Re(l)-azioni
DOI: 10.1401/9788815410795/c8
Una recente comunità di neo-abitanti è poi costituita da quelli che possono essere definiti «migranti economici» [Membretti e Ravazzoli 2018], in buona parte stranieri,
¶{p. 196}attirati nell’area dalle occasioni di lavoro stagionale per lo più connesso alla viticultura e alle altre coltivazioni della zona e dall’offerta di impiego nei settori dell’edilizia e della piccola industria locale. La presenza di migranti, con valori maggiori concentrati nelle settimane dell’anno dedicate alla vendemmia, ha dato luogo a momenti di tensione ed emergenza abitativa, mettendo in luce pratiche di gestione inadeguate e l’assenza di una politica di governance efficace. Allo stesso tempo, offre lo stimolo al manifestarsi di forme di necessaria coabitazione, con il risultato di dar vita a buone pratiche di accoglienza come nel vicino comune di Canelli. Infine, occorre rilevare una tendenza che negli ultimi anni ha visto anche nel Sud Astigiano la crescita di una comunità di neo-rurali, eterogenea nella sua composizione, in relazione alle motivazioni di insediamento nell’area e per le prospettive individuali di lavoro e vita. Come accade in altre aree rurali e montane [Carrosio 2013; Dematteis 2018], anche qui si assiste all’arrivo di giovani famiglie, nuovi imprenditori agricoli, nomadi digitali, stranieri in cerca di uno stile di vita alternativo (in maggioranza di provenienza nordeuropea). Tuttavia, queste nuove popolazioni, permanenti o temporanee, con differenti occupazioni, progetti di vita, visioni del territorio e senso del luogo, difficilmente si incrociano all’interno di spazi sociali comuni e stentano a creare forme di comunicazione, a costruire luoghi di confronto e a identificarsi in un’unica dimensione comunitaria.
Dal punto di vista paesaggistico, il riconoscimento della zona come meritevole di essere annoverata tra i siti patrimonio dell’umanità ha comportato una nuova e inattesa consapevolezza delle peculiarità del paesaggio agrario e del ruolo attivo delle diverse componenti della comunità nei processi di evoluzione e trasformazione dei luoghi, nelle loro componenti fisiche e rispetto al patrimonio immateriale di cui sono espressione. Ne sono dimostrazione i numerosi convegni ed eventi sul tema organizzati nell’area, la maggior cura del territorio attraverso le progettualità espresse dalle amministrazioni comunali, gli interventi di camouflage e demolizione, il proliferare di inserzioni turistiche e commerciali da parte delle piccole e medie imprese locali.¶{p. 197}
Infine, gli effetti visibili del cambiamento climatico globale in atto, anche rispetto alla realtà della produzione vitivinicola e in continuità con gli eventi catastrofici del passato, sollecitano una maggior attenzione da parte della politica locale nei confronti degli spazi rurali intesi come fragile patrimonio collettivo. È sempre più frequente la richiesta da parte di associazioni e privati cittadini di una maggiore cura del territorio nel contenimento del dissesto idrogeologico, nella salvaguardia degli ultimi habitat naturali rimasti inalterati e per la valorizzazione dei contesti naturali di pregio (come il Bosco delle Sorti, collocato a cavallo tra le due province di Asti e Alessandria).
3. Dai mattoni ai fanghi
Nella seconda metà dell’Ottocento, lo svizzero Antonietti Simen comprò una vecchia fornace artigianale nella regione Molino Rosso di Quaranti e la trasformò in una fornace industriale alimentata a carbone. Nell’impianto si producevano mattoni a coppi da aprile a settembre e, durante i mesi più freddi, gli operai provvedevano allo scavo del materiale di produzione nelle cave adiacenti. Tutto il processo di produzione dei mattoni, dall’estrazione al trasporto dei materiali, la lavorazione dell’argilla e la fase di cottura, fino alla vendita finale, impiegava una buona parte della comunità, compresi donne e giovani. Poco dopo il 1950, la fornace venne ceduta al signor Cerlani di Cassine. Quest’ultimo abbatté la ciminiera e trasformò la fabbrica in un moderno stabilimento con forno a tunnel a fuoco continuo, alimentato a gasolio. La fornace produceva mattoni forati, coppi e tegole apprezzati e conosciuti in tutta Italia e all’estero. Tuttavia, negli anni Novanta, l’impianto fu ceduto a un altro proprietario e poi venne definitivamente chiuso [Cavallero 2022].
Collocata all’interno del territorio comunale di Quaranti, ma situata a poche centinaia di metri dall’abitato di Mombaruzzo Stazione (comune di Mombaruzzo), la fornace che produceva mattoni ed era di fondamentale importanza per gli abitanti della zona, oggi è un sito produttivo in ¶{p. 198}disuso. Sullo stabilimento pende un’ordinanza di bonifica da amianto mai eseguita, in quanto tutti i tetti dello stabile sono in lastre di eternit che necessitano di essere smaltite secondo procedure regolamentate e onerose.
Dopo diverse aste andate a vuoto, nell’aprile 2021, la LG Service Srl di Milano acquisì il sito tramite asta giudiziaria con l’offerta minima calcolata a 43.000 euro [La Stampa 2021a; 2021b]. Come riporta lo studio di fattibilità del 2018
[4]
, la LG Service si assumeva il compito, in una prima fase, di bonificare e demolire i capannoni presenti con rimozione delle coperture in fibrocemento contenenti amianto e di riqualificare gli immobili presenti nell’area. In una seconda fase, la ditta avrebbe poi costruito nuovi capannoni, adeguati all’installazione dell’impianto per lo smaltimento di circa 60.000 tonnellate di fanghi all’anno.
L’8 giugno 2021 il progetto preliminare venne presentato al Comune di Quaranti, in un evento aperto ai cittadini e agli amministratori delle zone limitrofe, ma assai poco pubblicizzato [La Stampa 2021c]. Iniziarono subito le prime mobilitazioni: a giugno venne creato il gruppo WhatsApp «Fanghi e dintorni» e i partecipanti organizzarono i primi incontri sul tema [Clemente 2021a; 2021b]; a luglio si riunì la consulta dei sindaci di Vigne e Vini [La Nuova Provincia 2021]; e ad agosto nacque il Comitato Oltre per informare i cittadini e difendere il territorio [La Stampa 2021d]. Nel frattempo, l’area intorno all’ex fornace fu tappezzata di striscioni e cartelli con messaggi esplicitamente contro il progetto fanghi; tra i tanti, uno sarà oggetto di vandalismo nell’ottobre 2021 [Guastelli 2021].
Nonostante i dubbi sui possibili impatti dell’impianto, il progetto dell’essiccatore veniva portato avanti. A settembre 2021 fu depositato il progetto della struttura esterna agli uffici della commissione tecnica di Nizza Monferrato [La Stampa 2021e]. In risposta, il Comitato Oltre, che nel mentre aveva visto il coinvolgimento di 21 municipi tra Astigiano e ¶{p. 199}Alessandrino, mobilitò una raccolta firme contro il progetto [Radio Gold 2021b; Il Piccolo 2021]. Nello stesso mese, una delegazione del direttivo del Comitato Oltre incontrava i funzionari della società LG Service per uno scambio di idee. In quell’occasione la società dichiarò di avere in atto lo studio di un nuovo progetto da presentare agli enti pubblici interessati [Il Piccolo 2021].
Nel frattempo, si tennero le elezioni comunali e la nuova giunta deliberò una variante urbanistica che di fatto ne impediva la realizzazione. Il 18 gennaio 2022 la LG Service presentava un ricorso contro la Comunità collinare vigne e vini e il Comune di Quaranti, chiedendo l’annullamento della deliberazione di adozione della variante urbanistica e al Comune il risarcimento dei danni. Il 26 luglio 2022, il Comitato Oltre ritenne di partecipare in giudizio con un atto di intervento ad opponendum presentato al TAR del Piemonte, al quale si aggregarono poi tre imprenditori locali in difesa delle proprie attività localizzate nelle aree limitrofe all’ex fornace. L’8 novembre 2022, l’udienza del TAR stabilì di portare la causa a decisione con l’emissione dell’atto conclusivo di sentenza. Con tale atto, giunto a febbraio 2023, il TAR si è espresso in favore delle ragioni del Comune di Quaranti, della Comunità collinare e del Comitato Oltre. Nonostante quest’ultima vittoria, la situazione sul futuro del sito non è ancora stata chiarita. Nel paragrafo successivo cerchiamo di far luce sulle diverse posizioni degli attori coinvolti nel conflitto.
4. Attori coinvolti
4.1. LG Service Srl
LG Service Srl
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è una società di servizi ambientali che svolge attività di intermediazione e commercio di rifiuti speciali, pericolosi e non, e dichiara di promuovere progetti di economia circolare con impianti a tecnologia avanzata tesi al trattamento, al recupero e allo smaltimento dei rifiuti ¶{p. 200}altrimenti non recuperabili. Secondo il suo sito Internet, l’azienda nasce «dal desiderio imprenditoriale di un gruppo di amici con profonde conoscenze ambientali arricchitasi di ulteriori qualificati professionisti rispettosi della qualità della vita e dell’ambiente».
4.2. L’ex sindaco di Quaranti
Alessandro Gabutto è stato sindaco di Quaranti dal 2011 fino a ottobre 2021. Riguardo all’ex fornace ha dichiarato [La Stampa 2021c] che il progetto fa discutere, ma non si tratta di fanghi radioattivi o di altra origine. Essendo lui stesso un cittadino, non ha dato il sì definitivo al progetto, affidandosi invece a enti professionali in grado di valutarne eventuali pericoli ambientali e sanitari e alla Provincia per l’approvazione finale.
Con l’entrata in scena della nuova amministrazione, Alessandro Gabutto è stato accusato di non aver interpellato la comunità. Al che rispose:
Tutto il lungo percorso che ha portato alla vendita all’asta dell’area dell’ex fornace è stato costellato di assemblee pubbliche e consigli comunali aperti cui hanno partecipato anche alcuni amministratori attuali. Perché del problema di quel sito, anche a causa della presenza di amianto, si parlava già nel 2011 [La Stampa 2021b].
4.3. L’Unione collinare vigne e vini
L’Unione di Comuni Comunità collinare vigne e vini
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è composta da 12 Comuni, tra cui quello di Quaranti. Situata in provincia di Asti, nella zona dell’Alto Monferrato astigiano, l’Unione collinare è presieduta da Fabio Isnardi, sindaco del Comune di Calamandrana. L’Unione permette di creare una rete tra piccoli centri, offrendo servizi quali il trasporto scolastico, la realizzazione di opere pubbliche, lo svolgimento del progetto di servizio civile ecc.
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