Matelda Reho, Filippo Magni (a cura di)
Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c20
Esiste un’interazione e una restrizione tra il movimento e lo spazio. Lo spazio pubblico consente tutti i possibili
{p. 368}movimenti e, allo stesso tempo, ne influenza le forme. I percorsi (di una persona a piedi o in bicicletta) possono essere più o meno limitati e governati, ma rispondono anche alla volontà delle persone. Uno spazio ciclo-pedonale è creato per influenzare i movimenti delle persone, limitando i comportamenti umani individuali per garantire la sicurezza delle persone che utilizzano quel particolare spazio. È un’area fisica stabilita da regole e leggi, che dà ordine all’anarchia dei comportamenti individuali. Tuttavia bisogna considerare che uno spazio pubblico consente comunque tutti i movimenti, sia prevedibili che inaspettati.

4. Progettare infrastrutture in un approccio olistico

Esistono tre funzioni principali degli spazi aperti, strettamente connesse alle questioni legate agli spostamenti a piedi e in bicicletta: 1. funzioni ambientali ed ecologiche; 2. funzioni sociali e relative alle risorse umane; 3. funzioni strutturali e simboliche.
La progettazione di ogni nuova infrastruttura offre opportunità per un futuro sostenibile e per esaltare dette funzioni se si lavora in un approccio olistico, che riesca ad ottimizzare contemporaneamente, ad esempio, le prestazioni dei trasporti, dei rifiuti, dell’acqua e delle energie. Tale approccio allo sviluppo delle infrastrutture richiede di liberare il potenziale delle città, attraverso politiche che abbiano sempre presenti obiettivi ambientali. La conservazione delle funzioni degli ecosistemi nello sviluppo delle infrastrutture può generare benefici economici e sociali proprio salvaguardando l’ambiente; la loro tutela potrebbe non solo aumentare il potenziale estetico e ricreativo dei paesaggi e determinare impatti economici positivi sulle attività legate al tempo libero, ma anche sostenere valori etici di responsabilità sociale, culturale/patrimoniale e ambientale dei luoghi oggetto di mobilità.
Considerando in particolare la città, i servizi ecosistemici legati alle infrastrutture possono avere un impatto sostanziale sulla qualità della vita nelle aree urbane, e devono essere {p. 369}presi in considerazione nella pianificazione dell’uso dei suoli e nelle politiche di adattamento climatico. Basti pensare a servizi ecosistemici quali la purificazione dell’aria, la regolazione del microclima, la riduzione del rumore, il drenaggio dell’acqua meteorica, il trattamento delle acque reflue, ecc., legati alla creazione di un’infrastruttura verde ciclo-pedonale. Gli effetti sono evidenti in particolare se si riesce a definire una buona «governance del rischio urbano», in grado di intervenire a diversi livelli decisionali, facendo convergere politiche ed incentivi verso alcune opere, rafforzando il confronto tra amministrazioni pubbliche locali e comunità, creando adeguate sinergie tra settore pubblico e privato.
Nella tab. 1 sono sintetizzate alcune delle funzioni principali che un’infrastruttura verde ciclo-pedonale può assumere, attraverso la produzione di servizi ecosistemici importanti per la resilienza urbana. A differenza delle infrastrutture di tipo tradizionale, il cui valore si riduce nel tempo, un’infrastruttura verde ciclo-pedonale ha il vantaggio di incrementare il suo valore ecologico-ambientale nel tempo.

5. Casi progettuali di studio. Sentieri, piste e percorsi per pedoni e ciclisti

Con il testo che segue si mette a confronto una selezione di progetti realizzati, individuati come «casi di studio», al fine di indagare il progetto di paesaggio per la mobilità lenta, secondo differenti approcci, e quattro principali categorie: 1. Waterfronts, 2. Parchi e spazi verdi, 3. Viali urbani, 4. Ponti e sottopassaggi.

5.1. Waterfronts

1. La rivitalizzazione della piazza di Spikeri e della promenade sul waterfront di Riga [4]
, in Lettonia, basandosi {p. 370}sulla vicinanza geografica alla città vecchia, ha consentito di avviare la rigenerazione dell’area degradata della città, riqualificando organicamente l’infrastruttura urbana per gli abitanti, le aziende innovative ed i servizi alle strutture insediate. Ciò è avvenuto mediante la realizzazione di un nuovo spazio pubblico, che ha offerto luoghi di svago ai cittadini, unitamente alla ricostruzione del sottopassaggio pedonale, di collegamento della città, con sentieri e ban{p. 371}chine, ed una nuova pista ciclabile, che soddisfa i requisiti di accessibilità al territorio. Per ridurre l’intenso rumore del traffico, sono stati inoltre realizzati terrapieni inerbiti lungo la principale via Krasta, sostituendo i magazzini con un ulteriore pendio inerbito verso la strada, e sedute per i visitatori verso la piazza di Spikeri. Qui la strada principale della città collega il Mercato centrale al lungofiume della Daugava. Nuove rampe conducono ora le persone dall’area di Spikeri verso il rinnovato sottopassaggio pedonale, che collega la passeggiata sul lungofiume della Daugava con la città, garantendo l’accesso alle persone con difficoltà motorie. Ora, il lungofiume della Daugava si estende per un miglio lungo la via Krasta, offrendo spazi ricreativi, giochi d’acqua e sedute, seguendo la nuova pista ciclabile. Il lungofiume di Spikeri apre l’area ad una passeggiata di fronte alla città vecchia, offrendo un’ampia gamma di attività pubbliche nelle aree urbane, nonché le esclusive viste sui ponti di Riga e sulla nuova Biblioteca nazionale della Lettonia. La rivitalizzazione del lungomare ha infine incluso nuove infrastrutture ed il rinforzo del terrapieno inerbito, a protezione dello spazio pubblico dal traffico. L’infrastruttura sul lungomare prevede infine il drenaggio e stoccaggio dell’acqua meteorica; sono state dedicate nuove banchine per il trasporto dell’acqua.
Tab. 1. Funzioni potenziali di infrastrutture verdi ciclo-pedonali
1. Funzioni ambientali ed ecologiche, comprendenti molti servizi ecosistemici tra cui:
– miglioramento del clima;
– protezione dal rumore;
– regolazione ciclo idrologico e gestione delle acque meteoriche;
– sostegno alla biodiversità;
– conservazione degli habitat per piante e animali selvatici.
2. Funzioni sociali e relative alle risorse umane, connesse all’uso diretto degli spazi aperti.
– fornire spazi e strutture per la ricreazione ed il tempo libero;
– promuovere il contatto e la comunicazione sociale, comprese le attività culturali e commerciali; gli spazi aperti costituiscono la chiave per la gestione della vita pubblica, fornendo luoghi riconoscibili in cui differenti persone, gruppi sociali, culturali, entrano in contatto. A tal fine essi devono essere «riconsiderati», quali parte centrale di qualsiasi strategia per consolidare la coesione sociale;
– consentire l’accesso e l’esperienza diretta con la natura;
– indurre effetti positivi sulla salute e sul benessere delle persone; la funzione degli spazi aperti, in termini di benessere psicologico e qualità della vita, ha un impatto diretto sulla salute delle persone. Il valore ambientale ed ecologico degli spazi aperti, ottenuto grazie alla limitazione dell’intervento umano, aggiunge una componente sociale «low budget» ai benefici per le comunità e un maggiore comfort per le comunità non motorizzate. Un buon equilibrio «igro-termico» durante il periodo estivo, una buona protezione dal vento in inverno e una riduzione quotidiana del rumore incoraggiano l’uso degli spazi pubblici sia a piedi che in bicicletta.
3. Funzioni strutturali e simboliche, connesse con la struttura e la forma del percorso ciclo-pedonale.
– Collegamento e attraversamento dei luoghi.
– Rappresentazione e comunicazione di un’idea.
 
2. La promenade di Westhaven [5]
è una passeggiata accessibile al pubblico, condivisa tra ciclisti e pedoni. Si trova ad Auckland, è lunga 1,5 km, collega la marina di Westhaven al centro della città, rendendo fruibili servizi e opportunità ricreative del lungomare. Una rete di ponti e nuovi parchi si interfaccia con l’acqua, cercando di conservare l’identità dei luoghi. Numerosi punti panoramici e luoghi di aggregazione valorizzano la passeggiata. Il progetto si inserisce in una strategia più ampia, prevedendo interventi su ulteriori 40 km del porto di Waitemata. {p. 372}
3. La riqualificazione del molo del porto di Austerlitz [6]
, a Parigi, interessa il rifacimento delle banchine della Senna, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Bonificate e sottratte al traffico, sono in grado di favorire sia le attività portuali, sia quelle ricreative della città. L’intervento riguarda un’area pubblica che collega il Jardin des Plantes al Parc de Bercy; il Quai d’Austerlitz, con le sue banchine, è diventato la nuova piazza «alla moda» di Parigi. Tuttavia, il recupero pedonale della banchina, dovendo conciliare vincoli portuali relativi al trasporto passeggeri e merci, ha rischiato di innescare processi di pesante impermeabilizzazione. In questo contesto lo studio sulla disposizione e la scelta dei materiali da utilizzare per le pavimentazioni ha avuto un ruolo importante. L’arenaria che connota gli spazi aperti parigini viene usata anche in questo caso, con finiture diverse che identificano spazi diversi. Un’ampia fascia a minor traffico pedonale e veicolare, caratterizzata da aree inerbite, connette le parti, mentre pavimentazioni in pietra calcarea delimitano la passerella, tracciando il profilo dell’edificio demolito per la costruzione del Port Charles de Gaulle tra la Gare d’Austerlitz e la Gare de Lyon. I diversi livelli realizzati garantiscono l’accessibilità, senza interrompere il flusso della Senna durante le piene. Le superfici a tappeto erboso consentono l’infiltrazione dell’acqua piovana, e contemporaneamente sviluppano condizioni per una maggiore biodiversità. Una doppia piantata di platani, tipica delle rive sulla Senna, incornicia le corsie di traffico. Più in basso, la parte inferiore dei muri sulla banchina è piantumata con rampicanti della Virginia.
4. Nel 2011, la città di Madrid ha recuperato il lungofiume urbano lungo le rive del torrente Manzanares [7]
,
{p. 373}realizzando 120 ettari di nuovi spazi pubblici, con ben 47 «sottoprogetti». Nuovi spazi attrezzati includono e riconnettono aree sportive, piazze, aree verdi e frutteti, una spiaggia urbana, aree di gioco per bambini, piste ciclabili e 11 nuove passerelle, che riconnettono un esteso «corridoio verde» che attraversa il paesaggio urbano. La rete ciclabile di Madrid Rio è concepita per soddisfare le esigenze degli spostamenti quotidiani. Le piste ciclabili, per un totale di 30 km, corrono da nord a sud, collegandosi alla cintura verde «Bambini in città». Progettati per essere condivisi da pedoni e ciclisti, i percorsi incoraggiano un nuovo modo di muoversi in città, trasformando un’area urbana storicamente marginale in un parco che collega le comunità fungendo da piattaforma per attività e stili di vita più sani.
Note
[4] Luogo: Riga, Lettonia. Area: 14,08 acri (5,7 ettari). Realizzazione: 2013. Progetto paesaggistico: Arplan, Ltd. e A Plus Architects, Ltd. Fotografia: Aivars Silins e Ilze Denisova. Committente: Riga City Council – City Development Department. Budget: € 7.831.152.
[5] Luogo: Auckland, Nuova Zelanda. Lunghezza: 0,93 miglia (1,5 km). Realizzazione: 2015. Progetto paesaggistico: LandLAB, Architectus e Aspect Studios. Fotografia: Jonny Davis. Committente: Waterfront Auckland. Budget: NZ$ 7.000.000 (fase 1).
[6] Luogo: Parigi, Francia. Area: 4,94 acri (2 ettari). Realizzazione: 2012. Progetto paesaggistico: Urbicus, Jean-Marc Gaulier. Fotografia: Charles Delcourt. Committente: Ports de Paris. Budget: € 4.700.000.
[7] Luogo: Madrid, Spagna. Area: 297 acri (120 ettari). Realizzazione: 2011. Progetto paesaggistico: Burgos & Garrido, Porras La Casta, Rubio & Álvarez-Sala e West 8. Fotografia: Jeroen Musch, West 8. Committente: Municipalità di Madrid. Budget: € 410.000.000.