Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c20
Esiste un’interazione e una
restrizione tra il movimento e lo spazio. Lo spazio pubblico consente tutti i possibili
¶{p. 368}movimenti e, allo stesso tempo, ne influenza le forme. I
percorsi (di una persona a piedi o in bicicletta) possono essere più o meno limitati e
governati, ma rispondono anche alla volontà delle persone. Uno spazio ciclo-pedonale è
creato per influenzare i movimenti delle persone, limitando i comportamenti umani
individuali per garantire la sicurezza delle persone che utilizzano quel particolare
spazio. È un’area fisica stabilita da regole e leggi, che dà ordine all’anarchia dei
comportamenti individuali. Tuttavia bisogna considerare che uno spazio pubblico consente
comunque tutti i movimenti, sia prevedibili che inaspettati.
4. Progettare infrastrutture in un approccio olistico
Esistono tre funzioni principali
degli spazi aperti, strettamente connesse alle questioni legate agli spostamenti a piedi
e in bicicletta: 1. funzioni ambientali ed ecologiche; 2. funzioni sociali e relative
alle risorse umane; 3. funzioni strutturali e simboliche.
La progettazione di ogni nuova
infrastruttura offre opportunità per un futuro sostenibile e per esaltare dette funzioni
se si lavora in un approccio olistico, che riesca ad ottimizzare contemporaneamente, ad
esempio, le prestazioni dei trasporti, dei rifiuti, dell’acqua e delle energie. Tale
approccio allo sviluppo delle infrastrutture richiede di liberare il potenziale delle
città, attraverso politiche che abbiano sempre presenti obiettivi ambientali. La
conservazione delle funzioni degli ecosistemi nello sviluppo delle infrastrutture può
generare benefici economici e sociali proprio salvaguardando l’ambiente; la loro tutela
potrebbe non solo aumentare il potenziale estetico e ricreativo dei paesaggi e
determinare impatti economici positivi sulle attività legate al tempo libero, ma anche
sostenere valori etici di responsabilità sociale, culturale/patrimoniale e ambientale
dei luoghi oggetto di mobilità.
Considerando in particolare la
città, i servizi ecosistemici legati alle infrastrutture possono avere un impatto
sostanziale sulla qualità della vita nelle aree urbane, e devono essere
¶{p. 369}presi in considerazione nella pianificazione dell’uso dei suoli
e nelle politiche di adattamento climatico. Basti pensare a servizi ecosistemici quali
la purificazione dell’aria, la regolazione del microclima, la riduzione del rumore, il
drenaggio dell’acqua meteorica, il trattamento delle acque reflue, ecc., legati alla
creazione di un’infrastruttura verde ciclo-pedonale. Gli effetti sono evidenti in
particolare se si riesce a definire una buona «governance del
rischio urbano», in grado di intervenire a diversi livelli decisionali, facendo
convergere politiche ed incentivi verso alcune opere, rafforzando il confronto tra
amministrazioni pubbliche locali e comunità, creando adeguate sinergie tra settore
pubblico e privato.
Nella tab. 1 sono sintetizzate
alcune delle funzioni principali che un’infrastruttura verde ciclo-pedonale può
assumere, attraverso la produzione di servizi ecosistemici importanti per la resilienza
urbana. A differenza delle infrastrutture di tipo tradizionale, il cui valore si riduce
nel tempo, un’infrastruttura verde ciclo-pedonale ha il vantaggio di incrementare il suo
valore ecologico-ambientale nel tempo.
5. Casi progettuali di studio. Sentieri, piste e percorsi per pedoni e ciclisti
Con il testo che segue si mette a
confronto una selezione di progetti realizzati, individuati come «casi di studio», al
fine di indagare il progetto di paesaggio per la mobilità lenta, secondo differenti
approcci, e quattro principali categorie: 1. Waterfronts, 2. Parchi
e spazi verdi, 3. Viali urbani, 4. Ponti e sottopassaggi.
5.1. Waterfronts
1. La rivitalizzazione della
piazza di Spikeri e della promenade sul waterfront di Riga
[4]
, in Lettonia, basandosi ¶{p. 370}sulla vicinanza
geografica alla città vecchia, ha consentito di avviare la rigenerazione dell’area
degradata della città, riqualificando organicamente l’infrastruttura urbana per gli
abitanti, le aziende innovative ed i servizi alle strutture insediate. Ciò è
avvenuto mediante la realizzazione di un nuovo spazio pubblico, che ha offerto
luoghi di svago ai cittadini, unitamente alla ricostruzione del sottopassaggio
pedonale, di collegamento della città, con sentieri e
ban¶{p. 371}chine, ed una nuova pista ciclabile, che soddisfa i
requisiti di accessibilità al territorio. Per ridurre l’intenso rumore del traffico,
sono stati inoltre realizzati terrapieni inerbiti lungo la principale via Krasta,
sostituendo i magazzini con un ulteriore pendio inerbito verso la strada, e sedute
per i visitatori verso la piazza di Spikeri. Qui la strada principale della città
collega il Mercato centrale al lungofiume della Daugava. Nuove rampe conducono ora
le persone dall’area di Spikeri verso il rinnovato sottopassaggio pedonale, che
collega la passeggiata sul lungofiume della Daugava con la città, garantendo
l’accesso alle persone con difficoltà motorie. Ora, il lungofiume della Daugava si
estende per un miglio lungo la via Krasta, offrendo spazi ricreativi, giochi d’acqua
e sedute, seguendo la nuova pista ciclabile. Il lungofiume di Spikeri apre l’area ad
una passeggiata di fronte alla città vecchia, offrendo un’ampia gamma di attività
pubbliche nelle aree urbane, nonché le esclusive viste sui ponti di Riga e sulla
nuova Biblioteca nazionale della Lettonia. La rivitalizzazione del lungomare ha
infine incluso nuove infrastrutture ed il rinforzo del terrapieno inerbito, a
protezione dello spazio pubblico dal traffico. L’infrastruttura sul lungomare
prevede infine il drenaggio e stoccaggio dell’acqua meteorica; sono state dedicate
nuove banchine per il trasporto dell’acqua.
1.
Funzioni ambientali ed ecologiche, comprendenti
molti servizi ecosistemici tra cui: –
miglioramento del clima; – protezione dal rumore;
– regolazione ciclo idrologico e gestione
delle acque meteoriche; – sostegno alla biodiversità;
– conservazione degli habitat per piante e
animali selvatici. 2. Funzioni sociali
e relative alle risorse umane, connesse all’uso
diretto degli spazi aperti. – fornire spazi e strutture
per la ricreazione ed il tempo libero; – promuovere
il contatto e la comunicazione sociale, comprese le attività
culturali e commerciali; gli spazi aperti costituiscono la
chiave per la gestione della vita pubblica, fornendo luoghi
riconoscibili in cui differenti persone, gruppi sociali,
culturali, entrano in contatto. A tal fine essi devono essere
«riconsiderati», quali parte centrale di qualsiasi strategia per
consolidare la coesione sociale; – consentire
l’accesso e l’esperienza diretta con la natura;
– indurre effetti positivi sulla salute e
sul benessere delle persone; la funzione degli spazi aperti, in
termini di benessere psicologico e qualità della vita, ha un
impatto diretto sulla salute delle persone. Il valore ambientale
ed ecologico degli spazi aperti, ottenuto grazie alla
limitazione dell’intervento umano, aggiunge una componente
sociale «low budget» ai benefici per le comunità e un maggiore
comfort per le comunità non motorizzate. Un buon equilibrio
«igro-termico» durante il periodo estivo, una buona protezione
dal vento in inverno e una riduzione quotidiana del rumore
incoraggiano l’uso degli spazi pubblici sia a piedi che in
bicicletta. 3. Funzioni strutturali e
simboliche, connesse con la struttura e la forma
del percorso ciclo-pedonale. – Collegamento e
attraversamento dei luoghi. – Rappresentazione e
comunicazione di un’idea. |
2. La promenade di Westhaven
[5]
è una passeggiata accessibile al pubblico, condivisa tra ciclisti e
pedoni. Si trova ad Auckland, è lunga 1,5 km, collega la marina di Westhaven al
centro della città, rendendo fruibili servizi e opportunità ricreative del
lungomare. Una rete di ponti e nuovi parchi si interfaccia con l’acqua, cercando di
conservare l’identità dei luoghi. Numerosi punti panoramici e luoghi di aggregazione
valorizzano la passeggiata. Il progetto si inserisce in una strategia più ampia,
prevedendo interventi su ulteriori 40 km del porto di Waitemata.
¶{p. 372}
3. La riqualificazione del molo
del porto di Austerlitz
[6]
, a Parigi, interessa il rifacimento delle banchine della Senna,
patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Bonificate e sottratte al traffico, sono in
grado di favorire sia le attività portuali, sia quelle ricreative della città.
L’intervento riguarda un’area pubblica che collega il Jardin des Plantes al Parc de
Bercy; il Quai d’Austerlitz, con le sue banchine, è diventato la nuova piazza «alla
moda» di Parigi. Tuttavia, il recupero pedonale della banchina, dovendo conciliare
vincoli portuali relativi al trasporto passeggeri e merci, ha rischiato di innescare
processi di pesante impermeabilizzazione. In questo contesto lo studio sulla
disposizione e la scelta dei materiali da utilizzare per le pavimentazioni ha avuto
un ruolo importante. L’arenaria che connota gli spazi aperti parigini viene usata
anche in questo caso, con finiture diverse che identificano spazi diversi. Un’ampia
fascia a minor traffico pedonale e veicolare, caratterizzata da aree inerbite,
connette le parti, mentre pavimentazioni in pietra calcarea delimitano la
passerella, tracciando il profilo dell’edificio demolito per la costruzione del Port
Charles de Gaulle tra la Gare d’Austerlitz e la Gare de Lyon. I diversi livelli
realizzati garantiscono l’accessibilità, senza interrompere il flusso della Senna
durante le piene. Le superfici a tappeto erboso consentono l’infiltrazione
dell’acqua piovana, e contemporaneamente sviluppano condizioni per una maggiore
biodiversità. Una doppia piantata di platani, tipica delle rive sulla Senna,
incornicia le corsie di traffico. Più in basso, la parte inferiore dei muri sulla
banchina è piantumata con rampicanti della Virginia.
4. Nel 2011, la città di Madrid
ha recuperato il lungofiume urbano lungo le rive del torrente Manzanares
[7]
,
¶{p. 373}realizzando 120 ettari di nuovi spazi
pubblici, con ben 47 «sottoprogetti». Nuovi spazi attrezzati includono e
riconnettono aree sportive, piazze, aree verdi e frutteti, una spiaggia urbana, aree
di gioco per bambini, piste ciclabili e 11 nuove passerelle, che riconnettono un
esteso «corridoio verde» che attraversa il paesaggio urbano. La rete ciclabile di
Madrid Rio è concepita per soddisfare le esigenze degli spostamenti quotidiani. Le
piste ciclabili, per un totale di 30 km, corrono da nord a sud, collegandosi alla
cintura verde «Bambini in città». Progettati per essere condivisi da pedoni e
ciclisti, i percorsi incoraggiano un nuovo modo di muoversi in città, trasformando
un’area urbana storicamente marginale in un parco che collega le comunità fungendo
da piattaforma per attività e stili di vita più sani.
Note
[4] Luogo: Riga, Lettonia. Area: 14,08 acri (5,7 ettari). Realizzazione: 2013. Progetto paesaggistico: Arplan, Ltd. e A Plus Architects, Ltd. Fotografia: Aivars Silins e Ilze Denisova. Committente: Riga City Council – City Development Department. Budget: € 7.831.152.
[5] Luogo: Auckland, Nuova Zelanda. Lunghezza: 0,93 miglia (1,5 km). Realizzazione: 2015. Progetto paesaggistico: LandLAB, Architectus e Aspect Studios. Fotografia: Jonny Davis. Committente: Waterfront Auckland. Budget: NZ$ 7.000.000 (fase 1).
[6] Luogo: Parigi, Francia. Area: 4,94 acri (2 ettari). Realizzazione: 2012. Progetto paesaggistico: Urbicus, Jean-Marc Gaulier. Fotografia: Charles Delcourt. Committente: Ports de Paris. Budget: € 4.700.000.
[7] Luogo: Madrid, Spagna. Area: 297 acri (120 ettari). Realizzazione: 2011. Progetto paesaggistico: Burgos & Garrido, Porras La Casta, Rubio & Álvarez-Sala e West 8. Fotografia: Jeroen Musch, West 8. Committente: Municipalità di Madrid. Budget: € 410.000.000.