L'educazione socio-emotiva
DOI: 10.1401/9788815370327/a1
Appendice metodologica
Notizie Autori
Daria Panebianco insegna Sociologia e Analisi delle reti
sociali nell’Università di Padova. Tra le sue pubblicazioni:
Dipendenza e cultura delle relazioni. Social network analysis
e capitale sociale nei servizi alla persona (2019), Se mi togliete
il gioco divento matto. Una ricerca sul gioco d’azzardo
a Bologna (2017).
1. Gli studi di caso
Le scuole individuate per gli studi
di caso sono state selezionate secondo un criterio di campionamento, tra le 11
disponibili, a scelta ragionata. Era obiettivo del gruppo di ricerca garantire sia
l’eterogeneità tra scuole in base al profilo sociale, economico e culturale dell’utenza,
sia l’eterogeneità tra classi/sezioni, scegliendo ove possibile due sezioni all’interno
di una stessa scuola.
Sono state selezionate tre scuole:
1) scuola Ginestra, con una
prevalenza della classe sociale operaia, un’alta densità di stranieri, la cui ubicazione
è in un quartiere periferico della città di Torino (zona Nord);
2) scuola Gelsomino, con una
prevalenza della classe sociale borghese e del ceto medio, con bassa presenza di
stranieri, la cui ubicazione è nel centro della città;
3) scuola Camelia, caratterizzata da
un’utenza mista (presenza del ceto medio, delle classi operaie e di stranieri), la cui
ubicazione è in un quartiere semicentrale (Torino Ovest) con una forte tradizione
operaia.
Le tre scuole presentano anche alcune
caratteristiche comuni: sono tutte e tre, sebbene in diversa misura e con diverse
attività, aperte al territorio e alle proposte che da esso provengono. C’è una selezione
da parte di dirigenti e docenti in merito a laboratori, occasioni formative, progetti
che coinvolgono i bambini. In tutte e tre le scuole la formazione degli insegnanti non è
oggetto di misure specifiche e di investimenti da parte dei DS, le proposte formative
esterne spesso non sono fruibili per ragioni di sovrapposizione con gli
orari.¶{p. 306}
La parte qualitativa della ricerca si
è articolata in tre parti principali:
1) raccolta informazioni sulla
scuola attraverso incontri e interviste con insegnanti e dirigenti;
2) osservazioni in aula nelle classi
selezionate;
3) interviste con gli insegnanti
sulla trasformazione delle SES durante la pandemia.
Qui di seguito il dettaglio delle
diverse fasi.
Nel periodo compreso tra febbraio e
maggio 2019 sono state realizzate 11 interviste con i dirigenti scolastici delle scuole
aderenti. Ad esse sono stati affiancati altrettanti incontri con le docenti delle classi
interessate al progetto di ricerca, con l’intento di raccogliere informazioni sulle
classi, la loro composizione, le relazioni tra pari, la relazione educativa, i
principali progetti attivi, le relazioni con le famiglie. I colloqui con i dirigenti in
particolare hanno affrontato i seguenti temi: caratteristiche generali della scuola,
caratteristiche dell’utenza e sue trasformazioni nel tempo, le progettualità attive,
turnover del personale. Interviste e incontri sono stati
condotti da una ricercatrice del gruppo di ricerca, in presenza, presso i singoli plessi
scolastici.
Per quanto riguarda le osservazioni
nelle classi, queste sono avvenute nel periodo compreso tra dicembre 2019 e febbraio
2020. Si è trattato di osservazioni naturalistiche e partecipanti, calendarizzate su uno
o più giorni la settimana. Con ogni classe è stato concordato un calendario di
osservazioni, i cui requisiti dovevano essere:
a) regolarità
delle osservazioni (in media una a settimana);
b) eterogeneità
delle situazioni osservate (lezioni individuali, lezioni in compresenza, laboratori,
ricreazione, mensa, ecc.);
c) durata delle
osservazioni (da un minimo di un’ora a un massimo di mezza giornata).
Tali requisiti garantivano la
stabilità dell’ambiente di osservazione, l’accettazione della ricercatrice all’interno
della classe (sia da parte delle insegnanti, sia degli alunni), la qualità del dato
rilevato.¶{p. 307}
La scuola Ginestra ha partecipato
allo studio di caso con una sola classe quinta. La scuola Gelsomino e Camelia con due
classi ciascuna. La scelta delle classi è avvenuta in modo concertato tra i ricercatori
del gruppo, dirigenti scolastici e docenti. In dettaglio, sono state realizzate 12
osservazioni nella scuola Gelsomino; 12 osservazioni nella scuola Ginestra; 11
osservazioni nella scuola Camelia. Le osservazioni avrebbero dovuto ancora continuare
nell’ultima settimana di febbraio 2020 ma, a causa dell’emergenza sanitaria, l’attività
si è conclusa il 21 febbraio.
Sono state oggetto delle
osservazioni le seguenti dimensioni:
– aspetti di struttura: dimensione
della scuola e numerosità delle classi; composizione demografico-culturale;
localizzazione (contesto urbano); stabilità delle classi (insegnanti);
– aspetti relativi alle relazioni
scuola-famiglia-territorio: aspettative delle famiglie (rispetto alla scelta della
scuola, ai rendimenti e all’offerta formativa); relazioni con i genitori (in termini di
collaborazione, conflitto, delega); presenza di progetti all’interno della scuola e
della singola classe;
– aspetti relativi alle relazioni
interne: clima organizzativo (collaborazione tra insegnanti e con dirigenti, con alunni,
gestione dei conflitti); aspettative degli insegnanti sugli alunni; stile di
insegnamento e di relazione;
– aspetti educativo-culturali:
messaggi educativi impliciti/espliciti; enfasi cognitivo-performativa o
civile-partecipativa; messaggio educativo unitario o frammentato; forme di
socializzazione alle competenze socio-emotive.
Per quanto riguarda le interviste di
gruppo con i docenti, nel periodo compreso tra aprile-maggio 2020, durante il
lockdown e immediatamente dopo la sua conclusione sono state
organizzate 6 interviste con gli insegnanti delle scuole aderenti al progetto di
ricerca. La proposta di intervista è stata veicolata a tutti gli insegnanti e dirigenti,
ma ha ottenuto la disponibilità concreta da parte di 6 scuole su 11. Il dato è
imputabile ai diversi gradi di difficoltà organizzativa incontrati dalle scuole e dalle
docenti durante la pandemia. Le interviste suddette hanno
sondato:¶{p. 308}
a) gli aspetti
critici per gli insegnanti: senso di inefficacia sia nella didattica, sia nelle
relazioni; regresso a una didattica di tipo trasmissivo e frontale; perdita del
controllo su sé stessi, sulle procedure e routine; diverse rappresentazioni in base
all’età dei bambini; destabilizzazione emotiva legata alla mancanza di contatto con i
bambini e alla rarefazione dei contatti con alcuni di essi e le loro famiglie. Le
competenze messe in atto dagli insegnanti erano: organizzazione, creatività, resistenza
allo stress;
b) gli aspetti
positivi per gli insegnanti: incremento delle relazioni cooperative tra docenti;
attivazione rispetto a competenze digitali; inattese capacità di fronteggiare le
situazioni. Le competenze messe in atto dagli insegnanti erano: cooperazione, energia,
organizzazione;
c) gli aspetti
critici per i bambini: perdita di una routine didattica, relazionale, normativa; per
alcuni, perdita totale delle relazioni con i pari; mancanza di relazioni con i pari;
incompiutezza dell’ultimo anno. La competenza messa in atto era la resistenza allo
stress;
d) gli aspetti
positivi per i bambini: assunzione di responsabilità nella gestione del tempo; maggiore
autonomia nella gestione dei compiti; per alcuni, rafforzamento dei legami tra pari e
forme di tutorato reciproco; strategie per fronteggiare la situazione attraverso
manifestazioni creative (disegno in particolare). Le competenze messe in atto erano:
creatività, cooperazione;
e) visione
condivisa da insegnanti, dirigenti, famiglie e bambini: il valore della scuola che fino
ad ora non si era compreso. Si è superato lo stereotipo della scuola come luogo in cui
si va solo per imparare un programma didattico. La scuola viene percepita come punto di
riferimento. L’assenza dalla scuola ha generato in prima istanza una reazione di
entusiasmo, che poi si è trasformato in delusione e mancanza della frequentazione;
f) aspetti
positivi per le famiglie: coabitazione forzata e riscoperta del rapporto con i figli;
maggiore dialogo con la scuola; ricerca della scuola per avere indicazioni, confronti,
rassicurazioni;
g) aspetti
negativi per le famiglie: dove c’erano problemi ¶{p. 309}di tenuta
dentro la famiglia, si sono esasperati; senso di inadeguatezza nello svolgimento del
proprio ruolo di educatori e punti di riferimento per i bambini.
2. La survey
2.1. L’analisi bivariata
Nell’analisi bivariata si è
ricorso a diversi test statistici a seconda della distribuzione del campione e delle
variabili investigate. In particolare, sono stati eseguiti i seguenti test: t-test;
Mann-Whitney U test; one-way Anova; Kruskal-Wallis H test.
Di seguito, si riportano le note
alle tabelle dell’analisi bivariata per un approfondimento circa i test eseguiti.
Tabella 7.1.
Caratteristiche socio-demografiche
a b c d e
g h i l n Il t-test è stato eseguito per
determinare se vi erano differenze statisticamente significative nella scala totale
delle competenze con riferimento al sesso del campione; all’età, al paese di
nascita, al titolo di studio e alla condizione lavorativa dei genitori; alla
composizione familiare degli intervistati. Il Mann-Whitney U test è stato adoperato
per determinare se vi erano differenze statisticamente significative nelle
competenze della resistenza allo stress, socievolezza, collaborazione, creatività e
perseveranza con riferimento alle medesime variabili sopra citate (sesso del
campione; età, paese di nascita; titolo di studio e condizione lavorativa dei
genitori; composizione familiare).
f Le distribuzioni dei
punteggi sulle competenze erano simili per tutti i 3 gruppi, così come valutato
mediante ispezione visiva del boxplot. Le mediane presentavano
differenze statisticamente significative tra le diverse categorie della classe
sociale solo per quanto concerne la resistenza allo stress e il punteggio totale
delle competenze socio-emotive (si veda in tabella il test statistico H, il grado di
libertà e il p-value nella cella relativa alla comparazione).
Successivamente, sono state eseguite le comparazioni tra i gruppi utilizzando la
procedura di Dunn (1964) con la correzione di Bonferroni per le comparazioni
multiple solo per
¶{p. 310}le variabili della resistenza allo stress
e del punteggio totale nelle competenze socio-emotive. Tra parentesi si riportano i
valori delle mediane e il p-value aggiustato. Per quanto
riguarda la prima competenza, l’analisi post hoc ha rivelato
differenze statisticamente significative nelle mediane tra la classe operaia (12.00)
e quella di servizio (13.00) (p = .040), invece, relativamente al punteggio
complessivo nelle competenze, le differenze riguardano la combinazione classe
intermedia (79.00)/classe di servizio (81.00) (p = .042). Data l’elevata numerosità
dei test eseguiti in quanto ripetuti per ognuna delle competenze in oggetto, si è
deciso di riportare solo le mediane che nelle comparazioni presentavano differenze
statisticamente significative. Il Kruskal-Wallis H test è stato eseguito per
determinare se vi erano differenze nei punteggi dei soggetti del campione su ognuna
delle competenze oggetto del presente studio tra coloro la cui madre presentava una
delle seguenti classi sociali: «classe operaia», «classe intermedia», «classe di
servizio».