Nata per unire
La Costituzione italiana tra storia e politica

Quali sono le ragioni di ordine culturale, economico e politico che hanno favorito nel corso della storia lo "stare uniti" della nostra società e quali i fattori invece che hanno condotto a una "disunione civile"? È convinzione diffusa che i partiti politici non abbiano saputo contenere gli squilibri sociali, il dilagare della corruzione, l'opacità degli interessi e che si assista a un degrado della vita pubblica mai registrato in passato. Eppure la costituzione offriva e offre gli strumenti del buon governo. Per riformare il sistema politico - questa è la tesi del libro - non è necessario ricorrere alla revisione costituzionale, basta la legislazione ordinaria integrata dalla prassi e orientata a rafforzare i presupposti della correttezza, della trasparenza e del controllo sociale. In breve una nuova etica pubblica.

ha insegnato Diritto costituzionale nelle Università di Cagliari, Siena e Firenze e Diritto dell'informazione e della comunicazione nelle Università di Napoli e Roma. Membro dell'Accademia dei Lincei, è vicepresidente emerito della Corte costituzionale ed è stato presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dal 1998 al 2005. Con il Mulino ha pubblicato "Il giudice delle leggi" (1999) e "La riforma mancata" (2000).

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Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2012
Isbn edizione digitale: 9788815309464
DOI: 10.978.8815/309464

Pubblicazione a stampa: 2012
Isbn edizione a stampa: 9788815237446
Collana: Saggi
Pagine: 198

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