Viaggio nelle character skills
DOI: 10.1401/9788815366962/c10
È organizzato in tre sezioni,
dall’alto verso il basso: una prima parte descrive brevemente, in linguaggio non
tecnico e comprensibile dagli studenti, le competenze non cognitive su cui la classe
lavorerà nei mesi successivi (carattere, capitale psicologico e motivazione); una
seconda parte, intermedia, consente agli studenti, con la guida del docente, un
primo livello di interazione con i contenuti, consentendo ad esempio di
identificare, scrivendoli sul poster, nomi di personaggi famosi che si
caratterizzano per avere tali competenze non cognitive; una terza parte, la più
interattiva del poster, consente agli studenti di rappresentarsi
{p. 257}
¶{p. 258}come gruppo classe, rispetto alla competenza non cognitiva
considerata, nella situazione attuale (anche utilizzando le rappresentazioni dei
dati emersi dai questionari, oppure dalle rubriche compilate dai docenti), e in un
possibile cambiamento e miglioramento futuro, ad esempio entro la fine dell’anno
scolastico. Il poster, dunque, è utile per dare valore alle competenze non
cognitive, per renderle visibili, ed è la base migliore per lo sviluppo di pratiche
deliberate di sviluppo di tali competenze nel corso dell’anno scolastico. Inoltre,
essendo costantemente presente in classe, e periodicamente aggiornato, consente al
docente di avere un supporto «formativo», nel monitoraggio dei progressi dei propri
studenti.
Il nucleo centrale del kit è
formato non solo dalle due tipologie di poster, ma anche da altri due strumenti
essenziali, cioè le guide operative e gli strumenti per la misura e valutazione
delle competenze non cognitive da parte dei docenti. La rubrica di valutazione
formativa, che è lo strumento parallelo al questionario studente, consente di
valutare i livelli di padronanza di ciascuna competenza non cognitiva considerata su
una scala da 1 a 10, raggruppata però in tre modalità principali: bassa, media e
alta, che sono descritte in maniera analitica per i docenti.
In tabella 1 è mostrato un
esempio di una delle rubriche a disposizione dei docenti nel kit, dedicata alla
resilienza, componente della competenza non cognitiva capitale psicologico. La
rubrica è completata con un file per il calcolo dei punteggi per ciascuno studente,
ad uso del docente. Il docente può utilizzare la rubrica nel momento iniziale, per
preparare al meglio le attività, e poi durante l’anno scolastico per monitorare il
progresso dei propri studenti sulle diverse competenze non cognitive. Lo scopo in
questo caso è puramente formativo: il docente valuta le competenze non cognitive dei
propri studenti non per assegnare un giudizio o un voto finale, ma per pianificare e
supportare un percorso di miglioramento. Ad esempio può comunicare a livello classe
l’esito di una prima valutazione iniziale, che gli studenti possono riportare
all’interno del poster, attraverso un grafico, una rappresentazione, un disegno o
altre ¶{p. 259}¶{p. 260}modalità espressive. Successivamente può verificare
insieme agli studenti, a metà anno, quali sono state le progressioni, e quali sono
gli ambiti su cui gli studenti necessitano di investire ancora (per passare, ad
esempio, da un livello basso, a un livello medio, seguendo le indicazioni della
rubrica).
Resilienza |
Competenza collegata: gestire la
pressione delle attività a scuola |
|
Punteggio
da 8 a 10 ALTO |
Punteggio
da 4 a 7 MEDIO |
Punteggio
da 1 a 3 BASSO |
Lo/a
studente/ssa è molto bravo/a a reagire quando incontra degli
ostacoli (ad es., se prende un brutto voto a scuola o se riceve
un feedback negativo da parte dei professori). È in genere una
persona molto controllata, e riesce a fare in modo che lo stress
derivante dallo studio non abbia degli effetti negativi. È, in
maniera evidente, capace di controllare emozioni e paure che
potrebbero creare difficoltà nel raggiungere buoni risultati a
scuola. Da questo punto di vista dimostra di essere molto abile
nell’affrontare l’ansia derivante dai compiti e dalle verifiche,
o da qualsiasi altra attività valutativa in classe. Ha un ampio
bagaglio di strumenti (cognitivi, comportamentali e sociali) per
gestire le difficoltà a scuola. Non si arrabbia e non si dispera
davvero mai nell’affrontare le situazioni complesse e sfidanti
in classe (ad es. per la gestione di prove non pianificate in
precedenza). È il/la tipico/a studente/ssa che non si arrende
mai, che si impegna sempre e che riesce a trovare delle
soluzioni anche nelle situazioni più difficili. In base a ciò
che si sa di lui/lei, questo approccio è presente non solo in
classe, ma anche nella vita di tutti i giorni (a casa, nello
sport, ...). Dimostra, dunque di essere molto creativo/a in
questo. Anche negli anni passati si è sempre contraddistinto/a
per questa caratteristica, affrontando con successo molte
situazioni complesse a scuola. |
Nei momenti di
difficoltà (ad es. per un brutto voto o per un giudizio negativo
da parte del docente) la reattività dello studente è
intermittente: in alcune situazioni è evidente una strategia di
recupero (e di rivalsa), in altre, però non è presente. Anche il
controllo emotivo che riesce a esercitare in queste situazioni
si evidenzia nelle situazioni meno complesse, con alcuni casi di
reazioni emotive dovute allo stress da prestazione, a volte
presenti. In genere però non si lascia completamente travolgere
e i risultati a scuola si mantengono sulla norma. Ha una
dotazione sufficiente di strumenti cognitivi, comportamentali e
sociali che gli/le consentono di gestire le difficoltà a scuola.
Perde il controllo solo nelle situazioni completamente inattese
e nelle quali non ha avuto modo e tempo di prepararsi. Ha un
livello medio di resistenza alla fatica da studio, e da quello
che si sa sul suo conto, anche nella vita di tutti i giorni al
di fuori della scuola. Arriva da una carriera scolastica in cui
questo elemento di costanza e resistenza è stato segnalato più
volte. La creatività che dimostra nell’affrontare le situazioni
impreviste è nella norma. |
Lo/a
studente/ssa ha grosse difficoltà ad affrontare ostacoli e a
riprendersi da situazioni negative in classe (un brutto voto,
una verifica non positiva, un diverbio con il docente o con i
compagni, ...). È spesso instabile dal punto di vista umorale, e
subisce gli effetti negativi dello stress dovuto alle attività
in classe. Non riesce a controllare pienamente emozioni e paure,
e questo porta a frequenti esiti negativi nella sua carriera
scolastica. Ha pochi, se non scarsi, strumenti (cognitivi,
comportamentali, relazionali) per gestire la complessità delle
attività in classe. Si arrabbia frequentemente e spesso è
rinunciatario/a davanti ai compiti, anche quelli meno sfidanti.
Si dichiara non in grado di realizzare le attività e richiede un
supporto continuo dall’esterno. Ha un basso livello di
creatività nel recupero da esiti negativi e in genere nelle
attività in classe. |
Le guide operative sviluppate
all’interno del progetto sono complessivamente tre: una dedicata al tema personalità
e carattere, una al capitale psicologico e una alla motivazione ad apprendere e allo
studio. Si tratta di documenti centrali all’interno del kit, e che hanno, come si
vedrà nel successivo paragrafo, anche un ruolo chiave nei processi formativi dei
docenti e nello sviluppo delle attività con gli studenti in classe. Le guide sono
pensate, lo dice il nome stesso, per attivare immediatamente l’operatività nei
docenti. Sono dunque organizzate al loro interno in modo tale che dalla teoria si
passi immediatamente ai contenuti pratici.
• Nella prima sezione
presentano una sintesi della competenza non cognitiva di riferimento, con
definizioni, riferimenti ai modelli teorici principali, evidenze empiriche (ad es.
impatto della singola competenza non cognitiva sugli apprendimenti degli studenti),
e possibilità educative e formative generali. Di fatto si tratta di un anticipo dei
contenuti che vengono affrontati durante i seminari nella formazione dei docenti,
che verrà affrontata nel paragrafo seguente.
• La seconda sezione è
organizzata su due livelli, un livello di presentazione delle strategie di
apprendimento, e un livello più analitico di presentazione di attività, che fungono
da esempi di pratiche didattiche che possono essere immediatamente applicate dai
docenti, oppure utilizzate come esempi da modificare, o su cui impiantare
l’elaborazione ex novo di altre pratiche. La differenza tra
strategie e attività verrà approfondita anch’essa nel successivo paragrafo, per ora
si può dire che le guide operative orientano il docente nella scoperta della
didattica sulle competenze non cognitive su un primo livello che è una sorta di
scaffolding che fa da base generale su cui impiantare
successivamente le singole attività.
Competenze non cognitive |
Strategia/attivatore delle competenze non
cognitive |
Esempi di attività in classe |
Carattere e
personalità |
•
Auto-valutazione e feedback formativi • Valutazione
tra pari e routine di correzione • Domande di
ragionamento e comprensione • Lezione dialogata
• Risolvere la dissonanza • Accendere
la creatività |
• Prima gli
errori, poi il voto! (coscienziosità) • Errori per
imparare (coscienziosità) • Valutazione tra pari e
routine di correzione (estroversione, coscienziosità)
• Tu lo vedi? Io no! (apertura mentale)
• Che cosa mi è sfuggito? (apertura mentale)
• Domande di ragionamento e di comprensione
(apertura mentale) • ... |
Capitale
psicologico |
• Semplici
gesti quotidiani e scambi comunicativi • Mindset
(«mentalità») di psicologia positiva • Esperienze
formative per l’autoconsapevolezza |
• Piano
intelligente, risultato assicurato! (speranza, autoefficacia)
• What Went Well (WWW) (autoefficacia)
• Lettera di gratitudine (ottimismo)
• iCollage (speranza) • La forza
del carattere (resilienza) • Bowling a columbine
(resilienza) • Palle al muro (resilienza)
• ... |
Motivazione |
• Formare una
mentalità dinamica • Rendere significativo
l’apprendimento • Stimolare la curiosità
• Insegnare per la comprensione
profonda |
• Brainology
(orientamento all’apprendimento) • 49
caratteri (orientamento all’apprendimento) • Feedback
amico (motivazione intrinseca) • Rendere
significativo l’apprendimento (motivazione intrinseca)
• Collega vecchio e nuovo (motivazione
intrinseca) • A che mi serve? (motivazione intrinseca)
• Stimolare la curiosità (orientamento
all’apprendimento) • ... |
Nella versione attuale, la
guida operativa su carattere e personalità approfondisce sei strategie di
apprendimento ¶{p. 261}¶{p. 262}considerate utili per lo sviluppo delle
competenze non cognitive nelle attività didattiche in classe. Tali strategie sono
collegate con la tradizione empirica della valutazione formativa, del feedback in
situazioni educative, anche tra pari
[11]
, del reasoning e del
questioning
[12]
e sullo sviluppo della creatività con la didattica
[13]
. Complessivamente sono presentate 14 attività, con per ciascuna una
breve introduzione e la sequenza di passi per la loro realizzazione in classe.
¶{p. 263}
Note
[11] J. Hattie e H. Timperley, The Power of Feedback, in «Review of Educational Research», 77, 1, 2007, pp. 81-112.
[12] M.P. Cavanaugh e C. Warwick, Questioning Is An Art, in «Language Arts Journal of Michigan», 17, 2, 2001, pp. 35-38.
[13] M.A. Runco, Creativity. Theories and Themes: Research, Development, and Practice, Cambridge, MA, Elsevier Academic Press, 2014.