Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c20
1. Con l’apertura del Kalvelod Waves
[12]
, sul fronte del porto di Copenhagen, una sua parte centrale è diventata
accessibile al pubblico, conferendo a questo nuovo spazio pubblico sull’acqua una
nuova dimensione di passeggiata nel centro della città. Storicamente dedicata ad
attività in
¶{p. 378}dustriali, negli anni ’80 e ’90, la città ha
venduto il terreno e l’area è stata trasformata in un «duro fronte portuale»,
abbandonando una banchina arida, aperta ai forti venti ed esclusa dalla vita
pubblica. Nella difficoltà di approcciare questo desolante lato del porto, si sono
identificate due grandi priorità progettuali: realizzare la continuità urbana,
posizionando la nuova struttura nelle zone soleggiate in riva all’acqua. Esposta a
sud-est, la nuova banchina coglie le condizioni di soleggiamento fino al primo
pomeriggio. Al fine di prolungare tale condizione, i due nuovi moli principali sono
stati collocati nelle zone prive d’ombra, e concepiti come centri di attività
sull’acqua. Il progetto generale ricollega pertanto queste isole alla rete urbana,
integrandole all’infrastruttura della città. Due nuovi ponti collegano la punta dei
moli principali alla vecchia banchina, realizzando due bacini interni per accogliere
sport d’acqua. Seguendo le indicazioni del piano, il progetto ha lavorato sulla
terza dimensione, invitando i visitatori ad esplorare il lungomare da livelli e
vedute diverse. L’intenzione degli autori è stata orientata a realizzare una
struttura per un luogo in cui la vita pubblica potesse svolgersi, offrendo
condizioni inaspettate. Infine, in termini di matericità il progetto si è ispirato
ai porti nordici industriali, utilizzando materiali robusti, quali assi di querce
locali, cemento spazzolato, e acciaio arrugginito, noti come materiali portuali.
2. Nel
progetto olandese di Paleisbrug
[13]
, piante, alberi, sedute ed illuminazione sono stati
integrati con fogli piegati di acciaio, per resistere alle intemperie, dove il
colore arrugginito dell’acciaio corten si adatta al paesaggio delle fortificazioni
urbane. Il corten, resistente alle intemperie, è una lega di acciaio con un denso
strato, che limita la corrosione, consentendo di lasciare il metallo esposto,
stimando che il ponte abbia una durata di almeno 100 anni. Il Paleisbrug è
¶{p. 379}composto da campate di dimensioni variabili, che corrono da
colonna a colonna. Le colonne sono protette da pannelli di acciaio, resistenti alle
intemperie, in modo da formare un tutt’uno con le campate. Queste accolgono canali
orizzontali in acciaio, resistenti alle intemperie, che proteggono uno spessore di
compressione in calcestruzzo. Più lunga è la campata, più alti sono i condotti. La
più grande, lunga 60 metri, attraversa i binari della ferrovia. Infine, per tale
campata è stato realizzato un ulteriore giunto a capriata, in cima all’impalcato del
ponte. Qui non è stato possibile realizzare una «struttura a ponte». I treni hanno
bisogno di una tale quantità di spazio, in testa, che l’intero ponte dovrebbe essere
rialzato di un paio di metri. Lo strato di compressione del calcestruzzo è stato
perforato nelle zone alberate. In questo modo, è stato realizzato un letto di alberi
nelle travi scatolari in acciaio. Le perforazioni sono posizionate in modo
strategico, ed hanno portato ad un interessante risultato, sia per lo schema di
piantumazione delle vasche in acciaio corten, che per la struttura; il calcestruzzo
non è visibile in alcun punto del ponte. Quattro corsie, larghe 2 metri, sono qui
composte alternativamente da vasche vegetate e pavimentazioni, seguendo le
indicazioni del paesaggista svizzero Piet Oudolf, da lui già sperimentate nel
progetto dell’High Line di New York.
Note
[12] Luogo: Copenhagen, Danimarca. Area: 0,42 ettari. Realizzazione: 2013. Progetto paesaggistico: Urban Agency e JDS. Fotografia: Urban Agency, Pernille Enoch e Ursula Bach. Committente: Copenhagen Municipality. Budget: € 7.000.000.
[13] Luogo: ’s-Hertogenbosch, Paesi Bassi. Area: 26,909 piedi quadrati (2,500 m2). Realizzazione: 2015. Progetto paesaggistico: Benthem Crouwel Architects e Piet Oudolf. Fotografia: Jannes Linders. Committente: City of ’s-Hertogenbosch. Budget: € 16.000.000.