La globalizzazione nello specchio del diritto
Nell’era della globalizzazione il diritto muta rapidamente nel tempo, ma si
uniforma sempre più nello spazio. Si annuncia una nuova rivoluzione: alla pluralità dei
diritti nazionali tende a sovrapporsi, quale nuovo diritto universale, una «lex
mercatoria» che cancella le distanze fra il Vecchio e il Nuovo continente, e si apre
agli apporti dell’Oriente, preludendo al tramonto dell’egemonia giuridica occidentale.
Al tempo stesso emerge una nuova vocazione dei diritti nazionali, non più chiusi entro i
confini politici degli Stati, bensì aperti alla competizione, quali modelli fruibili per
una sorta di «shopping» del diritto. Nello specchio del diritto si riflette anche il
mutato volto degli Stati: ad essi i mercati globali hanno sottratto molte tradizionali
prerogative sovrane, obbligandoli a riorganizzarsi al loro interno, sicché autorità
tecnocratiche hanno preso il posto prima occupato da autorità politiche e discipline
contrattuali hanno sostituito fonti normative, mentre il potere giudiziario si è a tal
punto separato dagli altri poteri dello Stato – legislativo ed esecutivo – da tendere a
configurarsi quale organo di una società civile ormai cosmopolita.