Filosofia della matematica
L'eredità del Novecento
"I matematici sono platonisti nei giorni di lavoro e formalisti la domenica": il
"mot d'esprit" del gruppo Bourbaki, partigiano e fuorviante, ha segnato un'epoca recente
della storia della matematica, durante la quale la sistemazione strutturalista sembrava
aver chiuso le ricerche logiche, drammatiche ed esaltanti, che avevano caratterizzato la
crisi dei fondamenti tra fine Ottocento e inizio Novecento. Ma nuove scoperte e nuove
attività, in particolare connesse con il calcolatore, sono venute affermandosi nel mondo
reale e non nella astratta rarefazione bourbakista, riqualificando la matematica come
attività umana. L'autore presenta in modo rigoroso e informato, dissipando molti
fraintendimenti, le principali correnti di filosofia della matematica che hanno
caratterizzato il Novecento e che ancora restano significative: non solo le più note
come platonismo, formalismo e costruttivismo, ma anche la posizione fenomenologica di
Gödel, il naturalismo, il fallibilismo, l'empirismo, le discussioni sulla dimostrazione.
Ad ispirare il libro è la convinzione che le conquiste del logicismo, del deduttivismo,
dello strutturalismo, della logica siano un patrimonio di conoscenze sulla matematica
con valore permanente: non è necessario adottare le filosofie che li hanno prodotti per
riconoscere il valore di tali risultati.