L'educazione socio-emotiva
DOI: 10.1401/9788815370327/c5
Internet
fuori scuola (%)
|
Internet per
divertimento (%)
|
Videogiochi
online (%)
|
Chattare
(%)
|
Social
network (%)
|
Internet per
info (%)
|
|
Non dedico
tempo
|
4,9
|
12,2
|
31,7
|
19,5
|
46,3
|
14,6
|
1-30
min./giorno
|
14,6
|
31,7
|
26,8
|
48,8
|
34,1
|
48,8
|
31-60
min./giorno
|
29,3
|
24,4
|
7,3
|
12,2
|
4,9
|
26,8
|
Tra 1 e 2
ore/giorno
|
26,8
|
14,6
|
17,1
|
17,1
|
9,8
|
7,3
|
Tra 2 e 4
ore/giorno
|
9,8
|
9,8
|
9,8
|
0,0
|
4,9
|
2,4
|
Più di 4
ore/giorno
|
14,6
|
7,3
|
7,3
|
2,4
|
0,0
|
0,0
|
Totale
|
100,00
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
100,00
|
100,0
|
¶
Per quanto riguarda le attività con
dispositivi elettronici, si evidenzia una fruizione di Internet significativa
(soprattutto per divertimento) e parallelamente un limitato utilizzo dei social
(comunque sottoposti a controllo su contenuti e durata dagli adulti, per quanto riferito
dalle insegnanti).
La seconda
wave del questionario riproponeva entrambe le batterie di
domande (risultati illustrati nelle tabelle 5.3b e 5.4b). Con il
lockdown sono cresciuti più di tutti il tempo trascorso a
parlare con i genitori, il tempo dedicato ai compiti e, sebbene in misura minore, anche
il tempo dedicato alla lettura. Come atteso scende il tempo dedicato a sport e amici.
Nell’uso delle tecnologie cresce Internet, in tutte le sue declinazioni, mentre non si
osservano variazioni così significative nell’uso dei social che evidentemente sono
ancora sconosciuti ai bambini o preclusi dal controllo genitoriale.
Un dato di interesse riguarda la
relazione con gli amici: non si osserva una variazione significativa del tempo dedicato
a tale tipo di relazione, forse in quanto per questi bambini gli amici coincidono con i
compagni di classe, con cui in qualche modo, attraverso la Dad, si è mantenuta una
relazione. Se questa fosse la spiegazione, ci troveremmo di fronte a bambini il cui
network è limitato e circoscritto a un solo ambiente.
Sempre nell’ottica di rilevare le
condizioni di benessere dei bambini sono state indagate le condizioni emotive riferite
al periodo precedente l’avvio dell’anno scolastico e al periodo del
lockdown.
Le risposte dei bambini a queste
domande nella prima wave del questionario sono riassunte nella
tabella 5.5a. Se ne ricava un’immagine complessivamente positiva sullo stato d’animo dei
bambini che sono per la maggior parte del loro tempo o quasi sempre allegri, calmi,
vivaci, riposati e dediti a cose che vengono da loro ritenute interessanti. È da notare
come le risposte alla domanda «mi sono sentito riposato» indichino che per oltre un
terzo dei rispondenti questa sia una situazione che non si verifica mai o soltanto
qualche volta, a conferma di quella diffusa tendenza degli
¶{p. 175}adulti a saturare il tempo dei bambini con attività, stimoli,
esperienze. I bambini con «l’agenda piena» hanno poco tempo per il riposo e la noia,
avendo un tempo fortemente strutturato dagli adulti. La letteratura e la ricerca
empirica sono concordi da tempo su questo aspetto, in particolare sul fatto che i
bambini siano precocemente esposti a una pluralità di stimoli da cui deriva la
saturazione del loro tempo. Sul piano educativo questo affastellarsi di attività e
impegni evita l’insorgenza della noia (che è invece considerata un fattore positivo e
stimolante da parte delle insegnanti) e annulla il tempo del riposo sia fisico sia
mentale. È inoltre anche da evidenziare come la condizione di «calma» riguardi meno
della metà degli intervistati come situazione normale e sperimentata frequentemente. Il
37,7% invece dichiara di non trovarsi mai o al più qualche volta in tale situazione. Non
si possiedono informazioni ulteriori per risalire alle cause di
¶{p. 176}questi stati d’animo, ma con riferimento alle narrazioni delle
insegnanti un ruolo cruciale in queste condizioni emotive deriva dal clima familiare.
Mi
sono sentito allegro (%)
|
Mi
sono sentito calmo (%)
|
Mi
sono sentito vivace (%)
|
Mi
sono sentito riposato (%)
|
Cose
interessanti (%)
|
|
Mai
|
6,6
|
16,4
|
6,6
|
13,1
|
11,5
|
Qualche
volta
|
11,5
|
21,3
|
14,8
|
21,3
|
21,3
|
Più della
metà del tempo
|
14,8
|
16,4
|
14,8
|
23,0
|
6,6
|
Quasi
sempre
|
67,2
|
45,9
|
63,9
|
42,6
|
60,7
|
Totale
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
Mi
sono sentito allegro (%)
|
Mi
sono sentito calmo (%)
|
Mi
sono sentito vivace (%)
|
Mi
sono sentito riposato (%)
|
Cose
interessanti (%)
|
|
Mai
|
0,0
|
2,4
|
2,4
|
7,3
|
0,0
|
Qualche
volta
|
34,1
|
41,5
|
43,9
|
31,7
|
53,7
|
Più della
metà del tempo
|
31,7
|
31,7
|
31,7
|
24,4
|
19,5
|
Quasi
sempre
|
34,1
|
24,4
|
22,0
|
36,6
|
26,8
|
Totale
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
Con la seconda
wave sono state riproposte le stesse domande (tab. 5.5b).
Diminuiscono complessivamente le percezioni dei bambini sul proprio stato di benessere:
si sentono meno frequentemente vivaci e allegri, assai meno frequentemente si sentono
calmi (il che induce a ritenere che o il clima familiare durante il
lockdown fosse ansiogeno; o lo fosse più in generale il clima
determinato anche dalla pressione mediatica), diminuisce la loro percezione di sentirsi
riposati e soprattutto scende drasticamente la percezione dell’aver fatto esperienze
interessanti. La domesticità mortifica la curiosità da una parte, ma dall’altra è anche
possibile ipotizzare che i bambini abitualmente iperstimolati e con svariate opportunità
(ludiche, ricreative, socializzanti, ecc.) si siano trovati di fronte a una quotidianità
molto più ordinaria, secondo i loro parametri.
Una seconda serie di domande è
stata rivolta a indagare la percezione di sicurezza da parte dei bambini in tre ambienti
distinti: la scuola, la casa, il quartiere. Le risposte sono illustrate nella tabella
5.6. Si osserva una gradualità nella definizione dei luoghi sicuri: al primo posto si
colloca la propria casa, al secondo posto la scuola e in coda il quartiere. In
considerazione dell’età dei bambini l’accesso a luoghi non sorvegliati dagli adulti
(come il quartiere) è limitato e la rappresentazione collettiva che se ne fornisce è di
pericolo e insicurezza. È comunque interessante notare come, diversamente dagli alunni
di altre scuole, i bambini della scuola Camelia dichiarino un livello di sicurezza molto
simile tra scuola e quartiere. Quindi nella loro rappresentazione c’è una polarizzazione
netta tra un luogo sicuro per eccellenza che è la propria casa e tutti gli altri luoghi
che non sono la casa. Tali domande non sono state riproposte nella seconda
wave del questionario, in quanto l’accesso a due ambienti
(scuola e quartiere) era di fatto preclusa dal lockdown.
Infine, nella stessa sezione del
questionario si affrontava il tema della vicinanza emotiva con diversi soggetti, dalla
cerchia familiare ad ambienti meno prossimi. Nella ¶{p. 177}tabella 5.7a
sono presentate le risposte dei bambini a tale sollecitazione nella prima
wave. Il grado di vicinanza varia al variare della distanza
anche geografica e della frequenza delle interazioni. Si registra la massima vicinanza
con i componenti della famiglia e con l’insegnante, per arrivare a una condizione di
distanza emotiva rispetto a coloro con cui le interazioni sono scarse. Certamente per i
bambini di questa fascia di età è difficile rappresentare a sé stessi il concetto di
vicinanza con altri di cui non possono fare una diretta esperienza.
Scuola (%)
|
Casa
(%)
|
Quartiere (%)
|
|
Per niente al
sicuro
|
6,6
|
1,6
|
14,8
|
Abbastanza al
sicuro
|
42,6
|
9,8
|
36,1
|
Molto al
sicuro
|
50,8
|
88,5
|
49,2
|
Totale
|
100,0
|
100,0
|
100,0
|
Madre (%)
|
Padre (%)
|
Fratelli (%)
|
Parenti (%)
|
Amici (%)
|
Compagni (%)
|
Insegnante (%)
|
Vicini casa (%)
|
Altri paesi (%)
|
|
Molto
distante
|
4,9
|
6,6
|
29,5
|
16,4
|
6,6
|
3,3
|
3,3
|
27,9
|
63,9
|
Distante
|
0,0
|
6,6
|
3,3
|
24,6
|
13,1
|
13,1
|
11,5
|
27,9
|
11,5
|
Vicino
|
23,0
|
31,1
|
18,0
|
29,5
|
55,7
|
47,5
|
36,1
|
29,5
|
8,2
|
Molto
vicino
|
72,1
|
55,7
|
49,2
|
29,5
|
24,6
|
36,1
|
49,2
|
14,8
|
16,4
|
Madre (%)
|
Padre (%)
|
Fratelli (%)
|
Parenti (%)
|
Amici (%)
|
Compagni (%)
|
Insegnante (%)
|
Vicini casa (%)
|
Altri paesi (%)
|
|
Molto
distante
|
4,9
|
12,2
|
24,4
|
9,8
|
14,6
|
12,2
|
9,8
|
26,8
|
53,7
|
Distante
|
4,9
|
9,8
|
7,3
|
34,1
|
19,5
|
36,6
|
34,1
|
34,1
|
26,8
|
Vicino
|
12,2
|
31,7
|
19,5
|
34,1
|
51,2
|
43,9
|
34,1
|
31,7
|
14,6
|
Molto
vicino
|
78,0
|
46,3
|
48,8
|
22,0
|
14,6
|
7,3
|
22,0
|
7,3
|
4,9
|
Le stesse domande sono state
riproposte nella seconda wave, i cui esiti sono esposti in tabella
5.7b. Qui la distribuzione delle risposte evidenzia il senso di isolamento dei bambini
derivante dalle regole del distanziamento sociale. Va quasi perduta la relazione con il
gruppo dei pari e con le insegnanti.
¶{p. 178}Paradossalmente si attenua
anche la vicinanza emotiva con i genitori con cui si trascorre più tempo
quantitativamente ma qualitativamente meno intenso forse anche a causa della
contemporanea attività di smart working a cui molti genitori erano
chiamati. Su questo punto i dati non ci consentono di tracciare un profilo univoco:
cresce anche se debolmente la vicinanza emotiva con la madre ma diminuisce sensibilmente
quella con il padre. Resta sostanzialmente stabile quella con i fratelli. Potremmo
ipotizzare che nel corso del lockdown, in cui alle misure di
distanziamento sociale e allo smart working si sono aggiunti anche
un diffuso senso di incertezza, fragilità e un complessivo smantellamento delle routine
quotidiane, le madri si siano nuovamente riconosciute in un ruolo tradizionale di
caregivers.