Indice
- Ringraziamenti
- Dedica
- Introduzione Perché uno studio sulla dirigenza
- 1. Il problema
- 2. L’oggetto dell’indagine: la dirigenza amministrativa
- 3. Le amministrazioni oggetto dell’indagine
- 4. Perché uno studio comparativo
- PARTE PRIMA: LA COMPARAZIONE DEI SISTEMI EUROPEI
- Capitolo primo Lo scenario internazionale e le spinte al cambiamento
- 1. Il punto di partenza: a) la responsabilità ministeriale
- 2. Il punto di partenza: b) la dirigenza nella disciplina pubblicistica della «fonction publique»
- 3. L’accresciuta responsabilità politica degli organi di indirizzo
- 4. La ricerca della funzionalità
- 5. La conciliazione di spinte apparentemente contrastanti
- Capitolo secondo Una diversa comparazione dei sistemi europei. Problemi di metodo
- 1. I limiti delle comparazioni già effettuate
- 2. Alla ricerca di un metodo diverso
- 3. Le fonti di conoscenza
- Capitolo terzo Gli alti funzionari nei principi generali sull’amministrazione e sulla fonction publique
- 1. Le fonti dei principi generali
- 2. I principi costituzionali sull’amministrazione in generale
- 3. I principi costituzionali sulla «fonction publique»
- Capitolo quarto Criteri di individuazione e ruolo della haute fonction publique
- 1. La dirigenza amministrativa: una nozione a geometria variabile
- 2. La delimitazione verso l’alto: funzionari politici, funzionari amministrativi
- 3. La delimitazione verso il basso: alta funzione pubblica o dirigenza?
- Capitolo quinto I poteri e le responsabilità della haute fonction publique
- 1. Premessa
- 2. I sistemi che tentano di evidenziare poteri e responsabilità: Gran Bretagna e Spagna
- 3. Le scarne indicazioni della Francia e della Germania
- Capitolo sesto Lo statuto dell’alto funzionario pubblico
- 1. La rilevanza dello statuto dell’alto funzionario nei sistemi a «responsabilità ministeriale»
- 2. I diritti
- 3. I doveri
- 4. II regime delle compatibilità/incompatibilità
- 5. Conclusioni
- Capitolo settimo Risultati della comparazione: fenomeni comuni e mancata convergenza dei sistemi
- 1. Spinte al cambiamento ed effettive trasformazioni
- 2. Uniforme applicazione del principio della responsabilità ministeriale
- 3. Diversificazioni nella individuazione di un’area di funzionari di nomina fiduciaria
- 4. Le garanzie di merito e di competenza professionale
- 5. La complessiva irrilevanza dell’organizzazione
- 6. Dirigenti e alti funzionari
- 7. Poteri e stato giuridico degli alti funzionari
- 8. Lo stato giuridico dei funzionari pubblici: prevalenza delle fonti normative unilaterali
- 9. Lo stato giuridico dei funzionari pubblici: prevalente attenzione ai diritti e doveri
- 10. L’imparzialità come carattere personale del funzionario pubblico
- 11. Fenomeni comuni e mancata convergenza dei sistemi
- PARTE SECONDA: IL MODELLO ITALIANO
- Capitolo ottavo Dirigenza e distinzione delle competenze
- 1. La riforma del 1992-93. La legge n. 421 e il d.lgs. n. 29
- 2. Gli antecedenti storici
- 3. Una distinzione sempre più netta
- 4. Distinzione di competenze, non separazione
- 5. La conciliazione tra art. 95 e art. 97 della Costituzione
- Capitolo nono Dirigenza e lavoro pubblico
- 1. La privatizzazione del rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni in generale
- 2. Il fondamento teorico della privatizzazione: la scissione tra prestazione lavorativa e regole sull’esercizio delle funzioni pubbliche
- 3. Lo stato giuridico del funzionario pubblico tra norme privatistiche e (residue) norme pubblicistiche
- 4. Il dirigente come particolare funzionario pubblico
- 5. Rapporto di lavoro del dirigente e incarico dirigenziale
- Capitolo decimo Dirigenza, poteri organizzativi e risultati della gestione
- 1. Poteri di organizzazione e di gestione delle risorse
- 2. La responsabilità dirigenziale
- 3. L’attivazione della responsabilità dirigenziale
- 4. Una normativa fortemente innovativa, una pratica deludente
- Capitolo undicesimo L’aggiramento della distinzione. Lo spoils system all’italiana
- 1. Il problema
- 2. L’aggiramento in sede di disciplina dell’incarico dirigenziale: a) la durata limitata dell’incarico
- 3. (segue): b) l’ampliamento dell’area della dirigenza di nomina fiduciaria
- 4. (segue): c) la nomina di dirigenti esterni
- 5. (segue): d) la revoca per inosservanza delle direttive
- 6. L’aggiramento con soluzioni organizzative: a) l’interposizione di figure apicali di vertice
- 7. (segue): b) la modificazione dell’organizzazione degli uffici
- 8. (segue): c) modificazioni del modello organizzativo o della natura giuridica di strutture amministrative vigilate
- 9. (segue): d) interventi sugli organi direttivi di strutture vigilate
- 10. Lo «spoils system» all’italiana
- Capitolo dodicesimo Riflessioni sul modello italiano nella prospettiva comparata. La dirigenza e la garanzia dell’imparzialità
- 1. Le diverse dimensioni dell’imparzialità
- 2. Gli strumenti di garanzia dell’imparzialità e la loro combinazione nelle esperienze europee e nel modello italiano
- 3. L’imparzialità soggettiva di politici, funzionari fiduciari e funzionari professionali
- 4. Efficacia, efficienza e imparzialità dell’amministrazione
- 5. Un modello non solo costituzionalmente compatibile, ma costituzionalmente necessario
- PARTE TERZA: COMPLETARE IL MODELLO ITALIANO
- Capitolo tredicesimo Rafforzare l’indirizzo politico
- 1. Regole bipartisan durevoli
- 2. Indirizzo politico generale e indirizzo ravvicinato alla gestione
- 3. Potenziare gli strumenti di conoscenza degli organi politici
- 4. Migliorare la qualità degli atti di indirizzo, misurare i risultati
- 5. Fissare limiti all’espansione della dirigenza fiduciaria
- 6. Assicurare una maggiore imparzialità soggettiva dei titolari degli organi politici
- Capitolo quattordicesimo Creare una vera dirigenza
- 1. Inesistenza di una dirigenza come «corpo professionale autonomo»
- 2. Le garanzie di merito e competenza professionale nella carriera
- 3. L’incarico dirigenziale (conferimento e revoca, durata, retribuzione)
- 4. La responsabilità dirigenziale
- 5. La mobilità
- 6. La formazione al ruolo
- Capitolo quindicesimo Garantire l’imparzialità soggettiva dei dirigenti professionali (non fiduciari)
- 1. Riscrivere uno stato giuridico (speciale) della dirigenza professionale (non fiduciaria)
- 2. Riportare alla fonte unilaterale la disciplina dei doveri di comportamento del dirigente
- 3. I doveri di comportamento nei codici di condotta
- 4. L’indipendenza (dalla politica e dagli interessi) del dirigente professionale