Indice
- Ringraziamenti
- introduzione
- Capitolo primo Debito, valore dell’impresa e valore del patrimonio
- 1. Responsabilità per debiti e procedure d’insolvenza
- 2. Indebitamento e lucro
- 3. Valore dell’azienda e valore del patrimonio
- 4. L’effetto leva del debito
- 5. Il creditore «socio senza diritti» e l’arma del tasso d’interesse
- 6. Una struttura finanziaria «ottimale»?
- 7. Perché la legge?
- 8. Conclusioni
- Capitolo secondo La struttura delle procedure d’insolvenza
- 1. «Proprietà» e «controllo» dell’impresa solvibile
- 2. «Proprietà» e «controllo» dell’impresa «in crisi»: crepuscolo della società e doveri degli amministratori
- 3. Imprenditore insolvente e impresa da cessare: un’equazione sbagliata
- 4. Le procedure d’insolvenza come strumenti per il trasferimento del controllo ai creditori
- 5. I creditori: un gruppo senza regole
- 6. Le procedure d’insolvenza come strumenti per l’organizzazione del controllo in capo ai creditori
- 7. Il ruolo dell’imprenditore durante le procedure d’insolvenza: un male necessario?
- 8. Tutela dei creditori e rispetto dell’ordine di priorità
- 9. Le procedure d’insolvenza come strumenti di gestione dell’incertezza
- 10. Conclusioni
- Capitolo terzo Gli obiettivi delle procedure d’insolvenza
- 1. Quali obiettivi per le procedure d’insolvenza?
- 2. Interessi dei creditori e interessi diversi: falsi problemi e problemi veri
- 3. Creditori e lavoratori
- 4. Creditori e conservazione dei complessi produttivi, «interessi nazionali», stabilità del mercato, interessi della comunità
- 5. Interessi degli azionisti e interessi di terzi: il quadro generale e il profitto «responsabile»
- 6. Le procedure d’insolvenza come attuazione coerente del sistema di valori
- 7. Tutela dei creditori e costo del credito
- 8. La tutela dei creditori come «stella polare» delle procedure d’insolvenza e i suoi corollari
- 9. La finalità di riduzione della perdita minacciata dalla crisi del debitore
- 10. (segue) a) La massimizzazione del valore del patrimonio del debitore
- 11. (segue) Il «risanamento» dell’impresa risanabile: compito dei giudici o del mercato?
- 12. (segue) b) La riduzione dei costi
- 13. La finalità di allocazione della perdita non evitata
- 14. Tutela dei creditori e sistema degli incentivi: il bastone e la carota
- 15. Conclusioni
- Capitolo quarto Il presupposto oggettivo: il pericolo per i creditori
- 1. Presupposto «oggettivo» e presupposto «soggettivo»
- 2. Il problema del presupposto oggettivo
- 3. Perché lo stato di insolvenza?
- 4. Insolvenza e «bocciatura» da parte del mercato finanziario
- 5. Lo stato di insolvenza: una nozione dalle virtù insospettate
- 6. L’insolvenza dissimulata: il debitore che trucca gli esami
- 7. Inadempimento e «credito forzato». I limiti all’iniziativa dei piccoli creditori
- 8. Valore del patrimonio e valore dell’impresa nella procedura d’insolvenza: il passato e il futuro
- 9. L’apertura della procedura su domanda del debitore: uno «sconto» opportuno. Rischio su insolvenza, insolvenza imminente e «stato di crisi»
- 10. Il debitore preso sulla parola: il rischio del «fallimento strumentale»
- 11. L’insolvenza «riequilibrabile»
- 12. Altri sintomi di crisi: perdita del capitale sociale e «sovraindebitamento»
- 13. I soci «battano un colpo»
- 14. Conclusioni
- Capitolo quinto Il presupposto soggettivo: il debitore
- 1. Il presupposto soggettivo delle procedure d’insolvenza e le scelte della riforma italiana del 2006
- 2. L’esenzione da procedure d’insolvenza efficienti: un privilegio o un danno? Il caso del piccolo imprenditore
- 3. Le procedure d’insolvenza speciali e le loro finalità
- 4. Il fallimento del consumatore: rischio o opportunità? L’esdebitazione e la (parziale) riforma italiana del 2006
- 5. Conclusioni
- Capitolo sesto I modelli di procedura d’insolvenza
- 1. I modelli di procedura d’insolvenza. La convergenza verso un sistema a due fasi
- 2. Il primo round: l’iniziativa al debitore
- 3. Il secondo round: il debitore messo da parte. Il ruolo delle soluzioni stragiudiziali
- 4. Liquidazione e riparto. Il fallimento come modello del secondo round
- 5. Riorganizzazione/riabilitazione. Il concordato preventivo «a percentuale» come modello del primo round
- 6. (segue) Struttura, vantaggi e problemi
- 7. L’accertamento e la distribuzione del valore nelle procedure di riabilitazione: la scelta autoritaria e la scelta negoziale
- 8. Liquidazione e riabilitazione: le forme intermedie. La prevalenza delle liquidazioni e l’evoluzione del Chapter 11
- 9. I creditori fra l’incudine e il martello. Le riorganizzazioni senza il consenso del debitore e la loro eccezionalità
- 10. La storia della «corporate reorganization» e il caso Parmalat. Le potenzialità della società per azioni come strumento di soluzione della crisi
- 11. Liquidazione e concordato fallimentare
- 12. I creditori al voto. Regola di maggioranza, classi, «cramdown» e «Obstruktionsverbot»
- 13. La «sindrome della fenice» e la violazione dell’ordine di priorità di rimborso
- 14. Procedure di liquidazione e procedure di riabilitazione: una compresenza necessaria
- 15. Conclusioni
- Capitolo settimo Gli strumenti delle procedure d’insolvenza
- 1. L’«arsenale» del giurista nelle procedure d’insolvenza
- 2. Il divieto di azioni esecutive individuali
- 3. La limitazione dei poteri del debitore e lo «spossessamento»
- 4. Il momento d’apertura della procedura d’insolvenza e la buona fede dei terzi
- 5. Gli atti compiuti durante la fase «crepuscolare»: l’azione revocatoria
- 6. Le varie anime della revocatoria. Le donazioni e gli altri atti a titolo gratuito
- 7. Revocatoria dei pagamenti dei debiti scaduti e sistema degli incentivi: creditori scoraggiati o creditori aggressivi?
- 8. L’antidoto alla revocatoria: la stabilità degli atti compiuti durante le procedure d’insolvenza
- 9. Spese della procedura e finanziamento dell’impresa in crisi: il «miracolo» della prededuzione
- 10. La conservazione dell’impresa: l’esercizio provvisorio
- 11. (segue) L’affitto dell’azienda e il suo conferimento in una nuova società
- 12. La facoltà di sciogliersi dai contratti in corso e le sue limitate eccezioni
- 13. Conclusioni
- Capitolo ottavo Gli accordi stragiudiziali per la soluzione della crisi
- 1. Un mondo senza fallimento?
- 2. Le finalità e i limiti delle soluzioni stragiudiziali
- 3. Un particolare (e utile) tipo di protagonista
- 4. Il ruolo della legge
- 5. La legge «rispettosa» degli accordi stragiudiziali: il piano di risanamento
- 6. Il giudice «facilitatore» e il giudice «stabilizzatore»
- 7. Il piano di ristrutturazione e la conversione dei debiti in capitale
- 8. Il problema della «nuova finanza» e le garanzie che la assistono
- 9. Il «piano preconfezionato» come anello di congiunzione fra procedure e accordi stragiudiziali
- 10. Soluzioni concordate fra debitore e creditori: la scala dei grigi
- 11. «Soluzioni stragiudiziali»: un po’ di chiarezza sulla nozione
- 12. Conclusioni
- Capitolo nono Il sistema italiano fra passato, presente e futuro
- 1. Le procedure d’insolvenza: un cantiere sempre aperto
- 2. Il passato: a) il fallimento e il concordato fallimentare
- 3. (segue) b) Il concordato preventivo, l’amministrazione controllata e le varie forme di liquidazione coatta
- 4. (segue) La «costituzionalizzazione» della legge fallimentare, l’emergere di istanze sociali e la prima procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese
- 5. Il presente: la «nuova» procedura di amministrazione straordinaria, i progetti di riforma organica e il caso Parmalat
- 6. (segue) L’amministrazione straordinaria «variante Parmalat»: il suo successo e i suoi naturali limiti
- 7. (segue) Le riforme del 2005 e del 2006
- 8. Il sistema attuale: le cinque procedure d’insolvenza e la disciplina degli accordi stragiudiziali
- 9. (segue) I destinatari delle cinque procedure d’insolvenza
- 10. Verso il futuro