Il volto nelle parole
Nel capitalismo avanzato la critica letteraria si è trovata a dilatare i propri
confini disciplinari da un lato, dall'altro a mettere in discussione il proprio statuto
scientifico, sotto la duplice sollecitazione della concretezza empirica e della teoria
generale. Per chi è convinto che l'evento letterario faccia parte di una prassi sociale
resta la necessità di interpretare i sistemi simbolici di tale prassi, seguendo la
logica delle situazioni storiche e dei conflitti umani senza mai sacrificare la
molteplicità del reale. In questo volume Raimondi indaga con la consueta raffinata
abilità l'origine problematica dell'esercizio interpretativo, in un'analisi attenta non
solo al metodo ma alla storia. Un percorso originale che lega le coreografie di Viganò
agli esercizi critici di Baudelaire e che, attraverso Serra, Marinetti, Benjamin, giunge
alla questione dell'ermeneutica e al grande affresco dipinto da Curtius sulla cultura
europea come dialogo ininterrotto tra passato e presente, tra latinità, radici romanze e
modernità.