Lo Stato fascista

"analisi asciutta e illuminante"
Adriano Prosperi
Il fascismo si proclamò totalitario e corporativo, ma non fu interamente né l’uno, né l’altro. Pretese di erigere un nuovo Stato, ma riutilizzò abbondantemente elementi e residui dello Stato liberale. Autoritario e dittatoriale, concentrò il potere pubblico, ma accettò anche una sua limitata pluralizzazione. Incorporò gli organismi di resistenza economica, eliminò libere elezioni, creò un surrogato della rappresentanza politica, si valse di organizzazioni satelliti, ma ricorse ad amministrazioni parallele per gestire la crisi economica. Sabino Cassese, in questo libro che è, al tempo stesso, una storia delle istituzioni fasciste e una ricostruzione dei tipi di Stato cesaristi, esprime dubbi sul valore euristico della nozione di totalitarismo, esamina successi e fallimenti del corporativismo e propone un’analisi più complessa dei paradossi dello Stato fascista.

è giudice emerito della Corte costituzionale e professore emerito nella Scuola Normale Superiore. Tra i suoi libri con il Mulino: "L’Italia: una società senza Stato?" (2011), "Chi governa il mondo?" (2013), "Diritto amministrativo. Una conversazione" (con L. Torchia, 2014), "Governare gli italiani. Storia dello Stato" (2014) e "Dentro la Corte. Diario di un giudice costituzionale" (2015).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2016
Isbn edizione digitale: 9788815326546
DOI: 10.978.8815/326546

Pubblicazione a stampa: 2016
Isbn edizione a stampa: 9788815261045
Collana: Biblioteca paperbacks
Pagine: 152

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