Andrea M. Maccarini (a cura di)
L'educazione socio-emotiva
DOI: 10.1401/9788815370327/c9
In conclusione, sullo sfondo di queste analisi e degli esiti che esse hanno fornito si profila una questione di più ampio respiro e di lungo periodo. Per chi sia convinto dell’importanza delle SES e della loro integrazione nei processi educativi scolastici si tratterà, alla fine, di approfondire le condizioni di una fondamentale differenza che riguarda le connessioni tra eredità umanistica, scienze umane e sociali e tecnologia. La costellazione emergente potrebbe consistere in sintesi neo-umanistiche, in cui le SES – o character skills – siano
{p. 302}definite in modo multidimensionale, culturalmente sensibile, non totalizzante e sovrafunzionale, distinguendo e relazionando dimensioni affettive, comportamentali e morali, aspetti abilitanti e motivazionali. Oppure potrebbe entrare a far parte di una sindrome tecnocratica e funzionalista, in cui il soggetto umano sia inteso come piattaforma da potenziare-e-controllare. Non è possibile svolgere qui questo tema complesso [1]
, ma riteniamo che i risultati di questo lavoro siano coerenti con il primo scenario. La frontiera teorica e pratica di una nuova educazione personalizzante, oggi, passa di qui. Su questo punto cruciale, la discussione teorica – e probabilmente il confronto tra visioni differenti attorno ed entro i sistemi educativi – ha radici antiche, ma nella sua forma odierna è appena cominciata.
Note
[1] Su questo punto mi permetto di rinviare alle considerazioni introduttive svolte in Maccarini [2014; 2016].