L'educazione socio-emotiva
DOI: 10.1401/9788815370327/c2
Questo risultato può
apparire strano o prestarsi a una valutazione negativa: le SES non manifestano
nessun cambiamento? In effetti, si tratta di un esito abbastanza comune in vari
contesti socio-culturali [si veda per esempio Seider 2012], specialmente quando
l’attenzione si focalizza su contesti scolastici e non su singoli programmi
educativi ad hoc. Ciò evidentemente pone domande non banali
e stimola ulteriori ricerche, anche circa l’efficacia dei programmi SEL, laddove
esistano, oltre che sull’effetto della scolarizzazione più in generale. Non
impedisce comunque di esaminare i possibili predittori di livelli più elevati di
SES, come vedremo nei prossimi capitoli, in base ai quali si differenziano
sottogruppi diversi del nostro campione. Infine, un’ulteriore considerazione
permette di porre l’attenzione sul ruolo che la variabile temporale può giocare
nel processo di apprendimento, o potenziamento, delle SES. In particolare, lo
sviluppo sociale ed emotivo dei bambini avviene in una molteplicità di contesti
tra cui la famiglia, la scuola e la comunità (e risente delle reciproche
intersezioni e interferenze tra ambienti), ma l’importanza delle SES può variare
a seconda della fase di vita del bambino e del tipo di
skill, nonché il loro accrescimento può richiedere un
tempo ¶{p. 80}più o meno lungo. Questo significa che l’arco
temporale di un intero anno scolastico potrebbe non essere sempre sufficiente ai
fini dell’incremento dei livelli di certe SES, in particolar modo durante la
pandemia, in cui i programmi educativi scolastici e la socialità legata alla
frequentazione della scuola non possono esplicarsi a causa della condizione di
lockdown che ha caratterizzato il secondo semestre
dell’anno scolastico 2019-2020.
Rimane un’ultima
considerazione: non dobbiamo scordare che gli alunni intervistati, a livello di
sviluppo cognitivo, relazionale, emotivo e rispetto alle necessarie abilità
connesse all’interazione sociale e allo svolgimento del métier
d’élève, sono prima di tutto bambini. Che cosa intendiamo dire
con questo? Le scuole, come ambienti di apprendimento, diversificati per piani
di offerta formativa, iniziative extracurricolari e risorse (economiche, di
network, di capitale spaziale e patti di comunità, per
utilizzare una dicitura nota all’interno dei contesti scolastici), offrono a
tutti i loro alunni, indipendentemente da genere, classe sociale ed etnia, un
complesso articolato di esperienze e risorse. Tuttavia, la scuola costituisce
soltanto una parte, per quanto ampia, del processo di socializzazione, nel quale
un ruolo cruciale è in capo alla famiglia, che è evidentemente rilevante per lo
sviluppo delle competenze socio-emotive e cognitive delle nuove generazioni. Il
benessere complessivo dei bambini passa attraverso una pluralità di esperienze,
che prendono forma principalmente tra famiglia e scuola; genitori e insegnanti
sono il riferimento per la crescita e lo sviluppo del «bambino tutto intero».
Quello che accade nella
scuola primaria ci dice che, anche in presenza o in assenza di specifici
interventi a favore dello sviluppo di SES, ampi sono ancora i margini per
portare tutti i bambini all’acquisizione di un bagaglio di tali competenze: gli
squilibri certamente esistono, ma i correttivi possono agire con successo, e
tale correttivo può essere efficacemente messo in campo proprio dalla scuola, a
cui viene riconosciuto, anche sotto questo aspetto, un potenziale equitativo. Ne
deriva una doppia responsabilità per la scuola primaria: da una parte, essere il
primo osser¶{p. 81}vatorio rispetto al possesso di tali
competenze, nella logica conseguente dell’anticipo, dell’intervento precoce e
costante; dall’altra, essere l’attore in grado di mettere in campo azioni
coordinate a livello istituzionale, e non discrezionale o in relazione alla
sensibilità dei singoli dirigenti scolastici, all’insegna della continuità tra
cicli di istruzione (specie all’interno degli istituti comprensivi ove tale
continuità è più agevole per ragioni organizzative) e della cooperazione tra
agenzie di socializzazione. Di tutto questo parleremo nei prossimi capitoli.
Note