Nell’ambiente degli operatori giuridici italiani, il tema delle connessioni tra diritto e politica ha acquistato una crescente popolarità, senza riuscire quasi mai a diventare oggetto di riflessione metodologica, se non ad opera del filosofo del diritto nell’esercizio di una sorta di funzione delegata dal giurista positivo. Luigi Mengoni, civilista insigne, non crede a questa divisione del lavoro scientifico. Sensibile alla rinata esigenza di una legittimazione metalegislativa dell’ordinamento giuridico retto da una costituzione pluralista come la nostra, persegue con impegno e coerenza l’obiettivo-giustizia nei rapporti sociali. Per lui, gli interessi che attendono di essere composti in giusti rapporti sociali devono poter essere materia di una valutazione secondo criteri etici e dunque di un severo confronto che si esprima in giudizi di valore destinati a tradursi in giudizi normativi. Luigi Mengoni, insomma, ha consapevolmente accettato la sfida d’essere fino in fondo giurista in una società che cambia; e il volume che raccoglie i suoi scritti più significativi ne costituisce un’eloquente testimonianza.