Elena dell'Agnese, Daniel Delatin Rodrigues (a cura di)
Re(l)-azioni
DOI: 10.1401/9788815410795/c6
Le contraddizioni possono essere una fonte feconda di cambiamento. Una via d’uscita da una contraddizione è infatti l’innovazione. [...] concetto di innovazione come emancipazione, ovvero quell’azione sociale che guarda al futuro affrontando le contraddizioni nella tensione di un miglioramento delle prospettive di vita, in modo aperto e inclusivo [Carrosio 2019, 18].
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Segue una rielaborazione sintetica della SWOT Analysis disposta dal PSR Piemonte. Il focus resta sul settore agricolo e sulle dinamiche sociali in quanto utili al fine dell’elaborato.
 
Tab. 6.1. Sintesi dei punti di forza
Soggetti produttori d’innovazione (atenei, enti nazionali, regionali, locali e privati)
Tradizione nella cooperazione (ad es. cantine cooperative)
Giovani: maggiori competenze e aziende più grandi
Export agroalimentare (nuovi mercati es. BRICS)
Innovazione sociale: spontanea e con fini sociali e socioassistenziali
Biodiversità naturale
Propensione alla multifunzionalità
Sviluppo infrastrutture turistiche rurali (rete sentieristica di 16.000 km) e strutture ricettive
Eccellenze vitivinicole: Piemonte prima regione italiana per incidenza di vini DOC e DOCG, 80% prodotti da uve locali
Patrimonio rurale: ambiente, cultura (Monferrato UNESCO), artigianato
 
 
Fonte: Dati PSR Piemonte. Rielaborazione grafica propria.
Tab. 6.2. Sintesi dei punti di debolezza
Assenza governance comune e sinergie nella diffusione di conoscenza
Carenti modelli d’integrazione di filiera
Scarso coinvolgimento di imprese agricole e PMI nella filiera dell’innovazione
Digital divide: garantito accesso solo alla banda larga di base (2Mpbs) nelle aree rurali
Criticità nelle competenze degli imprenditori agricoli: carente in economia, finanza e marketing
Scarsa diffusione delle coltivazioni biologiche: solo 2% della SAU. Causa onerosità
Senilizzazione (7% dei conduttori con età < 35 anni)
Declino socioeconomico delle aree rurali: riduzione servizi e opportunità lavorative
Frammentazione strutturale
Carenza di infrastrutture rurali (rete di viabilità)
Modesta redditività dell’agricoltura: redditi e produttività della terra inferiori a media nazionale
Crisi di welfare nelle aree rurali: servizi socioassistenziali, sanitari, culturali più rarefatti nelle aree rurali rispetto alla media regionale o di difficile accesso (ad es. servizi scolastici)
 
 
Fonte: Dati PSR Piemonte. Rielaborazione grafica propria.
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Tab. 6.3. Sintesi opportunità
Innovazione produttiva: sostenibilità, multifunzionalità, organizzazione e relazioni
Sostenibilità: bio ed energia rinnovabile (biomasse)
Innovazione di network: relazioni tra imprese, ricerca, consulenze, enti pubblici, formazione
Nuovi insediamenti nelle aree rurali
Innovazione sociale: servizi socioassistenziali per la collettività
Sviluppo del turismo rurale
Nuovi mercati per prodotti qualificati: export e filiera corta
Valorizzazione integrata dell’offerta agroalimentare e del patrimonio locale: economia del gusto
Ricambio generazionale e neo-rurali
Patrimonio vitivinicolo UNESCO
Sviluppo della diversificazione: domanda di servizi dalla comunità e patrimonio eclettico
ICT: riduzione del gap nell’accesso ai servizi e nella connessione città-mercati
Coordinamento di filiera: legami in funzione qualitativa ed etico-sociale
Valorizzare le esperienze di progettazione integrata e governance locale in ottica di sviluppo delle aree interne (obiettivo SNAI)
 
 
Fonte: Dati PSR Piemonte. Rielaborazione grafica propria.
Tab. 6.4. Sintesi rischi
Vanificazione potenziale innovativo: poco coinvolgimento PMI e insufficienti soluzioni per le necessità locali
Abbandono delle attività di manutenzione del territorio
Crisi economica: penalizzazione consumi interni e polarizzazione comportamenti d’acquisto
Cambiamento climatico: eventi estremi, aumento dei pericoli per le comunità locali, dei costi di ripristino; rischio per la tenuta del tessuto economico
Senilizzazione e ICT: rapporto inversamente proporzionale minaccia la diffusione del digitale
Rischio idrogeologico, impoverimento della sostanza organica del suolo, rischio di erosione e desertificazione
Volatilità dei prezzi delle materie prime agricole ed energetiche: difficile pianificazione
Declino del welfare: deprivazione dei servizi può vanificare i segnali di ripresa
Aumento consumo di suolo
Digital divide: penalizza opportunità popolazione e imprese
Erosione del valore aggiunto agricolo lungo la filiera: cresce la quota assorbita dal commerciale, a scapito della fase agricola e industriale della filiera
Disoccupazione: tra le cause il ritardo del sistema scolastico nell’adattarsi alle nuove richieste del mercato del lavoro (economia della conoscenza)
 
 
Fonte: Dati PSR Piemonte. Rielaborazione grafica propria.

2.2. L’opportunità agricoltura sociale in Piemonte

L’agricoltura sociale si pone senza forzatura alcuna nel quadro descritto, in quanto sono emergenti le spinte sociali e produttive che ne determinano la genesi ossia l’innovazione di processo, la diversificazione, la carenza di welfare nelle aree interne. L’arrivo dei neo-rurali e il successo della filiera corta, nonché l’espansione di una classe media di consumatori attenti alla qualità e all’etica lavorativa, confermano l’opportunità dietro questo tipo di progetto imprenditoriale che non solo si colloca sul mercato come produttore di generi agricoli, ma si configura anche come punto di riferimento per la comunità, erogatore di servizi e garante di beni comuni altrimenti assenti o degradati.
Una conformazione di business, multifunzionale e a vocazione sociale, che mette l’azienda agricola in una posizione appetibile per determinanti stakeholders attivamente impegnati nella trasformazione del territorio, evidenziati nella SWOT: i portatori di innovazione, le associazioni di settore, la filiera, i consumatori e produttori locali. Non escludendo comunque anche portatori di interesse di altra natura come gli enti pubblici, alleviati economicamente dall’azione sull’area di competenza di forze private a favore di necessità comunitarie.
Si tratta del coinvolgimento di vari soggetti eterogenei per obiettivi e strumenti, potenzialmente capaci di far fiorire sistemi di autogestione locale legati al territorio in cui e per cui nascono.
Rallentando la lettura della questione emerge inevitabile la richiesta di un prerequisito: la capacità di costruire e mantenere una rete. La cooperazione si impone come anello essenziale nell’ottimizzazione delle risorse e delle conoscenze a disposizione in loco, nonché nell’emancipazione degli sforzi compiuti da casi isolati a paradigmi di azione comuni e benefici in una dimensione spazio-tempo che sia incisiva e decisiva.
Così come le opportunità, anche le minacce sono consistenti e sono effettivamente la causa del difficile consolidamento di tale attività: la frammentazione e polarizzazione {p. 140}dell’imprenditorialità agricola sono un grosso ostacolo, così come la generale carenza di competenze degli addetti ai lavori e il difficile accesso alla conoscenza e ai sostegni pubblici. Questo sottolinea l’esigenza di una pianificazione a monte, una governance comune che renda i progetti davvero efficienti e durevoli, oltre che diffusi, elevandoli a modello di sviluppo territoriale accessibile.
Convalida la validità della direzione il PSR, il quale considera l’agricoltura sociale e i suoi progetti come esclusiva operazione volta al raggiungimento dell’obiettivo M16-Cooperazione [14]
, nonché l’emanazione di una norma dedicata, la legge regionale 22 gennaio 2019, n. 1 in materia di riordino delle norme di agricoltura e di sviluppo rurale [15]
.
Per quanto riguarda le esperienze dal basso, il Piemonte è in fibrillazione, e lo è su vari terreni.
A titolo progettuale, è molto diffusa la realtà delle fattorie didattiche, dedite alla cura di un’identità soggettiva che sia integrata con quella comunitaria e territoriale [16]
. Tali aziende agricole sociali, in primis, offrono alle giovanissime generazioni l’opportunità di apprendere attraverso metodi pedagogici attivi, per i quali la scoperta, l’osservazione e il rispetto delle sinergie esistenti rappresentano le lenti attraverso le quali approcciarsi al mondo. In tale paradigma non è solo una nozione fine a sé stessa a essere tramandata, quanto un sistema di valori e uno spirito critico garanti di consapevolezza nel lungo termine. Consapevolezza di avere delle radici, consapevolezza di avere delle ali. Si approfondirà nel prossimo paragrafo la pervasività dell’effetto domino innescato da modelli come quello della fattoria didattica.
Tornando sul piano dell’agricoltura sociale in genere, si registra poi in Piemonte una diffusa determinazione post-pandemica, da parte del comparto agricolo, a guidare la {p. 141}ripresa delle aree rurali raccogliendo istanze, radunando forze e dispiegando creatività. Non è più assistenzialismo che viene ricercato quanto un apporto di mezzi attuativi e competenze strumentali. Ci parla di ciò il susseguirsi di iniziative formative, informative, organizzative intraprese soprattutto da operatori di settore e associazioni, volte specificatamente a un progressivo miglioramento della consapevolezza ma soprattutto della strutturazione del modello in questione. Forum creati ad hoc [17]
, seminari, corsi [18]
, interventi. Il passo successivo a questa conquistata sensibilità al tema, secondo Coldiretti, è ora una cooperazione dell’attore pubblico nella sburocratizzazione delle procedure e nell’agevolare le aziende che hanno scelto di integrare nel loro orizzonte un fine solidale [19]
.
In pillole, rispetto all’analisi SWOT rappresentante il Piemonte in tal sede, basti pensare che lo sposalizio agricoltura-sociale contribuisce:
– alla creazione di nuovi significati identitari, per singoli e per comunità, per residenti storici e nuovi venturi;
– alla diversificazione delle imprese agricole incrementandone la solidità;
– alla qualità di vita nelle aree rurali da un punto di vista lavorativo, formativo, di welfare;
– alle prestazioni economiche e sociali di tutto il tessuto, garantendone maggiore resistenza, resilienza, propositività.
Quattro brevi spunti di riflessione. Da ognuno di questi se ne potrebbero sviscerare a catena altrettanti e altrettanti ancora, tanti quanti sono i destinatari di benefici eccezionalmente sinergici, frutto di legami e linguaggi collaborativi.
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Note
[14] Fonte web: Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte (PSR), Misura 16, Operazione 16.9.1: «Progetti di agricoltura sociale».
[15] Regione Piemonte, legge regionale 22 gennaio 2019, n. 1, Riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale, BU4S3 24 gennaio 2019.
[16] Fonte web: Regione Piemonte, Multifunzionalità e agricoltura sociale, Elenco regionale delle fattorie didattiche del Piemonte.
[17] Fonte web: Forum Nazionale di Agricoltura Sociale, Piemonte: nasce il Forum Regionale Agricoltura Sociale.
[18] Fonte web: Confcooperative Piemonte, Agricoltura sociale. Al via il ciclo di incontri promosso da Confcooperative Piemonte.
[19] Fonte web: Coldiretti Piemonte, Agricoltura sociale: per nuovo modello di welfare serve sburocratizzare e procedere.