Matelda Reho, Filippo Magni (a cura di)
Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c17
Per individuare e classificare in maniera convenzionale i servizi ecosistemici si è fatto riferimento a schemi di classificazione europei, in particolare al Common International Classification of Ecosystem Services (CICES), integrato e adeguato al contesto di analisi sulla base delle conoscenze del personale tecnico dei consorzi di bonifica (i SE sono stati suddivisi in sottocategorie in modo tale da riflettere le diverse componenti del servizio stesso), mentre per la loro localizzazione ci si è affidati alla conoscenza del territorio e all’esperienza dei consorzi di bonifica, a partire, ove possibile, da tematismi definiti a livello regionale come, ad esempio, nel nuovo PTRC approvato nel 2020.
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Fig. 3. Diagramma relativo alla modalità operativa adottata nel lavoro di classificazione dei servizi ecosistemici.
Nella tab. 1 sono riportati i risultati dell’analisi di identificazione dei servizi ecosistemici connessi all’utilizzo della risorsa idrica ai fini irrigui. Le definizioni dei servizi ecosistemici sono state adeguate al contesto di analisi.
Ciascuno dei SE associati all’uso irriguo delle acque superficiali individuato è stato mappato a livello territoriale, ovvero gli è stato associato un elemento puntuale, lineare o areale del territorio oggetto di studio, in modo tale da avere una rappresentazione che descriva la fornitura dei SE in maniera spaziale.
Per alcuni temi sono stati forniti ai consorzi dei dati pre-popolati a partire da tematismi ufficiali messi a disposizione da Regione del Veneto (ad es. uso del suolo, temi tratti dal recente PTRC 2020, carta ittica regionale, vincoli paesaggistici ai sensi del d.lgs. 42/2004, ecc.); successivamente, il personale dei consorzi di bonifica, ciascuno per quanto attinente al proprio perimetro comprensoriale, ha condotto una analisi di dettaglio per confermare o scartare gli elementi del tema pre-popolato.{p. 307}
Tab. 1. Identificazione dei Servizi Ecosistemici connessi all’utilizzo della risorsa idrica ai fini irrigui
Sezione
Divisione
Gruppo
Sottogruppo: i SE
Elementi che caratterizzano i SE
Approvvigionamento
Nutrizione
Biomassa
Cibo
Bacini per la pratica dell’acquacoltura connessi all’uso irriguo delle acque superficiali.
Acqua
Acqua superficiale utilizzata per nutrizione, come materiale o come energia
Acqua superficiale utilizzata come energia
Impianti per lo sfruttamento ai fini idroelettrici di salti localizzati lungo la rete irrigua.
Regolazione e mantenimento
Controllo delle sostanze inquinanti
Controllo della qualità dell’acqua
Fitodepurazione
Bacini di fitodepurazione la cui alimentazione è connessa all’uso irriguo delle acque superficiali.
Mitigazione trasferimento di
contaminanti
Aree golenali piantumate o fasce tampone alberate lungo canali connessi all’uso irriguo delle acque superficiali.
Vivificazione
Vivificazione nei canali connessi all’uso irriguo delle acque superficiali.
Controllo dei flussi
Flussi di massa liquida
Ricarica delle falde
Canali disperdenti connessi all’uso irriguo delle acque superficiali.
Aree forestali di infiltrazione (AFI), boschi di ricarica, pozzi bevitori, ecc. connessi all’uso irriguo delle acque superficiali.
Mantenimento delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche
Mantenimento del ciclo di vita
Conservazione di habitat
Zone ad elevata naturalità che rappresentano i nodi della rete ecologica e connessi all’uso irriguo delle acque superficiali.
Canali irrigui e promiscui (blueways) che permettono un collegamento fisico tra i nodi della rete ecologica e danno origine, a loro volta, ad habitat per gli spostamenti della fauna.
Culturali e paesaggistici
Interazione fisica e intellettiva con gli ecosistemi e il paesaggio
Interazioni fisiche e esperienziali
Possibilità ricreative
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Canali la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali nei quali è consentita e si svolge abitualmente attività di pesca sportiva/ricreativa.
Laghetti la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali nei quali è consentita e si svolge abitualmente attività di pesca sportiva/ricreativa.
Parchi pubblici che presentano specchi d’acqua la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali.
Percorsi ciclabili/pedonali vicino a canali/aree umide/laghetti la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali.
Interazioni intellettive e spirituali
Identità culturale e patrimonio storico
Ville venete storiche/ forti/mulini e filande, ecc. con specchi d’acqua la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali.
Valore paesaggistico
Canali vincolati dal punto di vista paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004 connessi all’uso irriguo delle acque superficiali.
Giardini/parchi storici con specchi d’acqua la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali.
 
In altri casi, invece, è stata concordata una metodologia omogenea di popolamento sia per l’individuazione degli elementi che per la valutazione degli attributi richiesti (ad es. vivificazione, infiltrazione), mentre per la loro localizzazione ci si è affidati alla conoscenza del territorio e all’esperienza {p. 309}dei consorzi di bonifica, a partire, ove possibile, da tematismi sviluppati a livello regionale, come ad esempio dal nuovo PTRC approvato nel 2020.
Si è poi proceduto con la quantificazione dei SE associati all’uso irriguo delle acque superficiali tramite indicatori di performance: per ciascun servizio ecosistemico è stato scelto un appropriato indicatore che rappresenti un’adeguata misura quantitativa del servizio e che sia associato alle informazioni spaziali mappate. Un giudizio e una classificazione di valore dei differenti servizi ecosistemici è operazione metodologicamente complessa, senza la quale, però, non è possibile effettuare valutazioni a carattere marginale. Ci si è pertanto focalizzati su una valutazione per punti valore e pesi, dalle quali è possibile ottenere statistiche del rischio, legato alla possibile perdita di servizio ecosistemico all’interno di ciascun distretto/comprensorio.
Infine, è stata svolta una valutazione qualitativa del rischio di perdita di ciascun elemento mappato come prodotto tra vulnerabilità e valore esposto dove:
  • vulnerabilità costituisce l’esposizione del servizio ecosistemico a condizioni sfavorevoli. Scala da 1 (meno vulnerabile) a 5 (più vulnerabile). È basata sui seguenti fattori: disponibilità d’acqua all’interno del distretto irriguo; eterogeneità di disponibilità nel reticolo irriguo di ciascun distretto; sensibilità del servizio ecosistemico alla carenza d’acqua;
  • valore esposto è l’importanza di ciascun elemento mappato rispetto agli altri della stessa categoria di servizi ecosistemici. Scala da 1 (minor valore) a 5 (maggior valore).
Le due componenti sono state valorizzate sulla base delle conoscenze dei tecnici consortili (stima qualitativa) o in base a una classificazione di attributi oggettivi (superficie dei parchi, rapporto tra superficie/volume nelle peschiere, ecc.).
Da ultimo è stato attribuito anche un giudizio complessivo di ciascun elemento, ottenuto moltiplicando tra loro le componenti prima descritte (vulnerabilità × valore esposto).{p. 310}
Ecco in sintesi i numeri dei servizi ecosistemici associati all’uso irriguo:
  • 10.000 ha utilizzati per acquacoltura;
  • 33 MW di energia prodotta;
  • 433 ha di bacini di fitodepurazione;
  • 10.600 ha di fasce tampone o boschi planiziali;
  • vivificazione su oltre 2.600 km di canali con pressione antropica da significativa ad alta;
  • 13.800 km di canali con effetti di alimentazione della falda;
  • 58.800 ha con valore di nodo ecologico;
  • 7.200 km di canale con funzione di corridoio ecologico;
  • 4.500 km di canali interessati da attività di pesca sportiva;
  • 5.000 ha di parchi pubblici o privati;
  • 3.300 km di percorsi ciclopedonali correlati;
  • 1.370 elementi storico-culturali;
  • 3.950 km di canali soggetti a vincolo paesaggistico.
Di seguito sono illustrati alcuni esempi rappresentativi dei servizi ecosistemici individuati.

2.1. Produzione di cibo

La componente acquacoltura fa riferimento alle attività produttive finalizzate alla produzione controllata di organismi acquatici. Si tratta di un settore fiorente in Veneto e che spesso trae enorme beneficio dalle acque provenienti dalle derivazioni irrigue, che sono veicolate attraverso la rete in gestione ai consorzi di bonifica regionali.
Sono state inserite anche le valli da pesca presenti a ridosso delle aree lagunari regionali, che spesso necessitano di una alimentazione di acqua dolce per mantenere un corretto bilancio tra acque dolci e acque salmastre, nei casi in cui la fornitura di acqua dolce risulta legata alle derivazioni irrigue.
Per ogni elemento individuato è stato determinato l’elenco delle fonti irrigue di alimentazione e l’origine della
{p. 311}risorsa, distinguendo tra acque provenienti direttamente o meno dal reticolo consortile.