Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c11
La Convenzione si pone come
obiettivo la tutela internazionale delle zone umide mediante la loro individuazione e
delimitazione, lo studio degli aspetti caratteristici, in particolare dell’avifauna, e
la messa in atto di programmi che consentano la conservazione degli habitat, della flora
e della fauna.
¶{p. 226}
Riserve naturali statali
|
Riserva naturale Vette Feltrine
|
Riserva naturale Monte Pavione
|
Riserva naturale Piazza del
Diavolo |
Riserva naturale Piani Eterni –
Errera – Val Falcina |
Riserva naturale Valle Scura
|
Riserva naturale Monti del Sole
|
Riserva naturale Valle Imperina
|
Riserva naturale Schiara
occidentale |
Riserva naturale Somadida
|
Riserva naturale Val Tovanella
|
Riserva naturale Bus della
Genziana |
Riserva naturale Campo di Mezzo –
Pian Parrocchia |
Riserva naturale integrale
Giardino Botanico di Monte Faverghera |
Riserva naturale Vincheto di
Cellarda |
Riserve naturali
regionali |
Riserva naturale integrale
Gardesana Orientale |
Riserva naturale integrale Lastoni
– Selva Pezzi |
Riserva naturale integrale Piaie
Longhe – Millifret |
Riserva naturale orientata Pian di
Landro – Baldassare |
Riserva naturale Bocche di Po
|
Riserva naturale integrale Bosco
Nordio |
Zone umide
Ramsar |
Vincheto di Cellarda
|
Laguna di Venezia: Valle Averto
|
Palude del Brusà – LeVallette
|
Palude del Busatello
|
4. Rete ecologica europea Natura 2000
La tutela della biodiversità nel
Veneto è principalmente attuata, normata e gestita attraverso il sistema di parchi e
riserve naturali nonché quello delle aree costituenti la Rete ecologica europea Natura
2000 composta di ambiti territo¶{p. 227}riali designati Zone speciali di
conservazione (ZSC) e Zone di protezione speciale (ZPS) in funzione della presenza e
rappresentatività sul territorio di habitat e specie animali e vegetali indicati negli
allegati I e II della direttiva 1992/43/CEE Habitat e di specie di cui all’allegato I
della direttiva 1979/409/CEE Uccelli e delle altre specie migratrici che tornano
regolarmente in Italia. La Rete Natura 2000 è il principale strumento della politica
dell’Unione europea per la conservazione della biodiversità.
5. Parchi regionali di interesse locale
L’art 27, comma 1, della l.r.
40/1984, prevede che «Le Province, le Comunità Montane, i Comuni e i loro consorzi,
nonché le Comunità familiari montane, anche associate tra ¶{p. 228}di
loro, possano istituire nel proprio territorio, sempreché ciò non contrasti con le
previsioni del piano territoriale regionale di coordinamento, parchi e riserve regionali
di interesse locale, per i fini e secondo i principi di cui alla presente legge».
In Regione del Veneto, su
iniziativa delle amministrazioni locali, sono stati formalmente istituiti circa trenta
Parchi di interesse locale.
6. Foreste demaniali regionali
Le Foreste demaniali regionali
sono aree naturali protette che ricadono all’interno del Demanio della Regione del
Veneto. Veneto Agricoltura, ente strumentale della Regione del Veneto, gestisce le 9
foreste demaniali regionali, alcune riserve naturali regionali, i vivai forestali ed
alcuni boschi planiziali di recente impianto. La superficie delle foreste demaniali
regionali è di 15.660 ha, pari a circa il 3% della foresta regionale:
- Foresta demaniale del Cansiglio (BL-TV);
- Foresta demaniale della Destra Piave (BL);
- Foresta demaniale di Giazza (VR-VI);
- Foresta demaniale di Malgonera (BL – Taibon Agordino);
- Foresta demaniale del Monte Baldo (VR);
- Foresta demaniale di Piangrande (BL – Forno di Zoldo);
- Foresta demaniale della Sinistra Piave (BL-TV);
- Foresta demaniale di Val d’Adige (VR);
- Foresta demaniale Val Montina (BL – Perarolo di Cadore).
7. Riserve della biosfera MAB UNESCO
Il Programma MAB (Man and the
Biosphere – L’uomo e la biosfera) è stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo
di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente ¶{p. 229}e ridurre la
perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e
capacity-building. Il programma ha portato al riconoscimento,
da parte dell’UNESCO, delle Riserve della biosfera: aree marine e/o terrestri che gli
Stati membri si impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e
dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.
Le riserve MAB promuovono
soluzioni che conciliano la conservazione della biodiversità con il suo uso sostenibile.
Le zone che le contraddistinguono sono caratterizzate da differenti funzioni:
- Zona Core: prevalentemente vocate alla funzione di conservazione;
- Zona Buffer: prevalentemente vocate alla funzione di sviluppo;
- Zona Transition: prevalentemente vocate alla funzione di supporto logistico.
In questi ultimi anni in Veneto
sono stati riconosciuti tre siti MAB:
- la Riserva MAB UNESCO Delta del Po che comprende i territori deltizi in Emilia-Romagna e Veneto per una superficie complessiva di quasi 140.000 ettari, nelle tre tipologie di aree previste per ogni riserva. È stata riconosciuta ufficialmente nel 2015, interessa tutto il territorio del delta e appartiene a 16 comuni, dei quali 9 in Veneto (Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Papozze, Corbola, Loreo) e 7 in Emilia- Romagna (Argenta, Codigoro, Comacchio, Mesola, Ostellato, Portomaggiore, Goro), con una popolazione complessiva di circa 120.000 abitanti;
- la Riserva della biosfera del Po Grande, che ha ottenuto il riconoscimento nel giugno 2019, si trova nel tratto centrale del fiume Po, in un bacino che è stato significativamente influenzato dalle attività dell’uomo. Si estende su un territorio di 2.866 km2, situato nella media valle del fiume Po, che attraversa 3 regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto), 8 province e 85 comuni. Comprende 25 siti della Rete Natura 2000, che contengono 13 habitat di interesse comunitario;¶{p. 230}
- la Riserva della biosfera Monte Grappa, entrata nella Rete nel 2021, è un’area localizzata nelle Prealpi venete, con una superficie di 66.067 ettari, che comprende il territorio di 25 comuni appartenenti alle provincie di Belluno, Treviso e Vicenza. L’area include il Massiccio del Grappa, le aree pedemontane che lo circondano e, a sud, le colline e l’alta pianura che lo collegano alla Pianura Padana. A est e ovest i fiumi Piave e Brenta ne segnano il confine, distinguendo i territori connessi ad altri massicci della fascia prealpina veneta.
Con DGR 1627 del 19 novembre 2021,
inoltre, sono stati finanziati altri 7 percorsi di candidatura di cui due MAB.
8. Il Veneto e gli obiettivi della Strategia europea per la biodiversità 2030
Le aree naturali protette sono
state istituite nel tempo e sono disciplinate da norme comunitarie, nazionali e locali
con lo scopo primario di conservare il patrimonio naturalistico. Il confine tra esigenza
di tutelare la natura e di assoggettarla per favorirne la fruizione può trovare sintesi
nel concetto di sostenibilità che può essere declinato come durevolezza del bene ovvero
la possibilità che le future generazioni abbiano le nostre stesse possibilità.
La Strategia europea per la
biodiversità 2030 (SEB 2030) è un piano a lungo termine per proteggere la natura e
impedire il degrado degli ecosistemi e prevede, tra i suoi obiettivi, di raggiungere il
30% di territorio (terrestre e marino) coperto da aree naturali protette e il 10% di
territorio (terrestre e marino) coperto da aree naturali rigorosamente protette.
La Strategia nazionale per la
biodiversità 2030 (SNB 2030), come definita dal MASE, è «una visione di futuro e di
sviluppo incentrata sulla necessità di invertire l’attuale tendenza alla perdita di
biodiversità e al collasso degli ecosistemi». Il percorso di avanzamento ha visto la
firma del DM 252 del 3 agosto 2023 di adozione della Strategia nazionale per la
biodiversità al 2030 e di istituzione dei suoi organi di
governance.
¶{p. 231}