Politica in Italia. Edizione 2005
I fatti dell'anno e le interpretazioni
In attesa di una poco probabile conclusione della transizione politica italiana, il 2004 è stato un anno di mutamenti relativamente limitati, in cui varie riforme sono state annunciate ma non sono state realizzate, oppure hanno assunto un carattere compromissorio. E' emersa una situazione di stallo fra i due schieramenti di centro-destra e di centro-sinistra che si sono divisi in parti quasi eguali l'elettorato in occasione del voto europeo. Questa ventesima edizione di "Politica in Italia" esamina, in primo luogo, i risultati elettorali, sia europei sia locali, e l'evoluzione dei rapporti di forza all'interno dei due grandi schieramenti, dedicando specifica attenzione a Forza Italia, al funzionamento della coalizione di governo e al ruolo del ministero dell'Economia e delle Finanze. Vengono analizzati l'operato del governo nei confronti del processo di formazione della Costituzione europea, il progetto di riforma costituzionale, il nuovo ordinamento giudiziario e, infine, la riforma delle pensioni, l'unica riforma di rilievo effettivamente varata nel corso dell'anno. Neppure il crack della Parmalat è riuscito a sollecitare l'approvazione di una riforma delle istituzioni di tutela del risparmio. Infine, due contributi si soffermano su trasformazioni in corso nella società italiana: la svolta all'interno della Confindustria, con la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, e il crescente malessere del ceto medio. Se il 2004 ha confermato il relativo miglioramento dell'efficacia decisionale del sistema politico italiano, ha anche messo in luce che quest'ultimo continua a non essere all'altezza delle sfide, interne ed esterne, che gli si presentano. Il problema di fondo resta ancora l'eterogeneità delle coalizioni, fatto che si riflette negativamente sul governo e sull'opposizione e, in ultima analisi, sul funzionamento complessivo delle istituzioni politiche.