Matelda Reho, Filippo Magni (a cura di)
Tutela e valorizzazione del paesaggio nella transizione
DOI: 10.1401/9788815413352/c7
Come anticipato, nel corso delle attività per la redazione della Variante al PTRC, adottata nel 2013, l’individuazione degli «Ambiti di paesaggio», con efficacia ai sensi dell’art. 135, del Codice e dell’art. 45-ter della l.r. 11/2004, identifica il punto di partenza per la redazione dei piani paesaggistici regionali d’ambito, da redigersi congiuntamente con il MiC, almeno per la parte riguardante i «beni paesaggistici» e con il coordinamento del
{p. 175}Comitato tecnico per il paesaggio, a composizione paritetica ministeriale e regionale.
Fig. 5. Quadro per la ricognizione dei beni paesaggistici.
Come anticipato, la prima area oggetto di PPRA ha riguardato l’ambito dell’«Arco Costiero Adriatico – Laguna di Venezia e Delta del Po» [1]
, su cui si sono concentrate le {p. 176}analisi e le sperimentazioni del CTP e che costituisce una sorta di «prototipo» in grado di testare una metodologia {p. 177}di lavoro, da riprodurre successivamente anche per gli altri ambiti della regione.
Fig. 6. PPRA «Arco Costiero Adriatico – Laguna di Venezia e Delta del Po».
L’ambito rappresenta un contesto ideale ove intervenire con la pianificazione paesaggistica prevista dal Codice, ma anche dalla CEP, ossia coniugando la necessità di tutela dei numerosissimi beni paesaggistici presenti (sia di notevole interesse pubblico che tutelati per legge) con le esigenze di cura e valorizzazione di tutti i paesaggi e le opportunità di trasformazioni territoriali sostenibili.
Il territorio ricompreso presenta una coesistenza di caratteri paesaggistici molto vari, da quelli lagunari e deltizi con caratteristiche di elevata naturalità, ai contesti urbanizzati e della città diffusa. L’ambito è già interessato dai piani di area della Laguna e Area veneziana e del Delta del Po ed è stato pertanto oggetto di specifiche esperienze di pianificazione territoriale che hanno storicamente caratterizzato le politiche di governo del territorio della regione; il PPRA si innesta in tal modo in una logica di continuità con il bagaglio disciplinare che ha caratterizzato la pianificazione regionale. {p. 178}
Il Documento preliminare del PPRA, adottato nel 2012, delinea la struttura del piano paesaggistico, che si articola secondo tre assi strategici (tutela dei beni paesaggistici, cura e valorizzazione dei paesaggi, integrazione del paesaggio nelle politiche di governo del territorio) e, dopo un inquadramento territoriale, illustra il processo di ricognizione dei beni paesaggistici e definisce gli obiettivi di piano per i tre assi strategici individuati.
I tre assi presentano evidenti relazioni reciproche trasversali a tutto il piano.
Il primo elemento di trasversalità si manifesta già al livello di analisi del paesaggio, che, al di là della divisione in termini di legge fra aree tutelate e non tutelate, hanno condotto a effettuare uno studio complessivo del paesaggio dell’ambito, che si è tradotto nella articolazione del paesaggio in strutture, componenti ed elementi. Questa articolazione è trasversale ai tre assi ed infatti riguarda sia le aree tutelate che le aree non tutelate e coinvolge anche l’integrazione con gli strumenti di pianificazione urbanistica e settoriale.
Il secondo elemento di trasversalità si manifesta a livello progettuale attraverso la definizione di obiettivi di qualità paesaggistica che sono comuni a tutti e tre gli assi. Gli obiettivi infatti si applicano con un diverso livello di specificità sia all’interno delle aree tutelate (conformandosi in indirizzi e prescrizioni) sia all’interno delle aree non tutelate, e costituiscono il riferimento base anche per l’integrazione futura del paesaggio nelle politiche territoriali. Infatti la definizione di obiettivi condivisi deve costituire il quadro di riferimento comune per tutte quelle attività che hanno incidenza sul paesaggio.
Con riferimento alle attività svolte, il CTP ha portato a compimento la ricognizione e validazione degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico, di cui all’art. 136, del Codice (per un totale di 506 validazioni) e di riconoscimento delle aree tutelate per legge, di cui all’art. 142; inoltre ha strutturato la forma e l’articolazione del piano e predisposto una prima individuazione degli ulteriori contesti e dei Sistemi di valori (Ville venete, Parchi e giardini di rilevanza paesaggistica, Forti e manufatti difensivi, {p. 179}Architetture del Novecento, Archeologia industriale, Zone umide e Isole della Laguna).
Tali attività, che hanno permesso di disporre della completa rappresentazione cartografica di tutti i beni paesaggistici indicati dal Codice e dei beni che costituiscono i Sistemi di valori individuati, rappresentano il nucleo originario del piano, di cui la regione dovrà avvalersi, d’intesa con il MiC, per definire, nel segno di una continuità efficace, il percorso relativo alla pianificazione paesaggistica del territorio veneto (DCR 61 del 30 giugno 2020).
La metodologia messa in campo per il PPRA «Arco Costiero Adriatico – Laguna di Venezia e Delta del Po» rappresenta in questo senso un importante strumento di pianificazione paesaggistica con riferimento alla complessità del territorio regionale e sarà certamente elemento prioritario cui guardare nella fase di redazione dei piani relativi ai diversi ambiti di paesaggio, quando le aree tutelate saranno prese in considerazione non solo per il loro valore intrinseco ma in quanto parte di un sistema articolato di «paesaggi», come rappresentati nella Convenzione europea del paesaggio, e tali da richiedere strategie, orientamenti integrati e sinergici, per guidare con coerenza, in una logica di armonizzazione tra interesse personale e bene collettivo, le trasformazioni provocate dai processi di sviluppo sociali, economici ed ambientali.
Note
[1] Il PPRA «Arco Costiero Adriatico – Laguna di Venezia e Delta del Po», autorizzato con DGR 2938 del 14/12/2010, non è adottato ai sensi della l.r. 11/2004 e del d.lgs. 42/2004; la giunta regionale con DGR 699 del 15/05/2015 ha preso atto degli elaborati costituenti il «Quadro per la tutela, cura, valorizzazione e integrazione del paesaggio»: – Relazione illustrativa, contenente la descrizione del percorso di pianificazione effettuato secondo le indicazioni formulate dal CTP, nonché la descrizione dei contenuti di piano e delle loro modalità di predisposizione; – Ricognizione degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico di cui all’articolo 136 del d.lgs. 42/2004, articolata in schede contenenti gli elementi identificativi dei vincoli ex art. 136 e la relativa motivazione, nonché la perimetrazione su Carta tecnica regionale e su foto aerea; – Riconoscimento delle aree tutelate per legge di cui all’articolo 142, comma 1, lett. m) del d.lgs. 42/2004, articolato in specifiche schede redatte coerentemente a quelle relative ai beni ex art. 136; – Repertori dei Sistemi di valore, costituiti da schede di sintesi dei singoli elementi contenenti i principali aspetti identificativi, il loro inquadramento territoriale, la rappresentazione cartografica e le loro relazioni, con in premessa una specifica relazione introduttiva; i Repertori sono articolati in 7 elaborati riguardanti: Ville venete, Parchi e giardini di rilevanza paesaggistica, Forti e manufatti difensivi, Architetture del Novecento, Archeologia industriale, Zone umide e Isole della Laguna; – Tav. 1 - Quadro dei Beni paesaggistici tutelati (in scala 1:100.000), rappresentante i vincoli ex artt. 136 e 142, quale sintesi delle perimetrazioni di dettaglio indicate negli elaborati specifici; – Tav. 2 - Ricognizione delle aree tutelate per legge, di cui all’articolo 142, comma 1 lett. a), b), c), f), g), h), i), m) del d.lgs. 42/2004 (in scala 1:25.000), rappresentante le perimetrazioni di tali aree; – Tav. 3 - Aree soggette a valorizzazione e riqualificazione paesaggistica (in scala 1:25.000), contenente una prima individuazione degli ulteriori contesti di rilevanza paesaggistica di cui all’art. 143, comma 1, lett. e) del d.lgs. 42/2004 e delle aree compromesse e degradate di cui al comma 4 del medesimo articolo; – Tav. 4 - Componenti ed elementi specifici di paesaggio - Prima individuazione (in scala 1:25.000), contenente la rappresentazione, sulla base delle principali fonti informative regionali attualmente disponibili, delle componenti e degli elementi costitutivi dei beni paesaggistici, secondo le definizioni formulate dal CTP relativamente al territorio considerato; – Tav. 5 - Scenario paesaggistico-territoriale (in scala 1:100.000), che propone una sintesi di particolari aspetti della pianificazione paesaggistica, territoriale e settoriale in essere; – Relazione alle Norme di attuazione, contenente i principali riferimenti giuridico-amministrativi delle medesime e la descrizione della loro struttura e articolazione; – Atlante ricognitivo del paesaggio – Schede relative all’Ambito Arco Costiero Adriatico Laguna di Venezia e Delta del Po, contenente le schede estratte dall’Atlante ricognitivo adottato con la Variante al PTRC nel 2013 interessanti l’ambito oggetto di piano; – Rapporto Ambientale – Valutazione in itinere, documento intermedio del processo di Valutazione ambientale strategica (VAS), contenente alcune indicazioni circa la coerenza con gli obiettivi del Documento preliminare e del relativo Rapporto ambientale preliminare, nonché per meglio orientare le azioni di piano nella direzione della loro sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico; – Apparati conoscitivi e bibliografici relativi alla ricognizione delle aree di cui all’articolo 142, comma 1 lett. m) del Codice, allegato alle specifiche elaborazioni effettuate contenente l’analisi propedeutica all’individuazione delle zone di interesse archeologico.