Urli, mormorii, silenzi
Sociologia della voce nel teatro musicale e nel romanzo dell’Ottocento

La voce nella sua essenza acustica è un tratto primario nell’identità di un individuo e ne indica l’appartenenza a una classe, a un gruppo, a una cultura. Come già evidenziava la retorica classica, l’importanza della gestione vocale risiede nella capacità di suscitare o spegnere emozioni e attenzione, esercitare la persuasione in un vasto uditorio o in un singolo interlocutore.
Nel libro si esplora una forma particolare di conversazione: i dialoghi scritti, “trasfigurati”, assegnati ai personaggi nei prodotti culturali di massa ottocenteschi, come l’opera (in Italia) e il romanzo (in Inghilterra e in Francia), creati da autori “monumenti nazionali” (Verdi, Dickens, Hugo), nel contesto di modelli di Stato e cultura diversi, in diverso rapporto con la Rivoluzione francese. Al centro dell’attenzione si pone, così, la voce-suono nel testo scritto, attraverso la quale emergono informazioni fondamentali e conflittuali sulla visione del mondo proposta dal singolo autore, sulla società a cui appartiene, anche al di là delle strategie consapevoli e controllate della comunicazione.

- Ph.D. - è saggista, autrice teatrale, regista. Ha pubblicato: Opera. Paesaggi visivi sonori abitati (LIM, 2011) e Don Giovanni (RicordiLIM, 2004).

Editore: Carocci

Pubblicazione online: 2021
Isbn edizione digitale: 9788829007615
DOI: 10.978.8829/007615

Pubblicazione a stampa: 2015
Isbn edizione a stampa: 9788843074518
Collana: Lingue e letterature Carocci
Pagine: 284

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