La lettura ad alta voce condivisa
DOI: 10.1401/9788815410238/p1
Prefazione
Gli ultimi anni sono stati, anche in modo
inaspettato, decisamente impegnativi per il sistema scolastico italiano e internazionale.
La grande sfida posta dalla pandemia ha
mobilitato l’intero pianeta portando alla luce esperienze in campo educativo positive e
negative: esempi di grande innovazione didattica, ma anche seri problemi rispetto alla
necessità di supportare il benessere e lo sviluppo fisico, psicologico, cognitivo e sociale
di alunne e alunni in maniera equa ed inclusiva.
Scuole di ogni ordine e grado si sono
trovate, e si trovano oggi, di fronte alla necessità di recuperare le perdite di
apprendimento e fare tesoro dell’esperienza vissuta per diventare più capaci nell’affrontare
il presente e prepararsi, con intelligenza collettiva e responsabilità condivisa, alle sfide
di un futuro che vorremmo tutti e tutte, immaginare possibile e non
solamente probabile.
In questo contesto, come largamente
evidenziato a livello europeo, la ricerca in campo educativo ha un valore fondamentale: come
strumento di valutazione degli interventi attuati sul territorio e, più in generale, di
orientamento delle policy in campo formativo. Tuttavia recenti studi e analisi a livello
internazionale confermano la mancanza di dati robusti sull’impatto degli interventi e
sottolineano la necessità di investire maggiori risorse in ricerca specializzata.
Fondamentale sembra, ancor di più, diffonderne con efficaci strumenti divulgativi gli esiti
e le evidenze sperimentali e scientifiche.
È in questo contesto che la Fondazione
per la Scuola ha deciso di dotarsi di una Unità di Ricerca a supporto delle proprie
attività. Un investimento a lungo pensato e fortemente sostenuto dallo stesso presidente
della Compa¶{p. 8}gnia di San Paolo, Francesco Profumo, con l’obiettivo di
poter fornire un contributo rilevante rispetto alle azioni di apprendimento formale, non
formale e informale, oggi in modo sempre più evidente intrecciate in un
unicum, e valutare in maniera rigorosa gli interventi attuati sul
territorio, anche in un’ottica di miglioramento continuo e scalabilità sostenibile delle
buone prassi. In quest’ottica, l’Unità di Ricerca assume un duplice ruolo, come struttura da
un lato orientata a individuare e condurre progetti di ricerca applicata in campo educativo
e formativo; dall’altro volta a valutare gli interventi di pedagogia sperimentale attuati
dalla stessa Fondazione per la Scuola attraverso l’utilizzo di metodologie di ricerca di
tipo quantitativo e qualitativo più o meno complesse e strutturate a seconda degli obiettivi
conoscitivi e le ipotesi di ricerca.
Un primo intervento in questa direzione è
la pubblicazione del libro La lettura ad alta voce condivisa.
È un tema importante per la Fondazione
che dal 2020 sostiene il progetto e la sua espansione sul territorio piemontese: un nuovo
modello di utilizzo della lettura come strumento di piacere e di opportunità per lo
sviluppo, precoce, delle aree cognitive, emotive e relazionali a partire dai bambini e dalle
bambine degli asili nido sino al mondo della terza e quarta età.
L’impegno sistematico e competente, oltre
che appassionato e rigoroso del prof. Federico Batini e del suo gruppo di ricerca, hanno
fornito alla Fondazione per la Scuola importanti elementi per poter pubblicare in un saggio
gli ultimi approfondimenti scientifici e le meta-riflessioni relative all’applicazione di
questa metodologia.
Una «storia» da raccontare e da
ascoltare.
Insieme.
Giulia
Guglielmini