La Terza Italia
Reinventare la nazione alla fine del Novecento
Negli anni Settanta del Novecento si scopre l’esistenza di un’altra Italia,
quella del Centro/Nord-Est, che cresce grazie all’imprenditorialità
delle famiglie, al dinamismo delle piccole industrie, alla coesione
delle comunità locali. Cambia allora il modo di pensare alla nazione.
Comincia un gigantesco sforzo di ridefinizione della geografia
economica, sociale e culturale del paese, che s’intreccia alle strategie dei
partiti politici, impegnati a immaginare un originale “modello italiano”
di sviluppo. Questa rappresentazione trova credito anche all’estero,
dove la Terza Italia diviene uno degli esempi più citati per dimostrare
l’avvento di un’era del postfordismo.
Si consolida così il ritratto di un’Italia civile ed equilibrata,
incontaminata dalle degradazioni industriali e dagli atavismi agricoli,
che ambisce non solo a rappresentare la parte più sana della nazione, ma
anche una soluzione ai mali del capitalismo e del collettivismo.