Capitalismo e anticapitalismo in Max Weber
Storia di Roma e sociologia del diritto nella genesi dell'opera weberiana
Ha scritto Wolfgang Mommsen che se Weber non si fosse ripreso dalla malattia che lo aveva colpito sul finire dell'Ottocento, probabilmente oggi lo ricorderemmo soprattutto come un grande esperto di questioni agrarie. Legittimano una simile congettura tanto la qualità e l'ampiezza della sua produzione in questi domini, quanto i riconoscimenti ad essa tributati dalla scienza sociale del tempo. Il volume si occupa di questa parte dell'opera weberiana, e in particolare analizza il parallelo istituito da Weber tra l'economia agraria della Roma antica, che sperimenta con la villa a schiavi una produzione di tipo capitalistico, e le vicende moderne dei paesi europei (tedeschi soprattutto), che nel corso dell'Ottocento introducono nelle campagne l'economia monetaria. Il libro offre al lettore un quadro d'insieme dei modi weberiani di mettere a confronto il capitalismo antico con quello moderno, e di interpretare i processi storici che in epoche differenti hanno portato alla trasformazione in senso capitalistico delle civiltà legate alla terra. Dalla ricerca di Marra emerge un'immagine inedita di Weber: non il difensore borghese dell'efficacia dinamica e liberatrice del sistema capitalistico, ma un autore vicino alle correnti di pensiero più critiche sulle conseguenze delle riforme liberali che travolgono in Europa le antiche strutture agrarie.