La nazionalizzazione a due ruote
Genesi e decollo di uno scooter italiano
La Vespa è al tempo stesso un’idea originale, un’innovazione di prodotto e un bene
di consumo di massa, forse addirittura il primo, in un Paese che alla fine della seconda
guerra mondiale guarda desiderante all’America, ma ha ancora un piede nel fascismo.
Andrea Rapini spiega la genesi e il successo della Vespa concentrando la sua analisi
sulla Piaggio, di cui sono ricostruite le vicende dai primi anni Venti sino alla fine
degli anni Cinquanta, ovvero dalla produzione di aerei per Mussolini a quella di merci
per il mercato. È dunque una storia d’impresa, nella quale però i protagonisti non sono
soltanto i managers e le loro strategie, ma tutti insieme gli operai, le rappresentanze
sindacali, l’amministratore delegato, la proprietà e i dirigenti operativi. Ne viene un
libro a più livelli che delinea tutte le problematiche relative alla tecnologia, alla
costruzione dell’immagine, al lavoro e alle relazioni industriali. Un libro che
restituisce alla storia il mito della Vespa e contemporaneamente racconta una delle
forme della nazionalizzazione degli italiani.