Note
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F. Cassano, Il pensiero meridiano, Roma-Bari, Laterza, 2005.
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I. Calvino, Lezioni americane, Milano, Mondadori, 1993, p. 66.
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Piano nazionale di ripresa e resilienza, p. 183.
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Costituzione, artt. 2 e 3.
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Direttiva 18 settembre 2014, n. 11, recante Le priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione: «La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata: alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico; alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all’università e al lavoro».
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A. Cojean, Les mémoires de la Shoah, in «Le Monde», 29 aprile 1995.
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«I genitori, poiché han trasmesso la vita ai figli, hanno l’obbligo gravissimo di educare la prole: vanno pertanto considerati come i primi e i principali educatori di essa»: Paolo VI, Gravissimum Educationis, 28 ottobre 1965. Gravissimum Educationis significa fondamentale educazione e deriva dalle prime parole del testo.
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Per un nuovo umanesimo è un paragrafo di Cultura scuola persona nato con la prima stesura delle Indicazioni nel 2007. Vedi Ministero della Pubblica Istruzione, Indicazioni per il curricolo, Napoli, Tecnodid, 2007, p. 20.
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Talcott Parsons definisce uno strumento di analisi di qualsiasi sistema sociale attraverso il modello AGIL. La lettera G sta per Goal attainment, ovvero raggiungimento dei fini o degli scopi, in cui i fini sono dati dal sistema generale, in particolare dalla politica al sottosistema sociale scuola (le altre lettere sono: A = Adaptation,funzione adattiva; I = Integration,funzione integrativa; L = Latent pattern maintenance, mantenimento del modello latente). Vedi T. Parsons, Famiglia e socializzazione, Segrate, Arnoldo Mondadori, 1974.
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L’attivismo pedagogico ebbe come riferimento il filosofo americano John Dewey e in Italia Maria Montessori. L’attivismo ha come scopo la creazione di una scuola non convenzionale, non impostata sul nozionismo e sull’ascolto passivo o sullo studio individuale, come erano state le scuole sino ad allora, bensì basata sugli interessi dei discenti. In altre parole, una scuola secondo la psicologia dell’alunno e non del maestro.
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A. Gramsci, Quaderni dal carcere, vol. III, quaderno 12, edizione critica dell’Istituto Gramsci, a cura di V. Giarratana, Torino, Einaudi, 1975, p. 1540. I Quaderni sono disponibili in forma digitale sul portale del Gramsci Project: http://www.gramsciproject.org.
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N. Ordine, L’utilità dell’inutile,Milano, Bompiani, 2013, p. 117.
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Piano nazionale di ripresa e resilienza, p. 188.
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P. Barcellona, Elogio del discorso inutile. La parola gratuita, Bari, Dedalo, 2010, p. 15.
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G. Steiner, Grammatica della creazione, Milano, Garzanti, 2003, p. 248.
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L.N. Tolstoj, La confessione, Milano, SE, 2000, p. 36.
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«L’essere, che può essere compreso, è il linguaggio» è forse la frase più famosa di H.-G. Gadamer in Verità e metodo, Milano, Bompiani, 1986, p. 542.
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La «non-programmazione» è stato un filone culturale degli anni Novanta che si sviluppò in alcune università, fra cui quella di Bergamo con il prof. Walter Fornasa. Intendeva contrapporsi a un’idea di programmazione iperstrutturata che perdeva di mira l’attenzione allo studente.
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Il d.p.r. 275/1999 all’art. 1, comma 2, stabilisce che «l’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento».
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Per un’analisi dei profili e degli standard professionali in ambito internazionale vedi D. Previtali, Come valutare i docenti,Brescia, La Scuola, 2012, oppure Id., I profili professionali degli insegnanti e dei dirigenti, Rovereto, IPRASE, 2011.
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Il caso di studio è un metodo di ricerca che partendo dalla narrazione di una vicenda analizza una questione complessa per rafforzare e/o dimostrare ciò che è già noto e conosciuto. Viene impiegato in diverse aree della scienza e, in particolare nelle scienze sociali, permette di porre attenzione alle regole teoriche per come avvengono nei contesti e nella realtà quotidiana.
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Socrate, Simposio.
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Il termine funzione oramai è inusuale anche se è stata la definizione regolarmente utilizzata, anche nel CCNL, che ben evidenziava l’idea di un docente funzionale alla trasmissione. Vedi d.p.r. 31 maggio 1974, n. 417 (Norme sullo stato giuridico del personale docente, direttivo e ispettivo della scuola materna, elementare, secondaria e artistica dello Stato). L’articolo 4 definisce la funzione docente: «La funzione docente è intesa come esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura».
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D. Goleman e P. Senge, A scuola di futuro. Per l’educazione realmente moderna, Milano, BUR Rizzoli, 2019, p. 31.
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Piano nazionale di ripresa e resilienza, p. 49.
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D. Goleman e P. Senge, A scuola di futuro. Per l’educazione realmente moderna, cit., p. 94.
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N. Ordine, L’utilità dell’inutile,cit., p. 116.
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Piano nazionale di ripresa e resilienza, p. 187.
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Si tratta di Rapporto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell’offerta formativa, Rendicontazione sociale.
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Piano nazionale di ripresa e resilienza, p. 185.
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Legge 13 luglio 2015, n. 107, art. 1, comma 28.
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Si veda il contributo di K. Levin al cambiamento nei gruppi.
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Vedi i modelli che si rifanno al ciclo PDCA conosciuto come ciclo di Deming (PDCA, acronimo dall’inglese Plan-Do-Check-Act, in italiano «Pianificare, Fare, Verificare, Agire») oppure ciclo DMAIC (acronimo dall’inglese Define, Measure, Analyze, Improve e Control, in italiano «Definisci, Misura, Analizza, Migliora e Controlla») si riferiscono a strumenti per migliorare i processi di un’organizzazione.
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Il Rapporto di autovalutazione si conclude con l’individuazione delle priorità e dei traguardi.
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Art. 8, comma 4, d.p.r. 8 marzo 1999, n. 275.
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Piano nazionale di ripresa e resilienza, Missione 4: Istruzione e ricerca. Riforma 1.4: La riforma del sistema di orientamento.
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D.p.r. 8 marzo 1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59), titolo I, capo II.
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Legge 28 marzo 2003, n. 53 (Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale).
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Legge 13 luglio 2015, n. 107 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti).
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Alla fine degli anni Ottanta, utilizzando la dotazione organica provinciale dei soprannumerari, sono state introdotte nella scuola nuove figure professionali persupportare il lavoro dei docenti in termini di consulenza e di gestione di alcuni servizi, fra queste: l’orientatore, lo psicopedagogista, il documentalista, il bibliotecario. Le stesse università avevano al loro interno percorsi di specializzazione, fra cui il consigliere di orientamento scolastico. Cfr. in particolare M.L. Pombeni, V. Ariosi e A. Ciacco, L’orientamento dalla parte dell’insegnante, Firenze, La Nuova Italia, 1987.
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Vedi Rapporto di autovalutazione, indicatore 3.4.c.2: «Corrispondenza tra consiglio di orientamento e scelte effettuate». Il consiglio di orientamento non è vincolante, viene formulato dal Consiglio di classe e consegnato alle famiglie in vista delle iscrizioni alla scuola secondaria di secondo grado che avvengono nel mese di gennaio.