Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c17
Anna Fumagalli e Fabio Susan I servizi ecosistemici associati all’uso irriguo delle acque superficiali nei consorzi di bonifica in Veneto
Notizie Autori
Anna Fumagalli è dottore agronomo, ha svolto per dieci anni attività di libera professione e
dal 2003 lavora in Regione del Veneto, dove ha maturato una lunga esperienza
nell’applicazione della normativa sull’edificabilità del territorio agricolo e
nelle valutazioni istruttorie relative agli aspetti agricolo-produttivi,
agro-ambientali, dell’architettura e del paesaggio rurale dei PAT/PATI.
Attualmente è titolare della EQ "Utilizzi irrigui" presso la Direzione AdG FEASR
Bonifica e irrigazione, dove ha collaborato alla redazione del quadro
conoscitivo sui servizi ecosistemici prodotti dal servizio idrico di irrigazione
collettiva.
Notizie Autori
Fabio Susan è dottore forestale, ha successivamente conseguito un dottorato in agronomia
ambientale presso l’Università degli studi di Padova. Lavora in Regione del
Veneto dal 2019, presso la Direzione AdG FEASR Bonifica e irrigazione, dove ha
collaborato alla redazione del quadro conoscitivo sui servizi ecosistemici
prodotti dal servizio idrico di irrigazione collettiva. Ha precedentemente
svolto attività professionale, occupandosi principalmente di valutazioni
ambientali, di indagini naturalistiche, di consulenza in materia di sviluppo
rurale ed agricoltura.
Abstract
Nell’ambito di un percorso finalizzato al rinnovo delle concessioni irrigue dei
consorzi di bonifica del Veneto (DGR 962/2016), la Regione del Veneto ha deciso di
affrontare le problematiche in un quadro di riferimento unitario. È stato quindi
avviato un importante studio che ha condotto all’elaborazione di un quadro
conoscitivo dell’irrigazione nel territorio veneto. Tra gli obiettivi del quadro
conoscitivo vi è quello di fornire un’illustrazione esauriente dei servizi
ecosistemici connessi con il flusso delle acque irrigue nel territorio della pianura
veneta. La componente acquacoltura fa riferimento alle attività produttive
finalizzate alla produzione controllata di organismi acquatici. Il tentativo di
inquadrare più precisamente il contributo associabile all’irrigazione nei confronti
della tutela del paesaggio trova un primo importante fattore di criticità nella
difficoltà di inquadrare in maniera univoca ed oggettiva il concetto stesso di
"paesaggio". Potendo far leva sul patrimonio informativo implementato grazie al
contributo e al supporto dei consorzi di bonifica e prodromico al processo di
definizione dei servizi ecosistemici correlati all’irrigazione a livello regionale,
si è cercato di definire, e di quantificare per quanto possibile, le connessioni
esistenti tra la pratica irrigua ed i valori peculiari del paesaggio
veneto.
L’irrigazione nella Regione del Veneto
costituisce un’attività estremamente articolata e varia, che insieme all’azione di bonifica
e prosciugamento dei suoli paludosi e costieri ha consentito nei secoli lo sviluppo del
territorio agricolo e delle sue varie e pregiate produzioni. Nel territorio di pianura
l’irrigazione è prevalentemente praticata in forma collettiva, attraverso l’attività dei
dieci consorzi di bonifica individuati e regolamentati dalla l.r. 12 del 8 maggio 2009,
Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio, che
provvedono a prelevare, trasferire e distribuire l’acqua agli agricoltori. Ai dieci consorzi
di bonifica elementari si aggiunge il consorzio di bonifica di secondo grado Lessinio –
Euganeo – Berico (LEB), che è preposto alla gestione e alla manutenzione dell’omonimo
canale, con il quale una parte delle portate del fiume Adige è trasferita ai fiumi Frassine
e Bacchiglione, alimentando così la pianura veneta centrale.
1. Il quadro conoscitivo unitario finalizzato al rinnovo delle concessioni irrigue: i servizi ecosistemici
Nell’ambito di un percorso
finalizzato al rinnovo delle concessioni irrigue dei consorzi di bonifica del Veneto
(DGR 962/2016), la Regione del Veneto ha deciso di affrontare le problematiche in un
quadro di riferimento unitario. È stato quindi avviato un importante studio che ha
condotto all’elaborazione di un quadro conoscitivo dell’irrigazione nel territorio
veneto. A partire da 2020 (DGR 1625/2020) sono stati avviati i lavori per la redazione
del quadro conoscitivo aggiornato, con un gruppo di lavoro esteso comprendente Regione
del Veneto, ANBI Veneto, Consulting srl e il personale di tutti i consorzi di bonifica
del Veneto.¶{p. 302}
Il quadro conoscitivo costituisce
un compendio aggiornato e approfondito dell’agrosistema irriguo
veneto, da cui emerge che l’attività di bonifica compiuta dai consorzi
non è finalizzata solamente all’allontanamento delle acque meteoriche per garantire la
sicurezza idraulica del territorio così come l’irrigazione e alla semplice adduzione e
distribuzione dell’acqua irrigua per il soddisfacimento dei fabbisogni
ir¶{p. 303}rigui delle colture; entrambe vanno a interessare discipline,
settori economici e aspetti della vita di tutti i giorni che tradizionalmente non
vengono direttamente associati all’attività di bonifica e irrigazione: dalla qualità
dell’ambiente, alla conservazione degli habitat naturali e del paesaggio, alla
produzione di cibo e di energia pulita. Per granularità delle informazioni ed estensione
territoriale dello studio, non ci sono noti esempi di lavori simili, di tale portata a
livello nazionale.
Lo studio presenta le seguenti
caratteristiche:
- illustra i diversi ordinamenti colturali presenti e la tipologia di sistema di adduzione e di distribuzione irrigua, nonché il sistema di irrigazione prevalente e la superficie irrigata per tipologia di sistemi di irrigazione collettiva;
- individua e descrive i servizi ecosistemici (SE) prodotti dal servizio idrico di irrigazione, aventi un effetto sulla rete idraulica di bonifica e di irrigazione e sul territorio sotteso;
- analizza gli ordinamenti colturali irrigui e gli elementi dell’agro-ecosistema irriguo che conferiscono un particolare valore culturale e paesaggistico alle aree rurali, con riferimento agli ambiti di paesaggio individuati dal PTRC;
- costituisce il punto di partenza per la redazione dei vari quadri tematici specifici della Relazione ambientale, che consentiranno di «valutare il reale impatto che l’esercizio di tali derivazioni esercita sul corpo idrico e le esternalità positive sul contesto territoriale in cui l’irrigazione viene esercitata, tenendo conto delle priorità sull’utilizzo della risorsa idrica ai sensi del d. lgs. n. 152/2006».
2. Servizi ecosistemici associati all’uso irriguo delle acque superficiali
Tra gli obiettivi del quadro
conoscitivo vi è, dunque, quello di fornire un’illustrazione esauriente dei servizi
ecosistemici connessi con il flusso delle acque irrigue nel territorio della pianura
veneta. Il prelievo di acque in ragione di concessioni a uso irriguo è infatti
nominalmente ¶{p. 304}un prelievo a uso irriguo, ma le portate derivate
in alcuni casi sono indispensabili per governare e riequilibrare le disponibilità
idriche di differenti territori; in generale, poi, vengono immesse in un reticolo minore
molto esteso e diffuso, che dà forma al paesaggio e alimenta numerosi servizi
ecosistemici.
Tali effetti benefici non sono
quasi mai direttamente evidenziati in sede di attuale concessione: ci si limita a
precisare qualche uso complementare a quello irriguo (idroelettrico o industriale, e,
raramente, di vivificazione). In molti casi i servizi ecosistemici, apparentemente
impliciti e involontari, risultano invece primari e fondamentali e sono riconoscibili
solo attraverso la gestione sistematica del reticolo di competenza dei consorzi di
bonifica.
È da questa considerazione e dalla
consapevolezza da parte dei consorzi dei servizi ecosistemici generati nei territori
comprensoriali che è maturata la convinzione di sviluppare un’indagine territoriale
volta a censire e catalogare gli effetti dell’irrigazione collettiva.
Sono state considerate le
esternalità positive prodotte dalla distribuzione di risorsa irrigua, tralasciando la
produzione agricola (obiettivo primario).
L’attività irrigua è un fattore
determinante nella formazione di ambiti di paesaggio, intesi come «una determinata parte
di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva
dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni» (Convenzione
europea del paesaggio).
Nella visione classica di
interazione tra l’ecosistema e l’attività antropica i servizi ecosistemici sono gli
effetti generalmente positivi che l’ecosistema apporta alla comunità umana per il suo
sostentamento materiale e spirituale; le esternalità (positive o negative) sono le
alterazioni che l’attività antropica genera nell’equilibrio dinamico dell’ecosistema.
Questa lettura «contrappone»
l’ecosistema naturale e l’attività antropica.
L’ecosistema irriguo sovverte le
tradizionali logiche secondo cui l’azione antropica riduce la capacità di un sistema
naturale di fornire servizi ecosistemici; l’attività antropica
¶{p. 305}di regimentazione delle acque ed irrigazione secolarmente
radicata ha di fatto modificato il sistema naturale antecedente, creando un nuovo
sistema «artificiale» radicato nel tempo e nello spazio, e che viene alimentato dalle
portate derivate in ragione di concessioni ad uso irriguo. Si tratta, quindi, di servizi
ecosistemici generati da un agrosistema e alimentati con continuità
dalla pratica agricola e dalla distribuzione di risorsa irrigua.
Per
individuare e classificare in maniera
convenzionale i servizi ecosistemici si è fatto riferimento a schemi di classificazione
europei, in particolare al Common International Classification of Ecosystem
Services (CICES), integrato e adeguato al contesto di analisi
sulla base delle conoscenze del personale tecnico dei consorzi di bonifica (i SE sono
stati suddivisi in sottocategorie in modo tale da riflettere le diverse componenti del
servizio stesso), mentre per la loro localizzazione ci si è affidati alla conoscenza del
territorio e all’esperienza dei consorzi di bonifica, a partire, ove possibile, da
tematismi definiti a livello regionale come, ad esempio, nel nuovo PTRC approvato nel
2020.
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