Indice
- premessa
- Capitolo primo Pace e guerra nella costituzione
- 1. Il mutato rapporto fra pace e guerra alla luce della crisi dell’ordinamento delle Nazioni Unite e la partecipazione dell’Italia a guerre diverse da quelle di difesa
- 2. Il rifiuto della guerra internazionale e di quella interna nel diritto costituzionale del secolo ventesimo
- 3. Il progressivo adeguamento dell’ordinamento italiano alla realtà e alle esigenze della conflittualità internazionale
- 4. Il ripudio della guerra della prima parte dell’articolo 11 alla luce della adesione a organizzazioni internazionali di sicurezza prevista nella seconda parte e del rifiuto del principio di neutralità
- 5. Il bilanciamento tra le clausole della prima e della seconda parte dell’articolo 11 e l’adeguamento della costituzione all’evolversi della concezione della liceità della guerra in sede internazionale
- 6. Il rapporto guerra/pace e la limitazione delle ipotesi di guerra lecita nella considerazione della dottrina costituzionale
- 7. La riconsiderazione dei limiti della liceità della guerra alla luce degli indirizzi costituzionali e legislativi e della natura delle più recenti ipotesi di conflitto
- Capitolo secondo Il significato giuridico della guerra
- 1. Una riconsiderazione del concetto di guerra condiviso dal costituente alla luce dello sviluppo di nuove regole internazionali
- 2. I profili sostanziali identificanti la guerra: soggetti, modalità, fini, cause. La graduabilità dei contrasti fra stati: crisi, conflitto armato, operazioni di polizia internazionale, guerra
- 3. I profili procedurali. La guerra come continuazione del rapporto fra stati. La ritualità formale della guerra
- 4. La pace come valore primario ma non assoluto. La opposizione guerra/pace e la non essenzialità della rilevanza della guerra per definire la pace. Pace e normalità costituzionale
- 5. La pace come obiettivo e il ricorso alla guerra per assicurare la pace nella prassi dei conflitti internazionali
- 6. La configurabilità di un diritto alla pace in carenza di strumenti giurisdizionali di garanzia
- 7. Rifiuto tendenziale della guerra, scelta della pace come valore guida e compatibilità fra guerra e principi dello stato costituzionale
- 8. La guerra come strumentale a valori prioritari diversi dalla pace
- 9. Il carattere recessivo della guerra e le ipotesi di guerra lecita. In particolare: guerra legale e guerra giusta
- 10. Le ipotesi di guerra ammessa dal diritto internazionale e la loro rilevanza interna: difesa e prevenzione della aggressione
- 11. La guerra non prevista dal diritto internazionale positivo fondata su una giusta causa
- 12. Il valore superiore dei diritti umani e la guerra giusta in loro difesa
- 13. L’evolversi del significato costituzionale della guerra a causa dell’adeguamento progressivo della costituzione al diritto e alla prassi internazionale
- Capitolo terzo Il rapporto fra guerra e sovranità
- 1. La supposta crisi della sovranità dello stato, accentuata dalla c.d. globalizzazione, e la sua incidenza sul ricorso alla guerra
- 2. La guerra come fatto costitutore di nuove sovranità statali. Guerra e innovazione costituzionale
- 3. Il permanere del «nomos» della sovranità statale nonostante l’equivoco richiamo alla globalizzazione e l’inconsistenza delle tesi sulla crisi del modello stato
- 4. Il permanere della essenzialità del controllo statale sul territorio
- 5. Il supposto superamento della sovranità a causa del ruolo di soggetti diversi dallo stato nazionale
- 6. Sovranità deboli e forti, limiti alla sovranità, rispetto dei diritti umani e disparità di «status» quanto alla decisione sulla guerra
- 7. La recessività della sicurezza collettiva di fronte alla decisione statale. La sicurezza umanitaria nel confronto fra sovranità forti e deboli
- 8. Sovranità limitata e sovranità aperta
- 9. Sovranità, salvaguardia della esistenza dello stato e poteri extracostituzionali
- Capitolo quarto La guerra tra regole ed eccezioni
- 1. Il tendenziale superamento della alternativa fra regola ed eccezione. Eccezionalità continuativa nei rapporti internazionali e accantonamento della eccezionalità in quelli interni
- 2. La coppia ordinarietà/eccezionalità e quella previsione/non previsione nella normativa sulle emergenze. Il tentativo di superare l’antitesi fra regola ed eccezione. I poteri emergenziali come poteri costituiti
- 3. Le fonti utilizzabili per affrontare le emergenze. La prassi degli ordinamenti dello stato costituzionale e quella degli stati a vocazione autoritaria
- 4. L’inadeguatezza della costituzione e il supposto ricorso alla necessità come causa di regimi derogatori. Il rapporto fra necessità e costituzione
- 5. La ricerca del principio abilitante alle sospensioni della costituzione. Tutela di interessi superiori e situazioni oggettive di necessità
- 6. Una riconsiderazione dell’articolo 78: ambito potenziale di applicazione, sua inutilizzazione, valorizzazione dei principi di competenza dallo stesso definiti. Ruolo rispettivo di governo e parlamento
- 7. Il conferimento parlamentare preventivo di poteri. Forma e forza dei provvedimenti governativi attuativi di regimi emergenziali
- 8. Gli atti adottabili nella prassi in carenza di conferimento parlamentare di poteri. Il ruolo del decreto-legge
- 9. Le emergenze internazionali affrontabili tramite utilizzazione dell’articolo 11 e il prevalere del ruolo decisionale del governo
- 10. La insufficienza di previsione costituzionale in tema di emergenze internazionali, anche collegabili al terrorismo, e il problema della configurabilità di una legislazione subcostituzionale specificativa dei principi dell’articolo 78
- 11. La carenza di previsione costituzionale in tema di emergenze interne e con duplice valenza esterna/interna. Il problematico ricorso alla normativa precostituzionale di rango legislativo
- 12. Estensione della sospensione della costituzione e incidenza sul ruolo degli organi costituzionali. Il mancato ricorso alla concentrazione di potere nell’esecutivo
- 13. La recessione dei diritti di fronte alla esigenza prioritaria di sicurezza. Il diritto alla sicurezza e la sua priorità rispetto alla difesa legittima
- 14. La sospendibilità dei diritti con particolare riferimento alle normative adottate per contrastare l’azione del terrorismo internazionale
- 15. Lo sviluppo della costituzione in relazione alle emergenze internazionali e interne
- Capitolo quinto Decisioni e procedure
- 1. Linee di tendenza in tema di decisioni relative all’impiego della forza armata al di fuori dei confini nazionali. La consolidata preferenza per l’esecutivo
- 2. I rapporti fra esecutivo e legislativo in tema di decisioni concernenti l’impiego della forza armata
- 3. La rilevanza e i limiti dell’ispezione e del controllo parlamentare sull’azione governativa in tema di impiego della forza armata
- 4. I rapporti fra governo e parlamento nella decisione dell’impiego della forza armata nel quadro della forma di governo italiana
- 5. Assunzione delle decisioni e ruolo del governo e del presidente del consiglio
- 6. Il processo decisionale previsto dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25, come riferibile alla generalità delle scelte coinvolgenti la difesa e la sicurezza
- 7. Il ruolo del presidente della repubblica e del consiglio supremo di difesa nella formazione della decisione governativa
- 8. Il ruolo del parlamento nella fase dell’indirizzo e in quella dell’ispezione e controllo politico della decisione governativa
- 9. Le decisioni sull’impiego dello strumento militare come decisioni di interesse nazionale, inevitabili e quindi necessitate, assumibili anche da organi carenti di piena legittimazione
- Riferimenti bibliografici