Sulla linguistica dell'Ottocento
Sono qui raccolti per la prima volta in volume, con la presentazione di G.C. Lepschy, alcuni contributi che Timpanaro ha dedicato alla storia della linguistica sette-ottocentesca. Tali interventi si impongono non solo per originalità ed erudizione ma anche per il grande senso di impegno civile e culturale che li anima. Ai due saggi introduttivi sugli inizi della linguistica indoeuropea in Germania e sul contrasto tra i fratelli Schlegel e Franz Bopp seguono alcuni profili di studiosi noti e celebrati come Ascoli, o trascurati e persino dimenticati quali Giacomo Lignana o Enea Piccolomini. Che indaghino il complesso rapporto fra atteggiamenti illuministici e romantici o discutano del rapporto fra linguistica e scienze naturali; che affrontino la concezione del linguaggio come creazione collettiva (e quindi il carattere nazionale delle lingue) o l'alternativa fra ipotesi monogenetica e ipotesi poligenetica nella spiegazione dell'origine delle razze umane e delle lingue, gli studi proposti continuano a fornire altrettante occasioni di approfondimento e riflessione.