Ludovico Albert, Daniele Marini (a cura di)
La valutazione dell'esperienza duale nell'istruzione e formazione professionale
DOI: 10.1401/9788815371225/p2

Prefazione
di Ludovico Albert

Notizie Autori
Ludovico Albert è presidente della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.
La portata della sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza (#nextgenerationitalia) richiede a tutti, soprattutto a chi come noi opera nel campo dell’educazione, di farsi carico in prima persona di azioni di miglioramento del proprio operare che sappiano rispondere all’esigenza di guardare al futuro del paese e delle prossime generazioni. In questa prospettiva, la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Forma (l’Associazione nazionale degli enti di formazione professionale che vedono nella formazione dei giovani lavoratori del futuro la mission principale delle proprie azioni) ha scelto di prendere le mosse dalle sollecitazioni generali del PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza – per avanzare un insieme di proposte operative sul tema della formazione e dell’apprendistato duale:
La formazione e il miglioramento delle competenze, in particolare quelle digitali, tecniche e scientifiche, miglioreranno la mobilità dei lavoratori e forniranno loro le capacità di raccogliere le future sfide del mercato del lavoro. Si prevede, inoltre, l’introduzione di una riforma organica e integrata in materia di politiche attive e formazione, nonché misure specifiche per favorire l’occupazione giovanile, attraverso l’apprendistato duale (che unisce formazione e lavoro) e il servizio civile universale (Missione 5 Inclusione e Coesione).
Promuovere l’acquisizione di nuove competenze da parte delle nuove generazioni: favorire il matching tra il sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro, mediante il rafforzamento del «sistema duale» e dell’istituto dell’apprendistato, e il potenziamento del «Servizio civile universale» per i giovani tra i 18 e i 28 anni (Missione 5 Politiche per il lavoro - Obiettivi generali).
Per promuovere l’occupazione dei giovani e l’acquisizione di nuove competenze tecniche e trasversali, saranno potenziati {p. 8}il sistema duale e l’istituto dell’apprendistato, in un’ottica di matching tra istruzione e formazione e lavoro (Investimento «Sistema Duale») (Missione 5 Politiche per il lavoro).
Nell’ambito delle politiche per il lavoro, il PNRR riconosce al sistema duale e all’apprendistato formativo un ruolo chiave per la formazione dei giovani e per il loro inserimento lavorativo.
Fondazione per la Scuola, in collaborazione con Forma, ha realizzato una ricerca qualitativa per approfondire gli effetti dell’applicazione e dell’entrata a regime del sistema duale avviato nel 2016: un’indagine condotta su tutto il territorio nazionale per analizzare i risultati della sperimentazione «Bobba», ma soprattutto per individuare proposte e indicazioni che ne rafforzino il radicamento e la diffusione nella prospettiva di sviluppo indicata dal PNRR.
Il passaggio da «Istituzioni formative» ad «Agenti per la persona e per il lavoro» è l’asse intorno a cui ruota il salto culturale e organizzativo richiesto al sistema degli enti della formazione professionale. Un cambiamento che si fonda sull’effettiva personalizzazione dei percorsi, finalizzati e valutati certamente in relazione ai saperi e alle competenze certificate dalle qualifiche e dai diplomi professionali, ma anche in funzione del successo nell’accompagnamento all’inserimento lavorativo. Il sistema duale può essere, come in altri paesi europei, l’ambito in cui le fasi della formazione in aula e dell’apprendistato formativo si realizzano in un percorso progettato e gestito insieme da chi ha le responsabilità della formazione e chi quelle dell’assunzione, a partire dalle reali condizioni e aspettative dei ragazzi presi in carico.
Realizzare questa prospettiva significa per gli enti di formazione professionale assumere un nuovo ruolo di snodo territoriale tra le imprese, le persone, le istituzioni e gli attori sociali del territorio, affinché le persone possano fruire di un sistema di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, al di là dell’età anagrafica. Non esiste più un tempo per la formazione distinto e separato in modo netto dal tempo del lavoro. Un percorso tra l’altro auspicato dalle raccomandazioni che la Commissione europea ha elaborato {p. 9}per la nascita di un modello europeo di VET, nel quale la formazione assume un ruolo molto rilevante nella risposta resiliente delle persone nell’arco della propria vita ai continui cambiamenti del mercato del lavoro.
In questo volume ci si propone di rileggere le risultanze della ricerca sul sistema della formazione duale alla luce dei modelli europei e attraverso la lente e le indicazioni del PNRR. Una riflessione in cui il sistema duale e l’apprendistato assumono un ruolo innovativo per l’accompagnamento delle nuove generazioni verso il lavoro.
Una riflessione offerta ai decisori politici che hanno la responsabilità di attuare la «Riforma 1.1: Politiche attive del lavoro e formazione» prevista dal PNRR (Misura 5C1.1 «Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione») affinché possano imprimere l’impulso allo sviluppo e alla stabilità necessario per rendere il «duale» misura strutturale a livello nazionale, a sostegno della ripresa, soprattutto nelle aree che presentano maggiori difficoltà.
A tal fine abbiamo dedicato la sezione conclusiva del volume ai suggerimenti operativi che a nostro parere dovrebbero stare alla base di un nuovo accordo Stato, Regioni e Province autonome, con lo stesso spirito di costruzione comune che ha dato vita nel settembre 2015 all’accordo della sperimentazione «Bobba» e che ha dimostrato come sistema formativo e imprese possano e debbano operare insieme per poter innovare e crescere.
Quanto previsto nel PNRR, se collegato in modo organico a ciò che è già oggi stanziato dalle diverse fonti finanziarie e normative, determina un orizzonte di prospettiva quinquennale e una dimensione anche quantitativa tale da permettere di consolidare effettivamente anche nel nostro paese un sistema duale di formazione e di accesso al lavoro.
Diventa realistico l’obiettivo di 60 mila allievi/anno nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale duale. Un risultato di grande rilevanza che permetterebbe al paese di disporre finalmente, almeno in embrione, di un nuovo percorso formativo di accesso alla vita adulta e al lavoro adeguato alle sfide strategiche poste dal PNRR, oltre che ai bisogni dei nostri giovani in maggiore difficoltà.{p. 10}
La ricerca ha messo in evidenza la necessità di assicurare al sistema la presenza di alcune condizioni operative:
1) una dimensione effettivamente nazionale, con la presenza dell’offerta, secondo modalità e tempi programmati, in tutte le regioni (da qui l’esigenza dell’accordo Stato-Regioni);
2) la personalizzazione dei percorsi: superamento del gruppo classe, autonomia e flessibilità nella definizione degli insegnamenti, quote di apprendimento in situazione lavorativa, riconoscimento pieno del ruolo del tutor aziendale, centralità dei servizi di tutoraggio, di placement/accompagnamento e di validazione e certificazione delle competenze;
3) la programmazione dell’offerta regionale, unitaria e complementare con quella scolastica, che abbia respiro almeno triennale e che sappia valorizzare le eccellenze;
4) la previsione a livello curriculare dello sviluppo delle soft skills;
5) l’inquadramento nel sistema duale dell’impresa formativa e delle Academy;
6) un quadro metodologico unitario per il finanziamento dell’offerta di IeFP, legato alla persona e ai diversi servizi di cui essa può godere e funzionale al riconoscimento sia del servizio erogato (quota «a processo»), sia della qualità formativa e delle performance anche in termini occupazionali delle istituzioni formative (quota «a risultato»);
7) la predisposizione di un’offerta formativa organica e completa della filiera professionalizzante;
8) la semplificazione dello strumento dell’«apprendistato duale» per renderlo più appetibile sia ai giovani, sia alle PMI;
9) il potenziamento della rete degli operatori, con il sostegno agli investimenti e al riorientamento delle istituzioni e delle imprese formative, soprattutto nelle regioni in cui la loro presenza è oggi più carente.
Ludovico Albert