Il grande sconvolgimento
Rischi di stagnazione, tecnologia, istituzioni politiche
Vent’anni dopo l’inizio della globalizzazione il mondo si confronta ogni giorno con le convulsioni di alcuni trend di lungo periodo, ancora in atto: l’affermazione del nuovo mondo, la rivoluzione tecnologica, l’unione monetaria europea, l’invecchiamento della popolazione, lo scontro tra le civiltà. Sotto la pressione di queste tendenze ci si chiede se la stessa globalizzazione non abbia esaurito la propria forza, e se invece di avere maggiore integrazione mondiale non si stia andando verso una maggiore integrazione regionale. E se da un lato il progresso tecnico sembra al momento avere prodotto un eccesso di offerta globale, amplificato dall’abbondanza di offerta di lavoro nel mondo emergente, dall’altro l’invecchiamento della popolazione nei paesi avanzati tende a provocare stagnazione della domanda e deflazione. Senza contare le migrazioni, la crisi finanziaria e quella dei debiti sovrani, veri e propri stress test della concordia interna dell’Europa. Un’Europa che adesso ha di fronte tre strade: una morte lenta, un collasso improvviso. O una rinascita.