La solitudine di chi resta
La morte ai tempi del contagio
La pandemia di Covid-19 e le severe misure destinate a fronteggiarla hanno scompaginato la vita sociale di tutti. Ma se molte delle occasioni di socialità sono solo sospese, altre sono perdute per sempre. La morte in solitudine di una persona cara in una stanza d’ospedale, la negazione dell’ultimo saluto, l’annullamento o la celebrazione sbrigativa del rito funebre, la frettolosa sepoltura: sono rituali sociali fondamentali che non potranno essere recuperati da chi ha sofferto una perdita durante la lunga emergenza. Quali effetti ha avuto tutto questo sulle credenze, sugli atteggiamenti verso la morte, sulle pratiche funebri? Come abbiamo risposto alle drastiche restrizioni che si sono rese necessarie? Il libro fotografa le reazioni agli eventi drammatici che sta attraversando il paese per mostrare il legame che esse hanno con trasformazioni iniziate più indietro nel tempo. Ne emerge l’immagine di una comunità tutt’altro che passiva e anzi capace di utilizzare una vasta gamma di risorse per affrontare l’incertezza di questo tempo difficile.
L’indagine presentata in questo volume ha usufruito dei fondi per le ricerche di interesse nazionale Prin 2015 "Death, Dying and Disposal in Italy. Attitudes, Behaviours, Beliefs, Rituals" (2015FR7MKM), Principal Investigator: Asher Colombo.