Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c17
Per
individuare e classificare in maniera
convenzionale i servizi ecosistemici si è fatto riferimento a schemi di classificazione
europei, in particolare al Common International Classification of Ecosystem
Services (CICES), integrato e adeguato al contesto di analisi
sulla base delle conoscenze del personale tecnico dei consorzi di bonifica (i SE sono
stati suddivisi in sottocategorie in modo tale da riflettere le diverse componenti del
servizio stesso), mentre per la loro localizzazione ci si è affidati alla conoscenza del
territorio e all’esperienza dei consorzi di bonifica, a partire, ove possibile, da
tematismi definiti a livello regionale come, ad esempio, nel nuovo PTRC approvato nel
2020.
¶{p. 306}
Nella tab. 1 sono riportati i
risultati dell’analisi di identificazione dei servizi ecosistemici connessi all’utilizzo
della risorsa idrica ai fini irrigui. Le definizioni dei servizi ecosistemici sono state
adeguate al contesto di analisi.
Ciascuno dei SE associati all’uso
irriguo delle acque superficiali individuato è stato mappato a
livello territoriale, ovvero gli è stato associato un elemento puntuale, lineare o
areale del territorio oggetto di studio, in modo tale da avere una rappresentazione che
descriva la fornitura dei SE in maniera spaziale.
Per alcuni temi sono stati forniti
ai consorzi dei dati pre-popolati a partire da tematismi ufficiali messi a disposizione
da Regione del Veneto (ad es. uso del suolo, temi tratti dal recente PTRC 2020, carta
ittica regionale, vincoli paesaggistici ai sensi del d.lgs. 42/2004, ecc.);
successivamente, il personale dei consorzi di bonifica, ciascuno per quanto attinente al
proprio perimetro comprensoriale, ha condotto una analisi di dettaglio per confermare o
scartare gli elementi del tema pre-popolato.¶{p. 307}
Sezione |
Divisione |
Gruppo |
Sottogruppo: i
SE |
Elementi che
caratterizzano i SE |
---|---|---|---|---|
Approvvigionamento |
Nutrizione |
Biomassa |
Cibo |
Bacini per la pratica
dell’acquacoltura connessi all’uso irriguo delle acque
superficiali. |
Acqua |
Acqua superficiale utilizzata per
nutrizione, come materiale o come energia |
Acqua superficiale utilizzata come
energia |
Impianti per lo sfruttamento ai
fini idroelettrici di salti localizzati lungo la rete
irrigua. |
|
Regolazione e
mantenimento |
Controllo delle
sostanze inquinanti |
Controllo della
qualità dell’acqua |
Fitodepurazione |
Bacini di fitodepurazione la cui
alimentazione è connessa all’uso irriguo delle acque
superficiali. |
Mitigazione
trasferimento di contaminanti |
Aree golenali piantumate o fasce
tampone alberate lungo canali connessi all’uso irriguo delle acque
superficiali. |
|||
Vivificazione |
Vivificazione nei canali connessi
all’uso irriguo delle acque superficiali. |
|||
Controllo dei
flussi |
Flussi di massa
liquida |
Ricarica delle
falde |
Canali disperdenti connessi
all’uso irriguo delle acque superficiali. |
|
Aree forestali di infiltrazione
(AFI), boschi di ricarica, pozzi bevitori, ecc. connessi all’uso
irriguo delle acque superficiali. |
||||
Mantenimento
delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche |
Mantenimento del
ciclo di vita |
Conservazione di
habitat |
Zone ad elevata naturalità che
rappresentano i nodi della rete ecologica e connessi all’uso irriguo
delle acque superficiali. |
|
Canali irrigui e promiscui
(blueways) che permettono un collegamento
fisico tra i nodi della rete ecologica e danno origine, a loro
volta, ad habitat per gli spostamenti della fauna. |
||||
Culturali e
paesaggistici |
Interazione
fisica e intellettiva con gli ecosistemi e il
paesaggio |
Interazioni
fisiche e esperienziali |
Possibilità
ricreative |
¶{p. 308} Canali la cui
presenza dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali nei quali
è consentita e si svolge abitualmente attività di pesca
sportiva/ricreativa. |
Laghetti la cui presenza dipende
dall’uso irriguo delle acque superficiali nei quali è consentita e
si svolge abitualmente attività di pesca
sportiva/ricreativa. |
||||
Parchi pubblici che presentano
specchi d’acqua la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque
superficiali. |
||||
Percorsi ciclabili/pedonali vicino
a canali/aree umide/laghetti la cui presenza dipende dall’uso
irriguo delle acque superficiali. |
||||
Interazioni
intellettive e spirituali |
Identità
culturale e patrimonio storico |
Ville venete storiche/
forti/mulini e filande, ecc. con specchi d’acqua la cui presenza
dipende dall’uso irriguo delle acque superficiali. |
||
Valore
paesaggistico |
Canali vincolati dal punto di
vista paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004 connessi all’uso
irriguo delle acque superficiali. |
|||
Giardini/parchi storici con
specchi d’acqua la cui presenza dipende dall’uso irriguo delle acque
superficiali. |
||||
In altri casi, invece, è stata
concordata una metodologia omogenea di popolamento sia per l’individuazione degli
elementi che per la valutazione degli attributi richiesti (ad es. vivificazione,
infiltrazione), mentre per la loro localizzazione ci si è affidati alla conoscenza del
territorio e all’esperienza ¶{p. 309}dei consorzi di bonifica, a
partire, ove possibile, da tematismi sviluppati a livello regionale, come ad esempio dal
nuovo PTRC approvato nel 2020.
Si è poi proceduto con la
quantificazione dei SE associati all’uso irriguo delle acque
superficiali tramite indicatori di performance: per ciascun servizio ecosistemico è
stato scelto un appropriato indicatore che rappresenti un’adeguata misura quantitativa
del servizio e che sia associato alle informazioni spaziali mappate. Un giudizio e una
classificazione di valore dei differenti servizi ecosistemici è operazione
metodologicamente complessa, senza la quale, però, non è possibile effettuare
valutazioni a carattere marginale. Ci si è pertanto focalizzati su una valutazione per
punti valore e pesi, dalle quali è possibile ottenere statistiche del rischio, legato
alla possibile perdita di servizio ecosistemico all’interno di ciascun
distretto/comprensorio.
Infine, è stata svolta una
valutazione qualitativa del rischio di perdita di ciascun
elemento mappato come prodotto tra vulnerabilità e valore esposto dove:
- vulnerabilità costituisce l’esposizione del servizio ecosistemico a condizioni sfavorevoli. Scala da 1 (meno vulnerabile) a 5 (più vulnerabile). È basata sui seguenti fattori: disponibilità d’acqua all’interno del distretto irriguo; eterogeneità di disponibilità nel reticolo irriguo di ciascun distretto; sensibilità del servizio ecosistemico alla carenza d’acqua;
- valore esposto è l’importanza di ciascun elemento mappato rispetto agli altri della stessa categoria di servizi ecosistemici. Scala da 1 (minor valore) a 5 (maggior valore).
Le due componenti sono state
valorizzate sulla base delle conoscenze dei tecnici consortili (stima qualitativa) o in
base a una classificazione di attributi oggettivi (superficie dei parchi, rapporto tra
superficie/volume nelle peschiere, ecc.).
Da ultimo è stato attribuito anche
un giudizio complessivo di ciascun elemento, ottenuto moltiplicando
tra loro le componenti prima descritte (vulnerabilità × valore
esposto).¶{p. 310}
Ecco in sintesi i numeri
dei servizi ecosistemici associati all’uso irriguo:
- 10.000 ha utilizzati per acquacoltura;
- 33 MW di energia prodotta;
- 433 ha di bacini di fitodepurazione;
- 10.600 ha di fasce tampone o boschi planiziali;
- vivificazione su oltre 2.600 km di canali con pressione antropica da significativa ad alta;
- 13.800 km di canali con effetti di alimentazione della falda;
- 58.800 ha con valore di nodo ecologico;
- 7.200 km di canale con funzione di corridoio ecologico;
- 4.500 km di canali interessati da attività di pesca sportiva;
- 5.000 ha di parchi pubblici o privati;
- 3.300 km di percorsi ciclopedonali correlati;
- 1.370 elementi storico-culturali;
- 3.950 km di canali soggetti a vincolo paesaggistico.
Di seguito sono illustrati alcuni
esempi rappresentativi dei servizi ecosistemici individuati.
2.1. Produzione di cibo
La componente
acquacoltura fa riferimento alle attività produttive
finalizzate alla produzione controllata di organismi acquatici. Si tratta di un
settore fiorente in Veneto e che spesso trae enorme beneficio dalle acque
provenienti dalle derivazioni irrigue, che sono veicolate attraverso la rete in
gestione ai consorzi di bonifica regionali.
Sono state inserite anche le
valli da pesca presenti a ridosso delle aree lagunari regionali, che spesso
necessitano di una alimentazione di acqua dolce per mantenere un corretto bilancio
tra acque dolci e acque salmastre, nei casi in cui la fornitura di acqua dolce
risulta legata alle derivazioni irrigue.
Per ogni elemento individuato
è stato determinato l’elenco delle fonti irrigue di alimentazione e l’origine della
¶{p. 311}risorsa, distinguendo tra acque provenienti direttamente o
meno dal reticolo consortile.