Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c9
1. Il PTRC del 2020
Di fronte alla rapidità delle
trasformazioni urbane e alle sempre nuove e molteplici modalità di organizzazione del
territorio, il PTRC, aggiornato nel 2020, si è posto fin da principio il problema di
orientare la complessità dei rapporti sul territorio, confrontandosi con gli altri
stru¶{p. 199}menti di pianificazione territoriale, urbana e di settore.
Nel determinare le competenze che spettano ai diversi enti territoriali, lo strumento
legislativo della l.r. 11 ha stabilito che le politiche regionali in materia di assetto
del territorio debbano confluire in quadri di riferimento a medio-lungo termine, alla
cui formazione gli enti locali sono chiamati a partecipare, con riferimento alle scelte
che li coinvolgono, nel rispetto della loro autonomia e secondo i principi di
sussidiarietà e copianificazione.
Il PTRC è strumento di supporto
all’attività di governance territoriale della regione in quanto
consente di rendere coerenti la «visione strategica» della programmazione generale e
quella di settore con il contesto fisico, ambientale, culturale, civile ed economico,
attraverso un’interpretazione del territorio che ne ponga in risalto i punti di forza e
di debolezza e ne evidenzi potenzialità e opportunità.
Partendo dai dati forniti dalle
strutture regionali competenti, il piano, nella Tavola 01 a Uso del suolo –
Terra, riconosce quali ambiti ed elementi territoriali, che costituiscono
l’armatura territoriale su cui opera il sistema di azioni per la tutela del sistema del
territorio rurale e in cui si riconoscono e valorizzano le dinamiche di trasformazione,
le potenzialità economiche e il ruolo produttivo, ambientale, sociale: le aree di
agricoltura periurbana; agropolitana; ad elevata utilizzazione agricola; di agricoltura
mista a naturalità diffusa; il prato stabile; il sistema del suolo agro forestale; la
foresta ad elevato valore naturalistico; l’area a pascolo naturale.
Nella Tavola 01 b Uso del
suolo – Acqua vengono riconosciuti gli elementi di rilevanza regionale
costituenti il sistema delle acque del Veneto. L’individuazione delle misure per la
tutela qualitativa e quantitativa del patrimonio idrico regionale verrà effettuata dal
piano di tutela delle acque (PTA), specifico piano di settore predisposto al fine di
delineare le azioni regionali volte al raggiungimento degli obiettivi di qualità
previsti dalla normativa nazionale e dalle direttive comunitarie per i corpi idrici
significativi, congiuntamente agli altri strumenti di pianificazione di settore a scala
di bacino o distretto idrografico.¶{p. 200}
La Tavola 01 c Uso del
suolo – Idrogeologia e rischio sismico riconosce il sistema idrogeologico
che caratterizza il suolo del territorio veneto, indicando le aree di pericolosità
idraulica e quelle di pericolosità geologica e specificando le superfici soggiacenti al
livello medio del mare, i bacini soggetti a sollevamento meccanico, l’ubicazione dei
principali impianti idrovori, le aree di laminazione e le superfici allagate nelle
alluvioni degli ultimi sessant’anni; il tutto evidenziato sulla griglia di riferimento
dell’idrografia e della rete utilizzata per fini irrigui insieme alle relative superfici
irrigue. Sulla base del tessuto urbanizzato che costituisce l’elemento territoriale di
riferimento è stato evidenziato il sistema del rischio sismico indicando le diverse
fasce di pericolosità sismica da 0,175 g a 0,20 g.
Nella Tavola 02
Biodiversità viene delineato il sistema della rete ecologica del Veneto
composta da aree nucleo, parchi, corridoi ecologici, grotte, «tegnue» (habitat marini su
affioramenti rocciosi); descrivendo inoltre la «diversità dello spazio agrario» ne
riporta gli elementi territoriali di riferimento.
Al fine di tutelare e accrescere la
biodiversità, in coerenza con l’art. 3 della direttiva 1979/409/CEE e con l’art. 10
della direttiva 1992/43/CEE, la Rete ecologica regionale indica le azioni per perseguire
gli obiettivi di: assicurare un equilibrio tra ecosistemi ambientali e attività
antropiche; salvaguardare la continuità ecosistemica; perseguire una maggiore
sostenibilità degli insediamenti.
Nella Tavola 03 Energia e
ambiente le politiche per l’energia e l’ambiente sono declinate
attraverso diversi sistemi, dove la programmazione e gli interventi in materia di
energia nel territorio regionale perseguono gli obiettivi di sviluppo sostenibile del
sistema energetico regionale e di corrispondenza tra l’energia prodotta, il suo uso
razionale e la capacità di carico del territorio e dell’ambiente. Allo scopo di ridurre
le emissioni inquinanti e climalteranti e, quindi, aumentare la sicurezza sociale ed
ambientale, vengono assunti come obiettivi generali: la promozione del contenimento dei
consumi energetici; il miglioramento del rendimento energetico dei processi; l’uso
razionale delle ¶{p. 201}risorse energetiche; la valorizzazione delle
risorse endogene e delle fonti rinnovabili.
L’ambiente del Veneto viene assunto
come valore fondante il paesaggio ed il territorio regionale è oggetto di tutela da
parte della regione.
Nella Tavola 04
Mobilità viene riportato lo schema della mobilità regionale, delineato
sulla base della pianificazione regionale di settore, secondo i sistemi: stradale e
ferroviario; di connessione territoriale, della logistica, della mobilità aria-acqua,
dove con il fine di migliorare la circolazione delle persone e delle merci in tutto il
territorio regionale si promuove una maggiore razionalizzazione dei sistemi insediativi
e delle reti di collegamento viario di supporto. Nello sviluppo della rete viaria
primaria e secondaria del sistema viario regionale viene conseguita una maggiore
efficienza complessiva, attraverso una serie di linee d’azione specifiche per i diversi
sistemi.
La mobilità
slow viene sviluppata attraverso interventi viari che prevedano
la possibilità di realizzare un adeguato chilometraggio di piste ciclabili sia in ambito
urbano che extraurbano e nelle aree di particolare pregio storico, paesaggistico o
ambientale, per creare percorsi sicuri da destinare a tale forma di mobilità e
permettere una visita sostenibile e poco impattante del territorio.
Il modello di organizzazione della
rete logistica veneta viene inoltre configurato sulla individuazione e sul potenziamento
di poli logistici di differente livello, collocati in aree strategiche rispetto al ruolo
che devono svolgere in relazione al sistema insediativo-produttivo veneto e alle
funzioni di marketing territoriale.
Nella Tavola 05 a
Sviluppo economico produttivo sono indicati i sistemi produttivi di rango
regionale costituiti da un insieme di elementi di elevata complessità e specializzazione
che rivestono un ruolo strategico per l’economia del Veneto e si pongono, nel quadro
complessivo di una elevata sostenibilità ambientale, come risorsa per il futuro da
utilizzare per dare competitività all’intero sistema; inoltre il piano evidenzia
l’insieme delle aree produttive – quali strutture logistiche, centri ricerca, reti
informatiche e telematiche, ¶{p. 202}strutture consortili, autorità ed
enti gestori organizzati – che costituiscono la filiera delle eccellenze produttive con
ricadute territoriali locali anche al fine di predisporre appositi progetti strategici.
La pianificazione territoriale
connessa alla materia del commercio viene attuata attraverso una programmazione di area
vasta delle aree a vocazione commerciale, con la finalità generale di uno sviluppo
equilibrato delle diverse forme di tipologia distributiva di vendita previste dalla
vigente normativa regionale. Tale programmazione si fonda sull’individuazione di aree
che, in relazione alle caratteristiche socio-economiche e territoriali del Veneto,
possono essere identificate con il territorio di ciascuna provincia.
Nella Tavola 05 b
Sviluppo economico turistico vengono riportati i diversi sistemi
turistici caratterizzati da peculiarità specifiche, con la finalità di accrescere la
competitività del sistema turistico anche attraverso la fruizione responsabile, il
rafforzamento degli elementi di sostenibilità e l’innovazione.
Il PTRC punta a promuovere
un’offerta turistica integrata in grado di coinvolgere e far convergere le diverse
varietà di segmenti turistici nei singoli ambiti territoriali, allo scopo di proporre
un’offerta variegata e attenta alle esigenze di una domanda in continuo rinnovamento.
Nella Tavola 06 Crescita
sociale e culturale viene riconosciuto il patrimonio umano e le
conoscenze locali, che costituiscono l’insieme delle risorse territoriali da
valorizzare, definendone la filiera degli elementi di articolazione secondo uno
specifico schema, che caratterizzano l’area quale luogo di eccellenza per
l’apprendimento e la conoscenza e dove il patrimonio storico e culturale viene
riconosciuto quale elemento conformante il territorio ed il paesaggio della regione e
quale componente identitaria delle comunità che vi insistono e dove promuovere il
riconoscimento, la catalogazione, la tutela e la valorizzazione in tutte le sue forme.
La regione favorisce e sostiene le
strategie di sviluppo che, a partire dalla risorsa culturale, costruiscono relazioni con
il sistema dei servizi e le filiere produttive che gravitano intorno ad essa. Al fine di
massimizzare gli effetti socio-economici indotti dalle azioni di valorizzazione, sono
¶{p. 203}individuati alcuni «luoghi» privilegiati, ambiti caratterizzati
da identità culturale comune, dove costruire specifiche politiche, basate sulle
relazioni virtuose che intercorrono tra la componente culturale del territorio, servizi
alla fruizione e i settori ad essa collegati.