Lavoro e diritti sociali nella crisi europea
Un confronto fra costituzionalisti e giuslavoristi
Il volume nasce da una riflessione comune di giuslavoristi e costituzionalisti sulla costituzionalizzazione dei diritti sociali nell’Unione europea e sulla loro attuale sostenibilità. Con la crisi dei debiti sovrani e le contromisure adottate, l’esigibilità dei diritti sociali – per propria natura “finanziariamente condizionati” – e la loro collocazione nel quadro costituzionale multilivello sono messe in discussione. Dal punto di vista dei costituzionalisti, grande è l’incertezza sulla tenuta dei diritti e forte la necessità di ripensare il rapporto fra diritti sociali e “sostenibilità economica”, a partire da una visione solidarista e post-liberista che definisca un nuovo orizzonte comune dei popoli europei. Per i giuslavoristi, invece, il nodo cruciale sta nell’azione riequilibratrice diseguale a cui sono stati sottoposti i sistemi nazionali, in un contesto in cui il rapporto fra diritti e mercato assume caratteri controversi e sembra dover essere complessivamente ridefinito. In tale prospettiva sono gli stessi giuslavoristi a chiedersi se il bilanciamento e il principio di proporzionalità possano costituire le vie per ripensare il tradizionale paradigma garantista del diritto del lavoro. Qualunque sia la risposta regolativa, è tempo di collocare la riscrittura delle regole, dei diritti del lavoro e dei doveri di solidarietà all’interno di una teoria della giustizia sociale post-acquisitiva e post-distributiva.
Questo volume è stato pubblicato grazie al finanziamento del MIUR (PRIN 2008 “I diritti sociali nelle scritture costituzionali e nel diritto vivente: il dialogo tra la Corte di Giustizia europea e le Corti nazionali”), su iniziativa delle Unità di ricerca afferenti al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania e al Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università di Reggio Calabria.