Pandemocrazia
Conoscenza, potere e sfera pubblica nell'età pandemica
La pandemia da COVID-19 ha rappresentato una cesura nell'esistenza di miliardi di persone, con un pesante carico di morte e di dolore. Molto è cambiato nelle forme di vita, nelle modalità di aggregazione, nell'utilizzo dei nuovi media, nell'organizzazione delle scelte pubbliche, con l'aumento di povertà e disabilità che hanno messo a dura prova i sistemi democratici. La pandemia ha così determinato un cambio di paradigma, anche a livello scientifico, a segno di più profonde crisi strutturali, culturali e politiche in corso. Una volta superati il momento acuto della crisi e lo spaesamento per un evento emergenziale imprevisto, si tende però a rimuovere il ricordo del pericolo e il rischio ancora attuale.
Il caso dell'Italia – il primo paese europeo ad essere affetto con tanta gravità dal coronavirus – diventa un importante esempio per lo studio delle conseguenze pandemiche di lunga durata. Da tale considerazione è nata la ricerca multidisciplinare e integrata qui presentata, che – condotta da diciassette ricercatrici e ricercatori dalle diverse competenze e di differenti generazioni – rappresenta un primo tentativo non solo per riflettere su ciò che è accaduto, bensì per apprendere al fine di prevenire.
I CAPITOLI
DOI | 10.1401/9788815411297/p1
Introduzione. Pandemia: il magnete di un mondo malato, di Marina Calloni
Il male viene da lontano, come è accaduto per tutte le pestilenze del passato, con il suo carico di morte e di dolore. Non ha ancora nemmeno un nome: il virus è sconosciuto e difficile da ammettere nella sua gravità. Viene nascosto e annunciato solo alcuni mesi dopo la sua prima apparizione. È silente, ma diventa visibile per gli effetti mortali che produce, seppur nella sua incorporeità materiale. Non distrugge le cose, ma le persone, disorientate nel non sapere dove e come trovare scampo. Il virus innominato entra così nella vita di miliardi di persone in modo inaspettato, subdolo e letale: è un’entità biologica che provoca morte, replicandosi attraverso varianti. È un avversario micidiale senza armi, ma che non permette salvezza in nessun luogo. La scienza, la politica, la società e gli individui sono confusi ed impauriti. Non ci sono macerie materiali: la natura cresce rigogliosa, l’aria è più pulita, gli animali riprendono le strade come vie di transito, mentre gli umani sono...
Pagine | 7 - 15
DOI | 10.1401/9788815411297/c1
Capitolo primo
Fra ritardi e rinunce. L’effetto del Covid-19 sulla popolazione italiana, di Giuseppe Raguso e Patrizia Farina
Abstract Il 2020 è stato un anno di profonda crisi in tutto il mondo. Le vite di miliardi di persone hanno subito un improvviso e violento mutamento a causa del rapido diffondersi del virus Covid-19 e delle severe strategie adottate dai governi per cercare di contenerne la propagazione. Al fine di analizzare gli effetti che la pandemia ha avuto sulla popolazione italiana nelle diverse regioni, sono state prese in considerazione le fonti statistiche e la letteratura pubblicata nel biennio 2020-2021. Gli effetti sulle condizioni di salute e persino sulla sopravvivenza stessa della popolazione nelle diverse fasi del contagio sono stati intensamente negativi. All’elevata mortalità si aggiungono gli effetti indiretti sulla salute. L’intensità della pandemia nella prima fase è ben rappresentata dal tasso standardizzato di mortalità che rivela intensità diverse fra le regioni. Nelle fasi successive il divario regionale si è ridotto senza tuttavia scomparire. La crisi pandemica ha...
Pagine | 17 - 32
DOI | 10.1401/9788815411297/c2
Capitolo secondo
Sfera pubblica e comunicazione politica al tempo delle piattaforme, di Luca Corchia
Abstract La comunicazione è stata una dimensione cruciale del periodo di emergenza da Covid-19 in cui alla pandemia sanitaria si sono sommati, in uno stato di «policrisi», problemi economici, politici, sociali ed esistenziali. La networked politics si riferisce a una politica postmediale che tende a strutturarsi su base reticolare e connettiva in una sorta di autocomunicazione di massa. È alla luce di questi mutamenti di struttura della sfera pubblica che meglio si comprendono le tendenze in corso nella comunicazione politica, in una situazione da tempo caratterizzata da campagne elettorali permanenti. Considerati i mutamenti di struttura della sfera pubblica e le tendenze della comunicazione politica, potrebbe sembrare vana la domanda habermasiana se la comunicazione che circola nei social network abbia l’effetto di strutturare uno spazio discorsivo dotato di valenze epistemiche e di attivare forme di empowerment. Tuttavia, vi sono fattori che alimentano la speranza in una...
Pagine | 39 - 55
DOI | 10.1401/9788815411297/c3
Capitolo terzo
Infodemia: perché è necessaria una statistical literacy. La lezione della pandemia, di Fulvia Mecatti e Silvana A. Romio
Abstract È stata pandemia e, insieme, una tempesta planetaria di dati, statistiche, modelli, «picchi» e previsioni, amplificata dai mezzi di comunicazione e accelerata da Internet. Un fenomeno che si è palesato con un’intensità senza precedenti associato al Coronavirus, ma già da tempo in atto e pervasivo. Un «buon» grado di qualità dei dati è condizione necessaria, ma non sufficiente, affinché anche i risultati dell’analisi statistica siano di qualità, cioè riflettano la realtà in cui i dati sono stati osservati. Sin dalle prime fasi dell’infodemia associata al diffondersi dell’infezione da Sars-CoV-2, le istituzioni di controllo nazionali ed europee si sono attivate con svariate misure di prevenzione contro fake news e misinformazione. Ne sono esempi la webpage Covid19 – Per gli utenti sul sito di Agcom e le Linee guida Eaca in collaborazione con la Commissione europea. L’incertezza che ha permeato le nostre vite nel tempo della pandemia caratterizza anche gran parte delle nostre...
Pagine | 61 - 78
DOI | 10.1401/9788815411297/c4
Capitolo quarto
La comunicazione scientifica come mediazione tra esperti e cittadini. Lezioni apprese durante la pandemia, di Roberto Carradore, Andrea Cerroni e Maria Nicolaci
Abstract La pandemia ha segnato un punto di discontinuità difficilmente sopravvalutabile nei rapporti fra scienza e società civile, tanto da far parlare di fatto sociale totale da potersi iscrivere più esattamente alla categoria delle sindemie. Il ruolo dell’expertise e l’impatto sul divario di conoscenza e fiducia nel rapporto triangolare tra scienza, politica e società, è un ambito di ricerca tutt’altro che inesplorato e anzi in forte crescita negli ultimi decenni. L’evento pandemico invita a rinnovare l’attenzione soprattutto in merito all’accettabilità sociale delle soluzioni biotecnologiche a base di virus che, in confronto ai pesticidi (in agricoltura) e agli antibiotici (in medicina), possono essere rubricate nell’alveo dell’innovazione sostenibile. Non certo per la prima volta ma mai con tanta dirompente urgenza a causa di questa emergenza globale, lo scienziato è al centro dell’attenzione del decisore politico e del dibattito pubblico. Tale figura può essere definita come...
Pagine | 83 - 102
DOI | 10.1401/9788815411297/c5
Capitolo quinto
Nuove dimensioni della sfera pubblica tra reale e virtuale. La pandemia e il cambiamento delle visioni del mondo, di Maria Calloni
Abstract L’apparizione silenziosa ma letale del Covid-19 ha causato morti e scompiglio nelle vite di miliardi di persone, creato disorientamento nella vita pubblica, scombinato saperi consolidati, prodotto misinformazione/disinformazione, provocato disaffezione verso la comunicazione scientifica, radicalizzato la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, così come esplicitato nei capitoli precedenti. Una volta «superato» nel post-secolarismo il mondo trascendente della metafisica (intesa come la «vera realtà» rispetto al contingente), ci troviamo oggi a convivere con uno spazio duplicato. La compresenza quotidiana dello spazio virtuale di Internet con la realtà materiale dei «dati di fatto» ha senza dubbio aperto nuovi campi di comunicazione e di libertà nella costruzione di reti e di connessioni a distanza, creando nuove opportunità, conoscenze, legami e dialogo fra culture differenti. Il Coronavirus è stato raffigurato come un nemico senza corpo da cui difendersi grazie a...
Pagine | 105 - 124
DOI | 10.1401/9788815411297/c6
Capitolo sesto
Prevenire, controllare, rassicurare: la pubblica sicurezza durante la pandemia, di Leonard Mazzone, Fabio Quassoli, Eleonora Di Molfetta e Giacomo Campini
Abstract Oltre a relegare progressivamente in secondo piano un’altra emergenza globale come il cambiamento climatico e ad accentuare la crisi che aveva già investito alcuni settori della vita sociale, l’evento globale che ha segnato la storia più recente – la crisi pandemica – ha inaugurato una svolta politica. Prima ancora che il vaccino venisse introdotto senza obbligo e, con esso, il green pass, in Italia le misure assunte dai governi Conte II e Draghi sono state al centro di un dibattito filosofico-politico molto acceso, che ha trovato un ospitale luogo di espressione sul sito dell’Istituto italiano degli studi filosofici di Napoli. Se le versioni apocalittiche dell’eccezionalismo mostrano una certa miopia nei confronti delle diverse eccezioni sovrane in gioco, gli interpreti liberali fanno di tutto per ribadire il rispetto rigoroso di norme là dove a regnare sovrano è solo il disordine inintenzionale delle misure emergenziali. Il quadro che emerge dai racconti dei vertici delle...
Pagine | 127 - 145
DOI | 10.1401/9788815411297/c7
Capitolo settimo
Dalla crisi della cura alla cura democratica, di Laura Fano Morrissey e Giorgia Serughetti
Abstract Il primo patogeno a diffusione globale, responsabile della pandemia di Covid-19, ha colpito le società di larga parte del pianeta, in modalità traumatica, nella loro capacità di preservare e riprodurre la vita. Da alcuni decenni, soprattutto a partire dal crollo economico-finanziario del 2008, comunque da ben prima dello scoppio della pandemia di Covid-19, nei Paesi anglofoni si parla di «crisi della cura». L’espressione ha origine nella letteratura filosofica e sociologica femminista che da tempo segnala gli effetti concomitanti di deprivazione di sicurezza sociale e sfruttamento delle capacità relazionali in contesti di mercato. Ri-Make è stato uno spazio autogestito che, fino allo sgombero del luglio 2022, aveva sede in un ex liceo recuperato all’uso comune. Il fine con cui nasce è quello di attuare pratiche mutualistiche nel quartiere in cui era situato, come forma di risposta ai bisogni fondamentali in alternativa alla logica assistenzialista sia delle istituzioni, sia...
Pagine | 149 - 168
DOI | 10.1401/9788815411297/c8
Capitolo ottavo
L’Unione europea e le sue periferie. Soli- darietà ai tempi del Covid-19, di Tatjana Sekulić e Blerina Duli
Abstract Nel corso della lunga storia delle integrazioni europee, il Covid-19 ha messo a dura prova i legami solidali tra i Paesi membri dell’Unione europea, e non solo quelli. La pandemia di coronavirus ha richiamato le istituzioni e i cittadini a una solidarietà europea nuova, riportando alla memoria le crisi precedenti, da quella finanziaria del 2008, alla crisi migratoria iniziata nel 2015, e alla Brexit 2016-2020. La pandemia ha risvegliato ovunque un nazionalismo che si nutriva di esclusioni, per lasciare spazio e inclusione solo di altri privilegiati, solo successivamente e solo in maniera molto selettiva sulla base di alleanze e affiliazioni storiche e politiche. Lo scoppio della pandemia di Covid-19 ha messo alla prova la coesione e la capacità di integrazione delle politiche della Ue, non solo per quanto riguarda la sua governance interna, ma anche in relazione ai suoi partenariati strategici con i Paesi vicini, a partire dai Paesi dei Balcani occidentali in via di...
Pagine | 171 - 190
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Le autrici e gli autori
Marina Calloni è professoressa ordinaria di Filosofia politica e sociale presso l’Università di Milano-Bicocca. Ha insegnato e svolto ricerche in numerosi Paesi, collaborando con università, associazioni e istituzioni sovranazionali. È presidente della Società Italiana di Teoria Critica. Dirige il centro di ricerca Adv – Against Domestic Violence e l’academic network Unire. Ha pubblicato molteplici lavori scientifici in diverse lingue, concernenti diritti umani, democrazia e conflitti, studi di genere, critica della violenza, sfera pubblica. Nel 2020 è stata nominata dal presidente Sergio Mattarella Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Giacomo Campini è dottorando in Urban Studies presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca. I suoi interessi di ricerca riguardano la sicurezza urbana, le politiche di sicurezza, le attività di policing e le pratiche di sorveglianza. Roberto Carradore, dottore di ricerca in Sociologia...
Pagine | 193 - 197