Scene finali
Morire di cancro in Italia
Morire di cancro è un'esperienza tanto comune quanto rimossa. Le prime vittime (ma
non le sole) di questa rimozione sono i malati, molto spesso costretti
dall'atteggiamento di chi li circonda al silenzio e alla solitudine. Originato da una
dolorosa esperienza autobiografica (la morte del padre dell'autore), il libro racconta
questo evento: cosa succede quando una persona diventa oggetto di una prognosi infausta,
quando qualcuno sa di essere destinato a morire. Da un trauma emotivo che è stato anche
una provocazione intellettuale, da una esperienza che ha sfidato le sue capacità di
comprensione, Marzano ha ricavato la forza per iniziare a frequentare, da etnografo, le
corsie, i day hospital e gli ambulatori oncologici di un grande ospedale dell'Italia
settentrionale, riportando le storie dei pazienti e dei loro familiari, i dilemmi dei
medici, le voci degli infermieri. Dopo avere lucidamente identificato i problemi
cruciali legati sia alle decisioni terapeutiche (la scelta delle cure), sia alle
decisioni informative (che cosa dire al paziente), il libro delinea la possibilità di un
cambiamento nell'organizzazione e nella cultura dell'assistenza ai morenti, all'insegna
di una speranza: che il malato possa vivere dignitosamente la porzione di vita che gli
rimane, e "non perire nei nostri sguardi prima che sia giunto il tempo".