Re(l)-azioni
DOI: 10.1401/9788815410795/c8
In occasione del Festival del paesaggio agrario 2021, tenutosi al palazzo della Provincia di Asti, si è parlato della peculiarità del Piemonte, terra di piccoli comuni, caratterizzati da declino demografico da oltre un secolo. Secondo Gianluca Forno (sindaco di Baldichieri d’Asti, vicepresidente ANCI e coordinatore regionale Piccoli comuni e unioni) la «ricetta» per invertire questa tendenza può consistere nel costruire un’immagine condivisa del territorio, ossia fare comunità [Astigov 2021]. Come sottolineato all’inizio del capitolo, i piccoli comuni sono alla base dell’insediamento territoriale [Clemente 2022], delle pratiche collettive e delle comunità, un patrimonio da preservare, anche guardando oltre i confini amministrativi. In questo senso, il ruolo dell’Unione di Comuni Comunità collinare vigne e vini è sicuramente fondamentale per contrastare la micro-
¶{p. 211}frammentazione delle aree e l’estrema individualità della zona dell’astigiano. Tuttavia, nel caso particolare di Quaranti e dei centri limitrofi, pare sia venuta meno la costruzione del senso di appartenenza, messa a tacere dal processo di costruzione verticale del Comitato e dall’opportunità mancata di coinvolgimento delle popolazioni locali. Quella che poteva essere un’occasione per rafforzare la sinergia del principio territoriale [Magnaghi 2020], attraverso nuove possibili relazioni tra le diverse popolazioni che frequentano il sistema insediativo, si è trasformata, in realtà, nella distruzione dell’affective atmosphere [Anderson 2009]: si era creata un’emozione collettiva, un’energia dal basso, che è stata in qualche modo messa a tacere.
Note