Vico tra antichi e moderni
Nell'enciclopedia antropologica di Giambattista Vico confluiscono i rami del sapere della tradizione classica, rinascimentale e barocca. Battistini ricostruisce, nella prima parte del libro, le molteplici ascendenze del magistero vichiano: l'epos di Omero e quello di Virgilio; la psicologia delle passioni cinquecentesca; la retorica e la linguistica da cui la "Scienza nuova" trae spunto per il concetto di universale fantastico; la semiotica delle imprese araldiche; la storiografia tra lezione classica di Plutarco e rielaborazione secentesca; l'oratoria funebre dell'eloquenza tridentina. La somma di questa erudizione viene da Vico ricomposta e ordinata entro un sistema che la innova profondamente con gli strumenti dell'epistemologia moderna. La seconda parte traccia poi i percorsi della precoce fortuna settecentesca della "Scienza nuova", cogliendone la ricezione nelle tre aree che da subito conobbero l'opera di Vico: a Napoli, dove molti allievi fecero tesoro delle sue lezioni universitarie; a Modena, dove attraverso Muratori fu recepito anche da oscuri compilatori di manuali di linguistica; nel Veneto, dove Cesarotti seppe riconoscere il valore intellettuale di quel sommo "cervello vesuviano".