’individuazione di tali architetture e manufatti da un
lato vuole riconoscere il ruolo che hanno rivestito nel conferire qualità e identità al
territorio veneto contemporaneo e, dall’altro, vuole promuovere il loro recupero e
valorizzazione. La Tavola 09 si completa con i livelli informativi relativi ad ambiti
regionali caratterizzati da paesaggi agrari storici e da paesaggi terrazzati e da
elementi di carattere antropico quali i centri storici e i centri storici minori di cui
all’Atlante regionale, le città murate, i castelli.